SUICIDE SILENCE
Eccoli qua, il più importante “fenomeno MySpace” dopo i Job For A Cowboy. Suicide Silence, from California… età media vent’anni, quasi quattro milioni di contatti sulla loro paginetta e un debut album su Century Media, “The Cleansing”, entrato direttamente alla posizione numero 94 della classifica di Billboard. La musica? Death-core quadratissimo (pure troppo) che non concede davvero nulla ad atmosfera e melodia. La band è in Europa per il suo primo tour vero e proprio da queste parti (il disco uscirà a breve anche qui) e ha tutta l’intenzione di ripetere anche nel vecchio continente il suo exploit d’oltreoceano. Inutile dire che i fan dei Behemoth guardano con sospetto il logo della band sui manifesti, ma quando i cinque ragazzi calcano il palco e iniziano a suonare non si odono nè fischi nè insulti. Il gruppo ha un’ottima presenza scenica e, ad eccezione del cantante Mitch Lucker (ricoperto di tatuaggi e coi capelli corti), ha un “rassicurante” look 100% death metal. I nostri non lesinano headbanging e si rendono protagonisti di una mezz’ora decisamente intensa e violenta, osannata dai loro giovani fan e seguita con una certa attenzione dal resto dell’audience. Vengono suonate cinque/sei tracce del nuovo full-length e tre pezzi estratti dal primissimo EP omonimo, i quali vengono accolti assai calorosamente, essendo i più conosciuti. In definitiva, una buona performance, che ha dimostrato in primis come il gruppo renda meglio live che su CD (appuntamento a breve per la recensione di quest’ultimo). Alla prossima.
BEHEMOTH
A quanti tour sono arrivati i Behemoth nella loro carriera? Probabilmente questo è l’ottantesimo, o giù di lì… e bisogna dire che si vede e si sente! Ormai si rischia di ripetersi quando si tratta di descrivere un live show del quartetto polacco. I nostri sono probabilmente una delle tre migliori live band in campo death metal al momento e ogni volta che si ha il piacere di ammirarli on stage sembrano sempre più in procinto di raggiungere la vetta. Ogni loro concerto viene oggi studiato nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso. Dai discorsi di Nergal (che prima di introdurre “Christgrinding Avenue” straccerà nuovamente una Bibbia – “il libro del male e dell’ipocrisia” – come avvenuto di recente in Polonia), alle pose di Orion e Seth, sino ad arrivare ai mini assoli di Inferno alla batteria, utili a intrattenere il pubblico mentre il resto della band prende fiato tra un pezzo e l’altro al lato del palco. Notevole, inoltre, la coreografia on stage, con ben due teloni che si alternano alle spalle dei nostri e varie aquile in metallo posizionate ai lati. Fa una certa impressione vedere il gruppo esibirsi in un tale contesto: sono definitivamente finiti i tempi in cui i Behemoth suonavano in piccoli club, di fronte a pochi fan e magari di spalla ad altre formazioni. Oggi il quartetto è un colosso della scena e non si fa mancare nulla, pur continuando a mantenere i piedi saldamente ancorati al suolo e uno stretto legame con l’underground (prova ne è l’esecuzione di tracce vecchissime e sconosciute ai più come “Summoning Of The Ancient Gods” e “From the Pagan Vastlands”). “Siamo venuti per conquistare Londra”, dichiara Nergal nell’introdurre “Conquer All”, e – giudicando dalla risposta di un migliaio di fan in delirio – c’è da pensare che un eventuale assalto alla capitale da parte dei “polish metal kings” questa sera avrebbe avuto buone chance di successo! Incredibili!