08/04/2016 - BRING ME THE HORIZON + DON BROCO @ Alcatraz - Milano

Pubblicato il 12/04/2016 da

A cura di Maurizio “MorrizZ” Borghi
Fotografie di Riccardo Plata

Venerdì mattina c’è già coda davanti all’Alcatraz di Milano. La compongono giovanissimi accampati fuori dal club, determinati ad ottenere la transenna. Quando ci presentiamo la sera, la coda si è fatta enorme, tanto da avvolgere l’intero isolato. Non si fa fatica a trovar conferma che il velocissimo sold-out non è frutto di “magie” da secondary ticketing, il pubblico non ha il grano per gonfiare le tasche dei furbi e di sicuro ha agito con l’entusiasmo con cui attende spasmodicamente il concerto, ciò che rende l’atmosfera assolutamente elettrica. In attesa di entrare, troviamo le scritte degli adolescenti sulle mura esterne del locale: assieme a Giemitaiz, Benji e Fede, Lorenzo Fragola, ci sono scritte dedicate a Marilyn Manson e ai Bring Me The Horizon. Assistere a tali immagini è lo schiaffo definitivo che conferma come un certo tipo di metal, i BMTH, se lo sono lasciato ampiamente alle spalle. Prenderli in giro è sin troppo facile: per le ragazzine che costituiscono gran parte del pubblico, per i gruppi con cui condividono tale audience, per le sonorità popolari di “That’s The Spirit”. Oli Sykes oggi non guarda agli Aborted, ha in mente la Wembley Arena, Glastonbury e uno show orchestrale alla Royal Albert Hall. Se vi aspettate il death metal degli esordi o il metalcore del periodo Weinhofen, il problema è fondamentalmente vostro.

 

bring me the horizon - alcatraz - 2016


DON BROCO

A sottolineare il distacco dalla data del 2013, quando la band fu accompagnata dai Pierce The Veil, ad aprire il concerto troviamo i Don Broco, rock band di Bedford (Inghilterra) dedita a sonorità ben più commerciali dei BMTH. Il classico gruppo che potete trovare nella playlist di MTV Rocks e sulle pagine di Rocksound per intenderci: qua e là ci sono retaggi di A Day To Remember, ma si sentono anche i Biffy Clyro e il pesante filtro radio-friendly dei Duran Duran. Ci saranno sicuramente dei riferimenti più azzeccati anche nel contemporaneo, ma questi purtroppo non sono presenti nel database di chi scrive. La band è comunque sicura e confidente sul palco e la prova risulta convincente. Quando verso la fine del set viene proposta “Killing In The Name” dei Rage Against The Machine, ahinoi, solo la metà dei presenti pare conoscere il pezzo.

BRING ME THE HORIZON
L’Alcatraz è a piena capacità alle 21:00, quando i Bring Me The Horizon stanno per calcare il palco. Il pubblico non si muove dalla posizione, è assiepato sulle postazioni più elevate dell’Alcatraz e accalcato in prossimità delle transenne. La temperatura è salita vertiginosamente in circa un’ora. Il bar è praticamente vuoto, frequentato perlopiù dai genitori che accompagnano le presenze più giovani. Alle 21:15 “Doomed” apre le danze, con quella che sembrava una cancellata dietro palco che prende vita e diventa uno schermo spettacolare, dove i led proietteranno la coreografia dello show e frequentemente suggeriranno le parole aglii astanti. Cannoni e luci completano uno stage di grandissimo effetto, che resta sempre in primissimo piano, sovrastando anche i musicisti sul palco e lo stesso veneratissimo frontman. A pensar male si potrebbe immaginare sia un mezzo per nascondere i nastri registrati che rendono perfetto ogni singolo ritornello, ma a Sykes non sembra importar troppo nasconderlo, infatti stacca completamente il microfono e preferisce agitarsi, girare su se stesso o porgerlo al pubblico, mentre Fish da backing vocalist fa anche più del dovuto. Il boato che dà il benvenuto alla band è impressionante, in più di un’occasione va a coprire completamente il sonoro. Molti dei giovanissimi in fila dal mattino presto saranno costretti a scappare sul fondo del locale, ad altri andrà peggio e saranno condotti dai paramedici per delle crisi respiratorie, aggravate dall’emozione, che metteranno fine in maniera breve ad un evento infinitamente atteso. Parlando di Oli, dobbiamo ammettere che dalla svolta di “Sempiternal”, come cantante e non più urlatore, è decisamente più a suo agio: lontano dall’essere perfetto, è decisamente magnetico e, pur senza parlar troppo, si dimostra un incitatore che tiene in pugno facilmente un club di grandi dimensioni al limite della capienza. Jordan Fish sta nelle retrovie, canta, suona la tastiera e batte su un tamburo di dubbia utilità. Sappiamo tutti, però, che nonostante il basso profilo è lui l’hitmaker ed isolandolo dal contesto sembra quasi di vedere quei grandi DJ di fama mondiale come Guetta, Deadmouse o Tiesto che schiacciano tasti, fan partire le basi e orchestrano migliaia di persone con pochissimi gesti. Sebbene ci si aspettasse un minutaggio risicato, ancora non sapevamo che la setlist sarebbe stata dedicata esclusivamente agli ultimi due lavori in studio, cancellando di fatto il passato deathcore/metalcore (ad eccezione di “Chelsea Smile” e “Blessed With a Curse”) e proponendo tutte le hit che hanno caratterizzato questa nuova incarnazione – tra rock, modern metal e nu-metal – praticamente senza interruzioni. Fa sorridere la continua richiesta di circle-pit da parte di Sykes: i presenti in ogni caso lo accontentano a più riprese guidati da manipoli di vecchi fan con la maglia dei Thy Art Is Murder e simili. Ben più congeniale ci sembra il trucchetto “tutti seduti, 3-2-1 jump!” scippato agli Slipknot, riproposto nella prima metà della scaletta. Lo spettacolo scatena grandi reazioni, pulsa ed emoziona. Nel 2016 siamo davanti ai Bring Me The Horizon migliori di sempre: straordinariamente ambiziosi, credibili nelle proprie rinnovate vesti e, finalmente, capaci di essere protagonisti di un liveset davvero valido. Non li avevamo mai visti così, pronti per i palazzetti anche in Italia, alla faccia degli hater.

 

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.