Nonostante abbia da tempo quasi del tutto abbandonato, dal punto di vista stilistico, qualsiasi riferimento all’universo metal, Anneke Van Giersbergen conserva un posto speciale nel cuore di tanti metallari ancora assorti in capisaldi del gothic quali “Mandylion” e “Nighttime Birds”. Dopo l’esperienza durata più di dieci anni con i seminali The Gathering, con la quale in verità si era già da tempo spostata su lidi alternative e per certi versi quasi trip hop, l’affascinante singer olandese ha continuato una carriera solista con gli Agua De Annique e con un progetto omonimo che ha recentemente partorito il buon “Everything Is Changing”. Siamo andati a scoprire dunque la nuova frontiera rock di Anneke senza troppi pregiudizi, con l’intento di ammirare una delle più belle voci in circolazione nel genere.
FRAMES
Alcuni problemi tecnici ci impediscono di assistere alla performance dei Kill Ferelli, ma riusciamo a godere a pieno di quella dei teutonici Frames. Il quartetto, originario di Hannover, aveva già ben impressionato nel debutto “Mosaik”, grazie ad un post rock progressivo e strumentale sulla scia degli Oceansize più accessibili e dei Long Distance Calling. A dispetto della prestazione priva di linee vocali, i Frames fanno breccia nel pubblico con canzoni intarsiate da affascinanti melodie, in cui l’interazione tra chitarre e tastiere diventa fondamentale. La musica della band inizia quasi sempre in maniera minimale con arpeggi o semplici intrecci melodici, ma cresce progressivamente d’intensità sino a sfociare in ritmiche accelerate e poderose distorsioni. Per molti una piacevole sorpresa, ma non per noi che li avevamo segnalati a suo tempo su queste pagine: promossi anche in sede live!
ANNEKE VAN GIERSBERGEN
E’ ormai notte fonda quando Anneke Van Giersbergen e la sua band calcano il palco del Bloom accompagnati dagli incitamenti di un pubblico non particolarmente numeroso, ma assai caldo e motivato. L’attacco é con “Feel Alive”, opener del suo ultimo disco solista a titolo “Everything Is Changing”, che, come prevedibile, verrà saccheggiato con molti estratti nel corso della serata. La resa sonora appare buona sin dalle prime battute, grazie anche ad un sound non particolarmente complesso da assemblare, che prevede batteria, basso, chitarra e voce, oltre all’aggiunta di tastiere e piano in base. Le partiture rock, dal feeling arioso e positivo, dell’ultimo disco di Anneke si rivelano gradevoli, con picchi per le esecuzioni di “My Boy”, “1000 Miles Away From You” e “Stay”, in cui Anneke duetta con l’ospite Kelly Kockelkoren dei Kill Ferelli. La protagonista assoluta della serata è proprio la bionda Anneke, che con la sua bellezza, la sensualità delle sue movenze e soprattutto con la sua bellissima voce, rapisce la platea catalizzando l’attenzione di tutti. La performance vocale della singer olandese é strabiliante e passa per registri tonali differenti con una facilità disarmante, rendendo le canzoni al massimo senza alcuna sbavatura. In pezzi dal sound minimale come l’ottima “Circles”, la voce della Van Giersbergen é, se possibile, ancor più in evidenza, regalando attimi di grande emozione fra i presenti; ma anche l’esecuzione di un paio di estratti dal repertorio The Gathering, di cui apprezziamo soprattutto “Saturnine”, riscuote grande successo in sala, a testimonianza dei molti metallari presenti nonostante la svolta pop-rock della cantante. Prima del congedo finale, c’è spazio anche per “Hyperdrive”, un brano tratto dal disco “Addicted”, in cui Anneke ha cantato per Devin Townsend, nonchè per una calata della coraggiosa cantante tra la folla, calata che ha infiammato definitivamente il pubblico, soprattutto quello di parte maschile. Solo le canzoni tratte dal progetto Agua De Annique hanno evidenziato un songwriting decisamente trascurabile. Per il resto abbiamo potuto apprezzare un ottimo concerto rock grazie alla superba voce e all’incantevole presenza di Anneke Van Giersbergen, indubbiamente una grossa perdita per il metal mondiale.