07/09/2022 - Loud And Proud Fest 2022 – BATTLE BEAST + FUTURE PALACE @ Legend Club - Milano

Pubblicato il 15/09/2022 da

La prima serata in programma in territorio milanese per l’evento dedicato ai nostri amici di Loud and Proud vede come protagonisti i finlandesi Battle Beast, i quali ancora non hanno avuto modo di pubblicizzare adeguatamente il loro ultimo album in territorio italiano, accompagnati per l’occasione dai meno noti teutonici Future Palace, dediti ad una sorta di commistione tra metalcore melodico e alternative metal, il cui piglio è tutto da verificare nel momento in cui prendiamo posto all’interno del Legend Club di Milano. Tra l’altro notiamo con piacere un’affluenza superiore alle aspettative, soprattutto tenendo presente che i Battle Beast dalle nostre parti non hanno mai riscosso enorme successo in termini di presenze ai concerti. Poco da dire quindi, la nostra speranza è quella di passare una piacevole serata e siamo certi che avremo del buon materiale per riuscirci. Buona lettura!

FUTURE PALACE
Un look molto in linea con le sonorità moderne è quello sfoggiato da questa giovane band tedesca, rappresentata dalla sgargiante frontwoman dai capelli violetto, Maria Lessing. Il loro genere è invero piuttosto lontano da quello degli headliner della serata, anche se si può notare qualche esponente del pubblico intento ad esaltarsi in compagnia della loro musica, anche se un’aura di spaesamento filtra palpabilmente tra gli ascoltatori, soprattutto quelli un po’ meno inclini a certe derive musicali contemporanee. Inoltre, trattandosi di un trio, peraltro sprovvisto di basso e tastiera, è inevitabile che metà concerto si riconduca alle basi, anziché all’esibizione effettiva dei musicisti presenti, e questo non può che scontentare ulteriormente chi, pur non disdegnando affatto questi elementi, preferirebbe avere un contatto diretto con una proposta in sede live. A livello di presenza scenica Maria sa il fatto suo, a parte l’evitabile e stereotipata uscita sul cibo italiano, mentre a livello vocale rende meglio nelle fasi pulite, anziché in quelle in growl. In tutto questo i sue due colleghi tirano fuori il necessario dai loro strumenti, fornendo al meglio possibile la propria prova su dei brani dall’efficacia forse un po’ altalenante, seppur non sgradevoli, che peraltro compongono una setlist più lunga di quanto pensassimo. Tutto sommato quindi un ascolto da non buttare via; se apprezzate certe sonorità dategli pure una chance in sede live.

BATTLE BEAST
Come diciamo spesso, i Battle Beast tendono un po’ a soffrire il confronto con la creatura messa in piedi dal loro celebre ex leader, quantomeno alle orecchie di chi scrive, però è anche vero che entrambe le formazioni continuano a produrre musica di qualità, su disco così come dal vivo, e ciò è più che sufficiente per farci attendere con curiosità l’esecuzione degli estratti dal nuovo lavoro “Circus Of Doom”, che abbiamo apprezzato drasticamente di più rispetto al predecessore.
Sin dall’inizio con la titletrack del disco sopracitato si fanno palesi due dettagli fondamentali: alla chitarra solista è presente in veste di turnista il giovane Atte Aho, che ci ha stupito con la sua esecuzione essenziale e precisa, e Noora Louhimo è sempre e comunque la vera forza trainante della band finnica: una presenza scenica possente, accostata ad una spiccata simpatia e, soprattutto, a una voce tra le migliori che è possibile reperire all’interno del panorama musicale contemporaneo, che non a caso sarà al centro dell’attenzione di chiunque per quasi la totalità del concerto in corso. La bionda frontwoman non sbaglia una nota e non cede terreno nemmeno nei momenti finali, mentre i suoi compagni di band sembrano voler rimanere in una sorta di personale comfort zone, non strafacendo mai più del necessario e proponendo dei siparietti che già da tempo abbiamo imparato a conoscere – come ad esempio quello con protagonista quel buffo arnese a metà tra una tastiera e una batteria. Una valida eccezione a questo discorso è rappresentata dal bassista Eero Sipila, che tra una battuta sui telefonini Nokia ed un’esecuzione in lingua italiana della canzone di disneyana memoria “Il Mondo È Mio” riesce a farci divertire con ottimi risultati. A livello esecutivo, la setlist scorre via velocemente, componendosi di ben quindici estratti che altro non sono se non i più riusciti del loro repertorio più recente (ergo, dagli ultimi tre dischi, ossia quelli senza più la mano di Anton Kabanen), il che suscita una parziale delusione in coloro che speravano almeno in una “Out Of Control” o una “Black Ninja” a caso, giusto come chicca ulteriore. Non mancano un paio di momenti leggermente più anonimi, ma è anche comprensibile considerando la qualità non sempre al top del repertorio selezionato.
In conclusione, i Battle Beast vanno sostanzialmente sul sicuro, proponendo uno show quadrato e ben confezionato, senza nessuna sferzata di sorta, basato interamente su quelli che sono per l’appunto i pezzi più amati del loro trittico discografico post-scissione, suonati in grazia di Dio e con la giusta enfasi verso il divertimento che da sempre ci stimola la loro commissione tra power metal e pop di qualità.

Setlist:
Circus Of Doom
Straight To The Heart
Familiar Hell
Armageddon
Place That We Call Home
No More Hollywood Endings
Eye Of The Storm
Where Angels Fear To Fly
Bastard Son Of Odin
Russian Roulette
Wings Of Light
Eden
Master Of Illusion
King For A Day
Beyond The Burning Skies

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