Introduzione e report a cura di Roberto Guerra
Nonostante il precedente annullamento del tour, la voglia irrefrenabile di accogliere nuovamente i canadesi Annihilator in territorio italiano non ha proprio voluto saperne di abbandonare noi estimatori del thrash metal più colto e tecnico. Il tour corrente è ancora dedicato al recente album “For The Demented”, anche se nell’arco di qualche mese arriverà sul mercato la nuova creatura intitolata “Ballistic, Sadistic”, attesa con discreta curiosità da una notevole fetta di appassionati, compresi tutti coloro che hanno deciso di trascorrere una serata in quel del Legend Club di Milano in compagnia di Jeff Waters e compagni. Ad accompagnare lui e la sua brigata troviamo gli statunitensi Archer Nation e i nostrani Shockin’ Head. Buona lettura!
SHOCKIN’ HEAD
Una recentissima formazione di genere heavy/thrash metal proveniente da Ventimiglia è la prima a calcare il palco del Legend per questa occasione. Il titolo stesso del loro album di esordio, “Xxmiles”, vuole citare proprio il paese di provenienza: come prevedibile, anche la scaletta è presa interamente da quest’ultimo, con risultati abbastanza convincenti, sebbene si percepisca ancora un certo sapore acerbo al momento di approcciare una proposta tutto sommato grintosa, seppur con qualche punto morto di troppo, soprattutto nei diversi momenti in cui il ritmo rallenta in favore di brani meno spediti. In particolar modo, la cover di “Hysteria” dei Muse si sarebbe potuta evitare, non tanto per la qualità della traccia originale, sulla quale noi personalmente non abbiamo particolari critiche da muovere, ma più che altro per il fatto che tale ri-arrangiamento risulti essere quanto di più raffazzonato e superfluo si potesse proporre in un’occasione live così importante. A parte ciò, il breve show dei Shockin’ Head trascorre piuttosto rapido, senza stimolare la volontà di evidenziare particolari infamie o lodi, all’infuori di quanto già scritto fin qui. Andiamo avanti.
ARCHER NATION
Li avevamo già visti alcuni anni fa proprio in compagnia degli Annihilator con un monicker leggermente diverso, dal momento che fino a poco tempo fa la formazione statunitense si faceva chiamare semplicemente Archer. Il recente album “Beneath The Dream” è infatti il primo a fare sfoggio del nuovo nome scritto in copertina, mantenendo comunque quel gusto di stampo heavy/thrash melodico e ben confezionato che ha già permesso a questa band di guadagnarsi la nostra approvazione in passato. Anche in questa occasione il simpatico Dylan Rosenberg e i suoi confezionano uno show di buon livello, tra momenti movimentati e altri più tendenti al martellante; il fatto poi che si tratti di un trio rappresenta una ulteriore ragione per apprezzare quanto proposto nel tempo a disposizione. Unica nota dolente, un suono della chitarra ancora troppo spartano e non sempre idoneo ad una resa ottimale, soprattutto nelle fasi soliste in cui alcune note appaiono decisamente troppo slegate tra loro. Concludiamo con il momento di massima esaltazione del concerto degli Archer Nation, ovvero la cover di “Tornado Of Souls” dei Megadeth eseguita insieme al leggendario bassista Dave Ellefson, presente al Legend in veste di ospite illustre, con la prevedibile conseguenza di portare i presenti a dare letteralmente di matto mentre risuonano le note di uno degli inni immortali del thrash metal americano ed internazionale.
Setlist:
Not My Own
Shackled
Acedia
Hell In A Handbag
Day That Never Came
Division
Tornado Of Souls (cover Megadeth)
Severed
I Am The Dawn
ANNIHILATOR
Particolare la scelta degli Annihilator di iniziare con un brano per certi versi acidulo come “Betrayed”, il quale sembra quasi fungere da intro suonato in presa diretta, prima di far esplodere letteralmente lo stage con una “King Of The Kill” che finalmente getta il fomento assoluto tra le schiere di presenti vogliosi di provocarsi qualche livido a ritmo di technical thrash metal coi controcosiddetti. Con la ormai ben nota “No Way Out” e la recente “One To Kill” lo show prosegue, così come la sfilata di chitarre del buon Jeff Waters, che non si smentisce mai grazie alla sua capacità di suonare quasi qualsiasi cosa con una rilassatezza pressoché unica all’interno di una scena come quella thrash metal. Se “Set The World On Fire” e “Ultraparanoia” non sono certo una novità nelle scalette dei canadesi, lo stesso non si può dire per “The Trend”, “Knight Jumps Queen” e, soprattutto, entrambe le parti di “Schizos (Are Never Alone)”, direttamente da quel capolavoro che è ancora oggi “Alice In Hell” (fra l’altro, trattasi proprio del nostro Bellissimo di questi giorni!). Uno dei motivi per cui ci piacciono tanto gli Annihilator dal vivo è da ricercare proprio in questa volontà di non riciclare mai le stesse setlist, riuscendo a variare senza mai comunque sbagliare un colpo e continuando a mostrarsi perfettamente a proprio agio indipendentemente dal brano proposto. E dopo “Twisted Lobotomy” possiamo ribadire il concetto, in concomitanza di una inattesa “Psycho Ward”, tratta dall’album di prossima pubblicazione, pubblicizzata come qualcosa di inizialmente simile alla apprezzata “Stonewall” ma decisamente diversa al momento di approfondire l’ascolto. Il vero devasto giunge provvidenziale con la immancabile “Phantasmagoria”, da sempre uno dei pezzi-simbolo di tutto ciò che gli Annihilator rappresentano, almeno quanto il demolitivo tris d’assi che Jeff ha voluto riservare all’encore: l’inaspettata “Burns Like A Buzzsaw Blade” precede l’accoppiata “W.T.Y.D.” / “Alison Hell”, che manda tutti a casa con qualche osso rotto e ben più di una contusione sul corpo, dopo uno spettacolo fatto di precisione chirurgica sullo strumento, con menzione di rilievo per il nostro Fabio Alessandrini dietro alle pelli. In più, la trepidazione a concerto terminato viene incentivata dall’annuncio di un tour speciale in cui gli Annihilator torneranno a esibirsi in cinque in occasione del trentennale di “Never, Neverland”: che possa essere la volta buona in cui il vocalist Coburn Pharr si riunirà alla band? Per il momento nessuno di noi lo sa, ma sicuramente nei prossimi mesi non mancheranno notizie più precise in merito.
Setlist:
Betrayed
King of the Kill
No Way Out
One to Kill
Set the World on Fire
Ultraparanoia
The Trend
Schizos (Are Never Alone) Parts I & II
Knight Jumps Queen
Twisted Lobotomy
Psycho Ward
Phantasmagoria
Burns Like a Buzzsaw Blade
W.T.Y.D.
Alison Hell