- BLACK LABEL SOCIETY + DUST IN MIND @ Alcatraz - Milano

Pubblicato il 22/06/2022 da

A cura di Simone Vavalà
Foto di Matteo Musazzi

Nella torrida estate di Milano la temperatura poteva metaforicamente salire solo con la calata di Zakk Wylde e dei suoi Black Label Society, che stasera passano dall’Alcatraz per l’unica data italiana del loro tour europeo. Il nostro vichingo redneck di fiducia ha raggiunto ormai uno stato mitologico, come testimoniato dal pubblico presente: non solo numeroso – i BLS hanno ovviamente a disposizione il palco grande, e il locale è quasi pieno -, ma anche devoto, visto che la maggior parte dei presenti è agghindata come da prassi da motociclista metal, con tanto di “colori” della band. Sono passati quattro anni dall’ultima esibizione, sempre all’interno di queste quattro mura, e nel frattempo è stato aggiunto un altro tassello alla loro discografia: quel “Doom Crew Inc.” che, lontano dall’essere deludente, di certo non ha aggiunto nulla all’approccio ormai tetragono e costante della band di Zakk, costante (ed efficace) anche nella formazione da quasi un decennio. Siamo insomma pronti per un rituale consolidato, pronti a scoprire quali livelli di tamarraggine ad alto contenuto di testosterone e decibel verranno toccati questa sera.

DUST IN MIND
In apertura di serata troviamo la band francese e il suo mix di death metal, sfumature goth e vaghe ritmiche industrial corroborate dai duetti vocali tra il chitarrista Damien e la ben più preponderante voce di Jennifer Gervais; sulla frontwoman si concentra ovviamente l’attenzione (e una serie di commenti imbarazzanti) degli astanti, anche se la sensazione è che la sua presenza sia più uno stilema che un valore aggiunto. Il modello, per certi versi, è quello dei Lacuna Coil, con la differenza che i cinque ci sembrano alla costante ricerca del passaggio accattivante a tutti costi, ma siamo purtroppo lontani anni luce dalla capacità compositiva e dalla presenza scenica della band italiana. Il groove, a tratti, non manca, ma a dispetto di passaggi anche potenti e trascinanti, i pezzi sembrano sempre cadere nell’anonimato dopo una manciata di secondi: una conseguenza forse inevitabile, dato il vero e proprio minestrone di suoni che viene messo sul piatto. Il pubblico non sembra molto partecipe, e del resto ci paiono ben pochi gli elementi di interesse per il pubblico qui presente in attesa delle colate laviche dei quattro barbuti in arrivo a breve sul palco. Solo mezz’ora di esibizione, ma decisamene sufficiente, per quanto ci riguarda, per riporli nell’oblio da qui all’eternità.

BLACK LABEL SOCIETY
Quasi a sottolineare lo stacco netto di sonorità e attitudine, appena la band francese lascia il palco viene sollevato come da prassi l’enorme telo con il logo dei Black Label Society. Ci vogliono quasi tre quarti d’ora prima che venga abbassato, sulle note del mash up tra “Whole Lotta Love” e “War Pigs”, a rilevare un muro di amplificatori smisurato e i quattro nerboruti pronti a riversare un degno assalto sonoro sui presenti. Si torna subito nel passato con l’intensa “Bleed For Me”, durante la quale la sezione ritmica mostra subito la capacità di far quadrato e offrire un vero muro a sostegno della chitarra di Dario Lorina, ma soprattutto di Zakk e della sua aura mitologica: kilt, anfibi, gilet e bracciali di pelle, un ininterrotto scuotere del capo e ovviamente la classe con cui tira fuori dalla chitarra un groove micidiale e una voce ormai diventata iconica. Nessuno dei membri della band risparmia energie durante l’ora e venti di set proposto, riuscendo a offrire buona dinamica ai brani e intermezzi godibili, ovviamente all’insegna dell’esaltazione di tutto ciò che è metal, sozzo e ruvido. Zakk ha anche a disposizione un podio personale su cui sale spesso e volentieri, replicando all’infinito le sue mossette e rischiando di farci scoprire se sotto il kilt è stato fedele alla tradizione o meno. Dopo un altro estratto da “1919”, la sequenza di brani più recenti che viene proposta dal vivo funziona, anche se permane la sensazione – forse nostalgica? – che la potenza di fuoco e lo spettacolo compensino canzoni che, pur sempre godibili, hanno un piglio meno trascinante rispetto al repertorio più datato. Il mestiere, però, è davvero notevole, il pubblico canta e scuote la testa ininterrottamente, e il flusso di adrenalina e sudore tiene altissima l’energia. Che tocca il suo apice al momento di una sequenza mirabile; si parte con “The Blessed Hellride”, cupa ed esaltante, per passare poi alla mirabile “Spoke In The Wheel” (a conferma che un quarto di secolo fa Zakk era anni luce avanti…) e alla commozione collettiva con “In This River”: Zakk si sposta al piano, compaiono le gigantografie dei fratelli Abbott ed è il momento degli accendini, degli abbracci e delle lacrime. Riprende poi la sequenza canonica, con le pose ieratiche presso il microfono principale, sulla cui asta – in perfetto horror vacui – trova posto una colata di teschi e campeggia un crocifisso completo di Cristo, i cambi di chitarra, compresa una 18 corde che viene sollevata al cielo con la solita naturalezza, doppio assolo dietro la schiena, un brano suonato sopra il pianoforte… e intendiamo SOPRA il corpo dello strumento. Tocca alla doppietta “Suicide Messiah” e “Stillborn”, con intermezzo di un noto tritono utilizzato nel 1970, palloncini griffati e lancio finale di magliette, bacchette e plettri come se piovesse, chiudere un concerto come sempre energico, come sempre fiammeggiante e divertente, ma in cui l’apparato scenico ci pare farla sempre più da padrone, al di là dell’indiscussa qualità della band.

Setlist:

Bleed For Me
Demise Of Sanity
Destroy & Conquer
Heart of Darkness
A Love Unreal
You Made Me Want To Live
The Blessed Hellride
Spoke In The Wheel
In This River
Trampled Down Below
Set You Free
Fire It Up
Suicide Messiah
Stillborn

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.