03/04/2018 - ANGRA + OPERATION: MINDCRIME + HALCYON WAY + STARBYNARY @ Live Music Club - Trezzo Sull'Adda (MI)

Pubblicato il 11/04/2018 da

Report a cura di Roberto Guerra
Fotografie di Michele Aldeghi

Come diversi loro colleghi, anche gli Angra sono una di quelle band che sta vivendo una sorta di nuova vita da quando la formazione si è rinnovata grazie all’ingresso dietro al microfono del nostro ormai onnipresente Fabio Lione; purtroppo, invece, un’altra novità è rappresentata dall’assenza alla sei corde dell’iconico chitarrista Kiko Loureiro, ora membro attivo degli americani Megadeth. Questi stravolgimenti hanno sicuramente scoraggiato alcuni potenziali paganti e ciò si può notare dal pubblico non particolarmente vasto presente quest’oggi in quel di Trezzo sull’Adda, nonostante due nuovi album all’attivo di indiscutibile qualità e senza considerare anche la presenza del buon Geoff Tate a rinforzare l’affluenza grazie allo spettacolo interamente dedicato a uno dei dischi più amati della storia dell’heavy metal progressivo. A parte ciò, come diciamo spesso, l’importante è sempre la musica e le quattro band intente a esibirsi avranno senza dubbio molte frecce pronte da scoccare per far provare qualche sano brivido a chi ha voluto prendersi la briga di presenziare. Buona lettura!

 


STARBYNARY

Da Trieste, i prog/power metaller Starbynary sono i primi a calcare il palco con una proposta assolutamente in linea con quello che è il genere principale della serata, grazie a un sapiente utilizzo della tecnica e a un songwriting che privilegia momenti di adrenalina pura così come altri più riflessivi e sempre caratterizzati da melodie profonde e azzeccate. Per quanto si tratti del loro primo tour ufficiale, i membri non sono propriamente estranei all’attività live, eppure non mancano alcuni piccoli problemi di comunicazione col pubblico dovuti a una sorta di timidezza generale da parte dei musicisti sul palco, in particolar modo il vocalist Joe Caggianelli (ex Derdian) si interfaccia tra un brano e l’altro in un modo forse apparentemente troppo timoroso e composto, anche se non ci sentiamo di fargliene una colpa considerando il suo stato evidentemente precario di salute, identificabile anche nella sua prestazione vocale all’interno dei singoli pezzi provenienti da entrambi i loro album attualmente disponibili sul mercato. Tuttavia, seppur con qualche piccola problematica, lo show scorre in fretta e un applauso non glielo nega nessuno, così come una capatina al merch per comprare un loro prodotto.

HALCYON WAY

Ci spostiamo ora Oltreoceano per l’esibizione di questa band statunitense abbastanza sconosciuta dalle nostre parti. Fa sempre piacere quando si ascoltano per la prima volta musicisti talentuosi e potenzialmente stimolanti da inserire nella propria collezione e gli Halcyon Way corrispondono perfettamente a questo concetto: anche qui parliamo di power metal con forti connotazioni progressive, caratterizzato da tutti gli stilemi del genere, proposti però in chiave decisamente più moderna rispetto a chi li accompagna e impreziosito da un duplice utilizzo della voce e da accordature piuttosto basse nonostante si tratti di chitarre a sei corde. Anche la presenza scenica risulta decisamente degna di nota, rendendo piuttosto divertente l’esecuzione di tracce composte in maniera assolutamente notevole e che ci auguriamo abbiano stuzzicato la curiosità dei presenti almeno quanto la nostra. Ci sono tre album e due EP disponibili sul mercato col loro nome scritto in copertina e se su disco i pezzi in questione rendono come dal vivo, farne proprio almeno uno è d’obbligo per ogni appassionato del genere. Bravi!

