A cura di Luca Pessina
Metalitalia.com ha seguito per voi la data milanese del tour europeo dei Behemoth, una serata che, grazie anche alle performance di tre validi gruppi di supporto come Krisiun, Incantation e Ragnarok, si è rivelata davvero piacevole e ben riuscita. Nonostante fosse martedì, il pubblico è poi accorso abbastanza numeroso e si è quindi venuta a creare una bella atmosfera, l’ideale per dimenticarsi del gelo che imperava al di fuori del Transilvania Live!
INCANTATION
Ma non dovevano essere i Ragnarok ad aprire il concerto? Con questi bill sempre più corposi ultimamente chi riesce a capirci qualcosa è proprio bravo! Gli Incantation, dati in alcuni comunicati addirittura come co-headliner, vengono invece investiti del ruolo di opener della serata e sono costretti ad esibirsi per una ventina di minuti, con suoni per fortuna più che decenti ma davanti ad una platea calorosa ma purtroppo davvero misera. John McEntee e compagni comunque non sembrano dare troppo peso alla cosa e senza batter ciglio riversano sui presenti alcuni estratti dalla loro ultima fatica, “Decimate Christendom”, e un paio di classici, ponendo poi in chiusura l’ottima “Shadows From The Ancient Empire”. La convinzione è tanta così come l’impatto generale, il pubblico apprezza e la band ha appena il tempo di ringraziare: bisogna raccogliere armi e bagagli e lasciare il palco a disposizione dei Ragnarok!
RAGNAROK
Non è esattamente un boato quello che accoglie l’arrivo del quartetto scandinavo. Questa sera il pubblico è in gran parte composto da death metaller e il black metal ultra satanico dei Ragnarok non è visto di buon occhio da molti di essi. Il gruppo comunque sin dalle prime battute ce la mette tutta per ben figurare e, aiutato da suoni ben bilanciati, riesce subito a scatenare un po’ di headbanging. L’ottima presenza scenica del frontman e certi spunti thrash oriented contenuti in gran parte delle song offerte riescono poi nell’intento di destare l’attenzione anche dei più scettici (chi scrive compreso) e col passare dei minuti gli applausi finiscono per diventare sempre più convinti. A show concluso il commento più in voga nella sala è stato: “Mica male, mi aspettavo di peggio!”.
KRISIUN
Giunge dunque il turno dei Krisiun, formazione odiata da molti (o semplicemente non capita) ma forte di una schiera di fan a dir poco irriducibili, a tratti letteralmente fanatici! Bisogna però ammettere che l’entusiasmo mostrato dai loro fan questa sera è stato pienamente giustificato: il terzetto brasiliano alla lunga sarà anche un po’ monotono ma questa sera ha sfoderato una prestazione pazzesca, di una ferocia inaudita! I Krisiun hanno proposto tutti i loro classici senza praticamente prendersi pause, hanno suonato senza commettere alcun tipo di errore e hanno infiammato la platea in modo incredibile… ad un certo punto nel pit mancavano solo i sacrifici umani! “Vengeance Revelations” e la conclusiva “Conquerors Of Armageddon” si sono meritate la palma di canzoni più esaltanti del concerto e il pubblico alla fine ha tributato un lunghissimo applauso al gruppo, prontamente ricambiato dai brasiliani, in particolar modo dal frontman Alex Carmago, il quale ha anche trovato il tempo di insultare coloro che sostengono che la sua band sia troppo brutale e monocorde. Mitico!!!
BEHEMOTH
Quello dei polacchi Behemoth è stato però uno show di eguale bellezza, lievemente più lungo (ma neanche tanto, purtroppo) e seguito praticamente da tutti i presenti. Nergal e compagni hanno calcato il palco pochi minuti dopo i Krisiun e hanno attaccato con “Antichristian Phenomenon”, sicuramente il brano più indicato per aprire le danze! Godendo di suoni ottimi, i nostri hanno subito dopo proposto la vecchia “From The Pagan Vastlands” per poi lasciare spazio ai brani più recenti della loro discografia, dalle nuovissime “Demigod” e “Conquer All” (resa in modo perfetto) a “Heru Ra Ha, Let There Be Might” e “Christians To The Lions”, quest’ultima probabilmente la canzone più acclamata dal pubblico! A chi scrive è però piaciuta da impazzire anche la pesantissima “As Above So Below”, cantata splendidamente da Nergal e guidata dal formidabile drumming di Inferno, che si è confermato per l’ennesima volta uno dei migliori batteristi sulla piazza. I nuovi innesti Seth e Orion, rispettivamente chitarrista e bassista, hanno anch’essi fatto egregiamente il loro dovere, aiutando anche il frontman alle vocals e dando vita a dei duetti davvero molto aggressivi e coinvolgenti. Una ispiratissima “Chant For Eskhaton 2000”, annunciata da un Nergal che nel frattempo si era dotato di maschera e armatura (!!!), ha infine concluso lo show, come detto un po’ troppo breve ma di qualità sopraffina, che ha dimostrato, come se ce ne fosse stato il bisogno, quanto il quartetto polacco sia oggi tra le migliori realtà della scena death metal. Tecnico, potente, creativo… assolutamente da seguire!