12/10/2010 - BLIND GUARDIAN + STEELWING @ Alcatraz - Milano

Pubblicato il 19/10/2010 da

Report a cura di Matteo Cereda

Foto a cura di Francesco Castaldo

Ogni volta che i Blind Guardian passano per l’Italia è una grande festa! E’ bello vedere come il pubblico italiano sia particolarmente affezionato alla musica di Hansi e soci e, dopo il sold out di pochi anni fa in occasione del tour a supporto del buon “A Twist In The Myth”, ecco arrivare il bis in questa occasione. L’Alcatraz di Milano è nella versione con palco grande e appare stracolmo anche se rispetto alla precedente calata dei Blind, in cui a detta di tutti non si riusciva neanche a respirare, questa volta l’organizzazione a pensato bene di limitare il numero degli ingressi per concedere ai fan un po’ più di spazio vitale.

 

STEELWING

A scaldare il pubblico prima del piatto forte della serata ci pensano gli Steelwing, giovane band emersa recentemente dall’underground svedese che ha pubblicato in primavera il debutto assoluto sulla lunga distanza a titolo “Lord Of The Wasteland”. Il quintetto scandinavo, nella mezz’ora abbondante a propria disposizione, dimostra una buona preparazione tecnica con il duo Rockbag-Vega affiatato alle chitarre ed il singer Riley, protagonista di vocalizzi da urlo e di una presenza carismatica a dispetto della giovane età. Le canzoni proposte, fra cui citiamo “Headhunter” e “Roadkill”, arrivano direttamente dal disco sopra citato e non mostrano grande personalità rifacendosi invero agli schemi di Iron Maiden e Judas Priest senza dimenticare una sottile vena power che compare in qualche sporadica occasione, tuttavia la buona esecuzione della band, nonché l’immediatezza e la semplicità proposte, coinvolgono gran parte del pubblico che sembra apprezzare.

 

BLIND GUARDIAN

La prima ragione per cui i Blind Guardian sono in Italia è la promozione del nuovo disco “At The Edge Of Time”, ed allora ecco giustificata la partenza affidata all’opener dell’ultimo capitolo in studio, “Sacred Worlds”, accolta subito con grande affetto dai presenti pur non essendo ancora nella testa e nel cuore di tutti. La folla è già molto calda e lo dimostra senza freni nel cantare a squarciagola i ritornelli di classici quali “Welcome To Dying”, “Born In A Mourning Hall” e “Nightfall”. Alle spalle della band capeggia uno schermo gigante che proietta immagini a ripetizione durante l’esecuzione dei vari brani, una nota coreografia estremamente positiva che insieme ai pregevoli giochi di luce rende ancor più impressionante l’esecuzione della splendida “Fly”. I “guardiani” dal canto loro si dimostrano in ottima forma, con il batterista Fredrik Ehmke in grande spolvero e la prestazione tutta sostanza dei session Michael Schuren e Oliver Holzwarth, rispettivamente alle tastiere e al basso. La coppia d’asce Olbrich-Siepen garantisce ormai una solidità che ha pochi eguali nel genere, mentre il frontman Hansi Kursch se la cava piuttosto bene, mostrando ottime qualità interpretative sui pezzi lenti ed arrangiandosi con esperienza sulle tonalità più alte. A tal proposito va sottolineato come le basi corali campionate e forse ancor più il sostegno del pubblico, che canta a memoria ogni singolo ritornello, dimostrandosi attivissimo nel partecipare ai botta e risposta dei refrain principali,  risulti determinante nel rendere trionfale gran parte delle tracce proposte durante la serata. Lo spettacolo prosegue con un festeggiatissima versione di “Time Stand Still”, seguita a ruota da “Majesty”, estratta addirittura dal primo disco in assoluto della band, come sottolinea Kursch in sede di presentazione, ma l’entusiasmo maggiore si manifesta allorché il sestetto di Krefeld propone un pezzo raro a sentirsi dal vivo quale è “Another Holy War”. Sempre affascinanti le melodie folkeggianti di “A Past And Future Secret” e il power in doppia cassa firmato “Lost In The Twilight Hall”, come pure suscita impressioni positive la nuova “Tanelorn”. Prima di un primo congedo dal pubblico i Blind Guardian fanno il pieno di consensi con una brillante esecuzione del classico “Imaginations From The Other Side” e subito dopo la breve pausa di rito la ripartenza è affidata a “Wheel Of Time”, tratta dall’ultimo lavoro in studio, che non sembra reggere il confronto. Poco male, anche perché la carta che gioca Hansi per rialzare l’attenzione è di quelle che non tradiscono mai: “The Bard’s Song – In The Forest”, viene cantata da tutto l’Alcatraz, nessuno escluso, e la resa è come sempre da brividi. I numerosi presenti a questo punto sono sempre più esaltati e continuano inesorabilmente ad incitare la band tedesca che, particolarmente eccitata dall’atmosfera elettrica della serata, oltre al classico “Valhalla”, aggiunge “Lord Of the Rings” alla scaletta come ringraziamento per la straordinaria partecipazione del pubblico italiano. Il finale è già scritto con la folla che acclama “Mirror Mirror”, e i Guardian che eseguono alla grande a conclusione di uno spettacolo bellissimo soprattutto per l’atmosfera gioiosa, trascinante e “da stadio” che si è creata. L’applauso va sicuramente ai Blind Guardian ed alle loro magnifiche canzoni, ma anche agli scatenati fan che non hanno risparmiato un filo di voce per supportare i propri beniamini dall’inizio alla fine.

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