 

OPERATION: MINDCRIME

Rimaniamo negli States per fare un salto indietro a quelle che sono le origini del genere predominante di questa bella serata. La diatriba tra il vocalist Geoff Tate e i suoi ex compagni di band si è portata avanti anche per troppo tempo, a parere di chi scrive, e infatti riteniamo ormai non ci sia più posto per le polemiche. Ultimamente molti ex membri di band note si sono dedicati a riproporre dal vivo una setlist incentrata su brani grazie ai quali il nome in questione ha ottenuto la sua visibilità e il nostro Geoff, in questo caso, ha puntato tutto su un solo album, ovvero quel leggendario “Operation: Mindcrime” datato 1988: ben quattordici estratti uno più iconico dell’altro, sui quali è pressoché impossibile non sgolarsi come se non ci fosse un domani, quantomeno per il ruolo sentimentale ricoperto all’interno dei nostri cuori metallici. Valutando invece la resa generale, potremmo utilizzare un modo di dire piuttosto inflazionato di questi tempi: bene ma non benissimo! Ebbene sì, perché se da una parte i brani sono inattaccabili e la voce di Geoff è ancora limpida e riconoscibile, dall’altra si nota un’esecuzione forse un po’ troppo scolastica da parte dei singoli musicisti, che in alcuni momenti avrebbero potuto abbondare un po’ di più con la grinta e le emozioni trasmesse, senza contare anche un paio di veri e propri errori isolati; lo stesso Geoff in un paio di punti è riuscito a cantare fuori tempo, e questi dettagli pesano quando i Queensryche effettivi dal vivo risultano essere delle bombe atomiche ancora oggi. A parte ciò, la severità è giusto utilizzarla ma nella misura corretta, poiché queste saranno pure trovate commerciali, comprese anche di qualche imprecisione, ma se il compito era quello di farci tornare un po’ indietro nel tempo col cuore, possiamo dire che i Nostri ci sono riusciti più che discretamente.

Setlist:

Anarchy-X
Revolution Calling
Operation: Mindcrime
Speak
Spreading the Disease
The Mission
Suite Sister Mary
The Needle Lies
Electric Requiem
Breaking the Silence
I Don’t Believe in Love
Waiting for 22
My Empty Room
Eyes of a Stranger

 

ANGRA

Sulle note di un brano di Vangelis giungiamo alla fine ed è il momento di scendere verso il Brasile per accogliere on stage Rafeal Bittencourt e compagni. La opener “Travelers Of Time”, così come buona parte della setlist, è chiaramente dedicata all’ultimo riuscitissimo album “ØMNI”, ma durante lo show non mancheranno momenti decisamente più nostalgici, come le successive “Nohing To Say” e “Angels And Demons” o il momento ballad in acustico di “Lullaby For Lucifer”, cantata proprio dal sopracitato chitarrista invece che dal buon Fabio Lione, che ormai siamo abituati a sentire in numerosi progetti differenti. La sua prova è quasi del tutto esente da critiche a parer nostro e, per quanto a tutti manchino i bei tempi di Andre Matos e Edu Falaschi, potremmo dire che, soprattutto a livello timbrico, miglior sostituto fosse difficile da trovare, in particolar modo tra i cantanti comunque con un nome noto all’interno della scena; persino sul siparietto dedicato alla bellissima “Carry On”, che ci sarebbe piaciuto sentire per intero, il caro Fabione ha reso alla grande in questa occasione. Una menzione positiva anche al tastierista Bruno Sa, che quest’oggi ha sostenuto ben due concerti, essendosi esibito anche insieme alla band precedente, e al mitico bassista Felipe Andreoli, il cui stile dovrebbe essere da esempio per ogni bassista che si rispetti e che apprezzi il genere. Anche Marcelo Barbosa alla sei corde ha reso bene, oltre ad aver attirato l’attenzione di qualche suadente fanciulla presente in sala con la sua presenza, per quanto comunque sia impossibile non sentire la mancanza di Kiko e della sua classe inarrivabile unita al suo stile unico e riconoscibile. La conclusione di questo show, forse tutto sommato un po’ breve, giunge con la immancabile “Nova Era”, dopo la quale è il momento di buttarsi sotto la pioggia per tornare a casa a meditare su quelle che potrebbero essere oggi le nostre pretese nei confronti degli Angra, che qualcuno ancora spera di veder tornare sulle scene con una reunion dedicata ai primi album; tutto ciò è possibile, considerando i tempi che corrono, ma anche se così non fosse è inutile stare sempre con la testa girata all’indietro; piuttosto consigliamo a ogni appassionato di lasciarsi intrattenere dalle capacità che hanno ancora oggi questi musicisti di emozionare con album meritevoli e live coinvolgenti.

Setlist:

Travelers of Time
Nothing to Say
Angels and Demons
Newborn Me
War Horns
Acid Rain
Final Light
Insania
Lisbon
Magic Mirror
Lullaby for Lucifer
Rebirth
Carry On / Nova Era

 

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