A cura di Andrea Lerose
Unica data in Italia per la band capitanata da Oliver Skyes, i Bring Me the Horizon, che per questo evento saranno accompagnati da gruppi come Architects,The Devil Wears Prada e Tek-One. La data ha fatto registrare SOLD OUT da qualche tempo ormai, segno che il “movimento” deathcore/metalcore di ultima generazione sta facendo strage un po’ ovunque. Tatuaggi ben in vista, lobi dilatati, ciuffi accasciati su crani pallidi: in questa fredda, fredda serata di metà gennaio, siamo pronti ad accogliere queste quattro band nel migliore dei modi!
TEK ONE
Sono passate da poco le 18:30, quando l’inedito trio dei Tek One fa il suo ingresso sul palco. La “band”, se così si può definire, ci regala una sorta di techno-show d’avanguardia, con tanto di notebook Mac in bella vista. La gente non sembra neanche troppo stupirsi della presenza di una band techno ad un concerto deathcore, ma la motivazione è una sola: il trio dei Tek-One ha partecipato al remix dell’album “Suicide Season” del 2008, uscito l’anno dopo, nel 2009, e tra l’altro tutti i componenti si conoscono a vicenda e sono amici. Trenta minuti scarsi giusto per scaldarsi, chi scrive non ha apprezzato particolarmente l’ensamble, più che altro perché già pronto a maciullarsi completamente le orecchie a seguito delle altre band a venire.
THE DEVIL WEARS PRADA
Ore 19 passate da poco, quando il sestetto di Dayton, i The Devil Wears Prada, fa il suo ingresso sul prestigioso palco milanese. Si percepisce fin da subito che la band è particolarmente in forma questa sera: Mike, il frontman, salta da una parte all’altra del palco, mantenendo perfettamente il “tiro” per tutta la durata del concerto, circa quarantacinque minuti. Il resto della band lo segue, esaltato più che mai. Il pubblico sembra apprezzare davvero molto la band, e questo non può che render loro il dovuto merito. Menzione d’onore va a James Baney, tastierista, il quale spesso s’è arrampicato sulle tastiere a mo’ di orango: la gente ha apprezzato (eccome).
ARCHITECTS
Verso le 20 circa ecco arrivare la band che con tutta probabilità si contende il posto da headliner di questa bellissima serata: gli Architects! Sam Carter spinge fin da subito sull’acceleratore, con pezzi come “Follow The Water” e “Day In Day Out”,mentre la band esegue alla perfezione (forse senza troppa enfasi ed entusiasmo, se vogliamo essere un minimo fiscali) le parti strumentali. Il frontman riesce senza troppi errori nel suo lavoro, esaltando sia le parti in scream-core sia quelle in clean, risultando così piacevole. La band propone anche qualche anticipazione di brani che andranno sul prossimo disco, “The Here And Now”, in uscita il prossimo 25 gennaio tramite Century Media. A fine concerto ci si rende conto della grande forza e coesione della band, giunta oramai ad un ottimo livello. Il pubblico ha apprezzato molto la performance della band, e nonostante i pochi pezzi ed il poco tempo a disposizione, la band esce a testa più che alta da questa unica data italiana (per il momento) del 2011.
Setlist:
1. Follow The Water
2. Day In Day Out
3. Learn To Live
4. In Elegance
5. Dethroned
6. Delete Rewind
7. Hollow Crown
8. Early Grave
BRING ME THE HORIZON
Molti fan (e anche addetti ai lavori) si erano chiesti, prima di questo concerto: “ce la faranno a reggere, o ormai sono finiti i tempi in cui Oliver e soci suonavano/cantavano bene?”. In molti hanno guardato con orrore la setlist (già annunciata in rete qualche giorno prima) del concerto: solo nove pezzi. Pochi pezzi (uno in più degli Architects) eppure i Bring Me The Horizon arrivano in Italia come headliner? In sintesi, per farla breve, le premesse non erano delle migliori. Ebbene, un po’ tutti (compreso chi scrive in questo momento), si sono ricreduti davanti alla strabiliante performance di Oli e soci. Il gruppo poser-deathcore per eccellenza sembra aver azzeccato la serata adatta. Quando, sui primissimi rintocchi dell’intro di “It Never Ends”, primo singolo estratto dall’ultimo album “There Is A Hell…”, la band si “scaglia” sul palco, con ferocia e tenacia, il pubblico è entusiasta. Vengono riproposti i pezzi più noti, “Chelsea Smile”, “Pray For Plagues”, tratta da “Count Your Blessings”, e poi: “Fuck”, “The Sadness Will Never End”, cantata da Oliver insieme a Sam degli Architects (un bellissimo momento della serata). Si prosegue con “Crucify Me”, “Football Season Is Over” (cantata insieme a Tonn Piper dei Tek-One), e infine la suggestiva “Blessed With A Curse” e “Diamonds Aren’t Forever” a chiudere il cerchio. Note particolari? Dunque, il frontman Skyes ha retto bene, giocando molto sul metodo canto-io-ma-canta-anche-il-pubblico-con-me (anche se con tre album all’attivo e svariati show in giro per l’Europa, nove pezzi sono comunque pochi), mentre il resto della band si è esibito con grinta e bravura durante tutto lo spettacolo. L’ingresso del nuovo chitarrista Jona, nella band già da un po’, ha dato probabilmente una spinta nuova al gruppo, che dal vivo rende davvero tanto. Il pubblico dei Magazzini Generali ha respirato fino in fondo la serata: wall of death a ripetizione per i Bring Me The Horizon, bravura e tecnica assieme agli Architects, adrenalina con The Devil Wears Prada e Tek-One. Brividi accompagnano i paganti fuori dal locale. Chi non c’era, non può saperlo.
Setlist:
1. It Never Ends
2. Chelsea Smile
3. Pray For Plague
4. Fuck
5. The Sadness Will Never End
6. Crucify Me
7. Football Season Is Over
8. Blessed With A Curse
9. Diamonds Aren’t Forever