03/11/2003 - Amorphis @ Transilvania Live - Milano

Pubblicato il 10/11/2003 da

A cura di Luca Pessina

Il resoconto dell’unica data italiana del tour europeo degli Amorphis, data davvero poco pubblicizzata ma che ugualmente ha catalizzato l’attenzione di un più che accettabile numero di fan, per la gioia della band e (si suppone) del locale, il noto Transilvania Live di Milano.

AMORPHIS

Dopo l’eccellente performance tenuta in quel di Abtsgmund all’interno del Summer Breeze Open Air, era davvero tanta la voglia di rivedere il sestetto finnico all’opera, soprattutto in un’occasione come quella di un concerto da headliner, con più tempo a disposizione e in un ambiente, quello di un piccolo club, senz’altro più adatto alla loro proposta. Giunti in Italia praticamente in sordina, senza alcuna band di supporto (i nostri si sono infatti congedati da un tour europeo di supporto ai Paradise Lost proprio per venire a suonare da headliner a Milano), gli Amorphis sono stati comunque accolti da una folla piuttosto nutrita, che è accorsa dinanzi alle porte del Transilvania Live sin dalle prime ore della sera. Dopo circa mezz’ora dall’apertura del locale è poi iniziato lo show che vi apprestiamo a raccontare. Guidati dall’ottimo frontman Pasi Koskinen, sempre simpatico ma dotato di uno sguardo a dir poco glaciale (e di una voce fenomenale, ormai è diventato un maestro nell’alternare la sua voce al growl!), la band ha calcato il palco attaccando con “In The Beginning”, scelta che ha sorpreso gran parte dei presenti, i quali forse si aspettavano qualcosa di più recente. Ma i brani tratti dall’ultimo periodo non si sono fatti attendere e le splendide “The Way”, “Alone” e “Tuonela” hanno trascinato il pubblico in cori da stadio all’altezza dei ritornelli. Non poteva poi mancare la mitica “Against Widows” (da “Elegy”) e, a quasi metà concerto, non è stato tralasciato il nuovissimo “Far From The Sun”, dal quale il gruppo ha riproposto in rapida successione l’opener “Day Of Your Beliefs” e il singolo “Evil Inside”. Gli Amorphis sono forse un po’ statici sul palco, ma tutti i membri non lesinano mai energie e spesse volte si concedono un po’ di sano headbanging, elemento questo che è parso divertire e gasare molto gli astanti, soprattutto durante l’esecuzione, per i più inaspettata, della violenta “Grails Mysteries”, estratta dal full length di debutto “The Karelian Isthmus”. Dopo aver presentato altri estratti da “Tuonela”, “Am Universum” e l’ultimo lavoro, il concerto è arrivato alla sua conclusione sulle note di “The Castaway” (dal monumentale “Tales From The Thousand Lakes”) e  “On Rich And Poor”, forse l’apice dell’intero show, un brano tra i più belli dell’intera discografia della band che è stato cantato per intero da tutto il pubblico (linee melodiche comprese!). Ma i veri fan degli Amorphis sapevano benissimo che il concerto non poteva chiudersi in questo modo, e così, dopo vari incitamenti, la band è tornata on stage per proporre l’acclamatissima “My Kantele”, la nuova “Killing Goodness” e il capolavoro assoluto “Black Winter Day”, conclusione definitiva di uno show bellissimo, che non avrà potuto lasciare indifferente ogni amante della band che si rispetti. Complimenti Amorphis.

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