Report e fotografie a cura di Riccardo Plata
Dopo averli visti un paio d’anni fa nell’ultima data italiana all’Alcatraz, avevamo concluso il report dicendo come i BMTH fossero ormai pronti per i palazzetti anche in Italia…e possiamo dire di essere stati buoni profeti! Eccoci dunque qua, in un mite martedì novembrino, pronti ad ammirare Oli Sykes e soci nella prestigiosa cornice di un MediolanumForum non proprio strapieno, ma comunque ben gremito in tribuna e caloroso anche sotto palco. Dobbiamo ammettere che la cosa fa un po’ impressione, ripensando ai primi show in venue ben più piccole o agli stenti nel tour di spalla ai Machine Head, ma i Bring Me The Horizon di oggi, trainati dal successo planetario di “That’s The Spirit” e pronti a fare il bis con “Amo”, sono una band diversa; ed il live in questione è qui a dimostrarlo. Ma andiamo con ordine e, perso nella quasi interezza l’alternative rock all’apparenza divertente ma abbastanza innocuo degli Yokana, occupiamoci prima dei Fever 333, band ben più nota di quanto il nome lasci presagire…
FEVER 333
Dietro il simpatico monicker si cela infatti un ‘supergruppo’ composto da Jason Aalon Butler, cantante degli ormai sciolti Letlive, Stevis Harrison, ex-chitarrista dei The Chariot, e Aric Improta, batterista dei Night Verses. Sebbene abbia all’attivo solo l’EP “Made An America” – in attesa di “Strength In Numb333rs”, debutto atteso per gennaio su Roadrunner – il trio occupa nel miglior modo possibile la mezz’ora a propria disposizione, incendiando il palco del Forum e le tribune, visto che il frontman si butta in mezzo alla folla e si arrampica fin sugli spalti acclamato come un messia sotto i flash dei cellulari. La benzina? Una miscela esplosiva rap-metal che suona come una versione riveduta e corretta dei Rage Against The Machine, imbastardita con l’ignoranza del nu-metal più becero, l’attitudine rivoluzionaria da classifica degli Anti-Flag e un po’ di elettronica dubstep; il tutto ovviamente condito con litri di sudore e il giusto mix tra messaggi politicizzati ma con il sorriso sulle labbra. Per chi ancora non li conosceva, una piacevolissima sorpresa da mettere nella letterina per la Befana.
BRING ME THE HORIZON
Con ancora l’adrenalina in corpo per l’esibizione dei Fever 333, a distrarci in attesa degli headliner ci pensa la musica uscita dalle casse durante il cambio palco, per una volta lontana dall’ennesima replica di “Ace Of Spades”, “Toxicity” o “Paradise City”, in favore di sonorità club-house degne di una discoteca nemmeno troppo mainstream. Non sappiamo se il ghost-DJ sia Jordan Fish, ma di sicuro alle 21.20 in punto, quando si spengono le luci, parte una base trance-ambient ad introdurre i Nostri sul palco, dove per primo si presenta poi l’hitmaker di cui sopra, confinato dietro tastiere e percussioni di dubbia utilità, infiammando il Forum sulle note della nuovissima “Mantra”, tra le poche novità – insieme all’altro nuovo singolo “Wonderful Life” – di una scaletta quasi identica a quella del 2016 e incentrata sulle ultime due uscite (al netto della gradita eccezione rappresentata da “It Never Ends”). Ad animare lo show, insieme ad un pubblico quanto mai in sintonia con la band, ci pensa un sempre più ispirato Oli Sykes, decisamente a suo agio nel ruolo di trascinatore di folle; mentre gli altri cinque restano in secondo piano, garantendo un bel wall of sound, anche se qua e là con l’aiuto di qualche base registrata. Ecco, scordandosi del loro percorso, l’impressione a vederli oggi è quella di una versione un po’ più ‘pestona’ dei 30 Seconds To Mars, ma pezzi come “Shadow Moses”, “Can You Feel My Heart” e “Antivist” anche dal vivo hanno una resa davvero micidiale, e il solito trucchetto scippato agli Slipknot (‘tutti seduti, 3-2-1 jump!’) nel contesto del Forum fa la sua sporca figura; così come la versione acustica di “Drown” posta sul finale prima degli encore “Doomed” e “Throne” ci mostra una band completamente a suo agio anche nel versante più intimo. Ambiziosi, paraculi quanto basta ma comunque potenti: alla faccia degli hater, e per la gioia anche dei numerosi genitori in attesa fuori dal Forum, l’esame palazzetto può dirsi superato a pieni voti.