16/06/2008 - Alter Bridge + Mellowtoy @ Fillmore - Cortemaggiore (PC)

Pubblicato il 23/06/2008 da
A cura di Raffaele “Salo” Salomoni
 
 
La data italiana degli Alter Bridge sembrava lasciar presagire un mezzo buco nell’acqua a livello di affluenza. Lo stesso giorno, infatti, si sono tenuti: la partita decisiva dell’Italia agli Europei, concerto dei Radiohead e degli astri nascenti Bullet For My Valentine a Milano e location ‘particolare’, ovvero il Fillmore di Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. Ma la forza della band statunitense ha vinto su tutto e tutti, facendo registrare il tutto esaurito ad una venue tanto suggestiva quanto migliorabile dal punto di vista dell’areazione. Concerto incandescente, in tutti i sensi, che ci ha reso una volta per tutte partecipi dello stato di salute di una delle band più grandi del pianeta.
 
 

MELLOWTOY

Aprono il concerto, in uno stipatissimo Fillmore, gli italiani Mellowtoy, band già ricca di esperienza, che colpisce dritto in volto un pubblico piacevolmente sorpreso dal livello di coesione ostentato dalla band. Il genere proposto è un crossover, fortemente debitore del sound dei Pantera per quanto riguarda il guitar-work, ed incentrato sulla figura dei due cantanti leader Matt ed Emi, ottimamente integrati e padroni del palco. I pezzi, seppur monolitici e poco propensi alla varietà, si susseguono uno dopo l’altro senza stancare, e l’energia sprigionata dai ragazzi tocca il suo apice quando abbiamo assistito, con un tempo quasi calcolato, al primo goal segnato dall’Italia, e sottolineato dalla band e dal pubblico in modo sicuramente suggestivo. Ottima prova della band, quindi, già abituata a calcare palchi importanti, come quello degli Stone Sour a Milano.

ALTER BRIDGE

L’attesa per il concerto degli Alter Bridge, per il sottoscritto e, evidentemente, per la marea di gente che si è riversata all’interno dell’ex-cinema Fillmore di Cortemaggiore, si era fatta insostenibile. Due album tanto perfetti da far gridare al miracolo, musicisti stellari che dal vivo non possono mostrare alcun tipo di sbavatura, data l’esperienza; tutto concorre ad attirarci alla venue come calamite. Con estrema gioia del sottoscritto il locale è strapieno, e pronto ad accogliere nel più caloroso dei modi la band, che con la velocissima “White Knuckles” inizia le danze. Il pubblico in delirio, tanto che la successiva “Find The Real”, ovvero il primo pezzo del capolavoro “One Day Remains” genera nel pubblico elevate dosi di adrenalina. La band, affiatatissima e supportata da un suono che rasenta la perfezione, si concentra, come normale, sul nuovissimo “Blackbird”, proponendoci le ottime “Brand New Start”, “Come To Life”, “Coming Home”, applaudita dal pubblico, “Before Tomorrow Comes”, “Ties That Bind” e soprattutto la bellissima “Blackbird”, preceduta dall’intro dell’omonima canzone dei Beatles. Un pezzo strepitoso che dal vivo vive di una nuova luce, e non è difficile ritrovarsi brivido correre giù per la schiena. Segue il nuovo singolo “Watch Over You”, recentemente riproposto con Cristina Scabbia dei Lacuna Coil, oggi assente, essendo impegnata in Australia con la band. Il tempo di prendere fiato, ed ecco la prima cover, ovvero una versione riveduta e corretta del classico “Kashmir” dei Led Zeppelin, debitamente vitaminizzato, a cui segue uno sguardo al primo album della band, con la adrenalinica “Metalingus”, un vero e proprio classico, con il primo singolo “Open Your Eyes”, e soprattutto con “Broken Wings”, per chi scrive “IL” pezzo del nuovo millenio. Molto suggestivo il momento solista di Myles Kennedy, che dopo essersi distinto per tutto il concerto con la propria voce strepitosa ci ha deliziati con una riproposizione di “Travelling Riverside Blues” di Robert Johnson. Ecco Myles, la sua chitarra Dobro ed il suo slide, che ci regala altre emozioni. Cari Alter Bridge, questa sera ci avete viziati, e non poco. Grazie a voi, e all’organizzazione, che una volta tanto si è presa cura in tutto e per tutto di noi giornalisti e dei veri fan della band, dedicandoci particolare attenzione e lasciandoci assistere senza i soliti stress a soundcheck e signing session.

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