09/10/2008 - Bring Me The Horizon + The Red Shore + Deez Nuts + Ignominius Incarceration @ New Age - Roncade (TV)

Pubblicato il 12/10/2008 da
A cura di Maurizio “Bring Me The Jagermeister” Borghi
 
 
 
Data unica in Italia per i Bring Me The Horizon, che si portano dietro conoscenze australiane (Deez Nuts e The Red Shore) per uno show fatto di brevi esibizioni e di tanti gruppi, come spesso accade ultimamente (vorran risparmiare sul gasolio?). Entrati nel club di Roncade, non può non fare impressione l’enorme banco del merchandising, depredato avidamente dai presenti con una foga senza esclusione di colpi – pensate che il tour europeo è agli inizi e CD e molte delle t-shirt sono già sold out! Come previsto l’età media è bassissima e da molti dei volti sembra di assistere ad un altro concerto (ma i Kill Hannah non erano un altro giorno?!?); fa strano inoltre vedere tanti genitori ad aspettare le figliolette ad un concerto death metal. Saranno frangiati, colorati, sbarbati, ma sempre di death metal si tratta, niente melodie swedish e coretti emo…

IGNOMINIOUS INCARCERATION

Dopo l’abbuffata di merch, intorno alle 22:00 si comincia con la musica. Iniziano questi esordienti dagli United Kingdom, fuori prossimamente col debutto su Earache: il melodeath con cantato brutal proposto dalla formazione è anche accettabile, sempre che siate disposti a tollerare dei musicisti con magliette bianche e orsetti in bella mostra. Il giovane Steve Brown alla chitarra poi sembra uno dei BMTH, qualità che conquista l’interesse anche delle ragazzine variopinte delle prime file. Uno showcase di meno di 20 minuti che non lascia alcun segno.

DEEZ NUTS

E va bene, lo ammettiamo. Chi scrive si è bevuto quasi 300 km per vedere i Deez Nuts sostanzialmente. Sin da quando la navigazione casuale su MySpace ha generato la scoperta della creatura di JJ Peters, ex-batterista degli osannati I Killed The Prom Queen, è stato amore al primo ascolto. Il groove-hardcore/hip hop degli australiani poi, con quelle gang vocals esplosive, è concepito per la sede live, ed è per questo che, il sottoscritto e i pochi conoscitori della formazione, non aspettavano altro che farsi sbattere il microfono in faccia ed esplodere nei cori devastanti dei party-anthem dei canguroni tatuati. Lo show, anche se striminzito per il minutaggio, ha riproposto l’intero EP “Rep Your Hood”, da “There’s A Party Over Here…” alla devastante title track. Aspettative ripagate quindi e ora non vediamo l’ora di mettere le mani sul full-length “Stay True”!.

THE RED SHORE

Balzati agli onori di cronaca per un incidente mortale nel tour australiano degli All Shall Perish del 2007, gli australiani The Red Shore saranno giovani, ma dimostrano immediatamente di sapere il fatto loro: il loro death metal è tecnico, ultraviolento e brutale, anzi “brootal”! Si sprecano infatti breakdown apocalittici, pig squeals, growl gutturali, come nella migliore tradizione di queste giovanissime formazioni estreme. C’è da sottolineare come il tasso tecnico sia ben più elevato degli opener Ignominious Incarceration, e l’aggiunta presenza scenica esuberante li rende appetibili anche ai palati più esigenti ed esperti nel locale (non che ce ne fossero molti). La foga riesce pure a far scaturire i primi focolai nel pit, reazione che non fa che sottolineare la bontà della formazione. Una simpatica rivelazione.

BRING ME THE HORIZON

Dopo la figuraccia al Live di Trezzo, quando le voci di un Oli Skyes influenzato hanno inizato a circolare fuori dal New Age, le aspettative a riguardo della serata sono crollate immediatamente sottozero. Al momento di salire sul palco però, a mezzanotte passata, il minuto e tatuatissimo frontman si è dimostrato in discreta forma, saltellante, carico e voglioso di incitare la piccola folla tutta per lui. Sin dall’opener (il nuovo singolo “The Comedown”) si fanno notare dei suoni precisi e potenti, che rendono maiuscola la prestazione degli inglesi, sorretti dal loro esercito di fedelissimi, tra i quali moltissime ragazzine, che dal labiale cantano tutte le parole delle canzoni muovendosi quasi stessero ascoltando una qualsiasi canzonetta di Rihanna. Lo show continua alla grande e dal nuovo “Suicide Season” fanno bella mostra “Diamonds Aren’t Forever” e “Chelsea Smile”, accorpandosi ai pezzi migliori del debutto, ad esempio “For Stevie Wonders Eyes Only”. A metà esibizione pure JJ Peters (Deez Nuts) salta on stage per un featuring apprezzatissimo. I BMTH sanno come tenere il palco, non c’è dubbio, e questa performance in condizioni di grazia cambierebbe l’opinione di molti detrattori, anche loro troppo interessati all’estetica e alla mercificazione. Il contrasto grottesco tra l’arcobaleno di colori, le capigliature bizzarre e il death metal del gruppo non è ancora del tutto una normalità, ma ben venga questa generazione di nuovi deathsters, nella quale, vogliamo sperare, ci sarà sicuramente qualcuno che riesce ad andare oltre ai pruriti da t-shirt e alla lacca per capelli per allargare la sua conoscenza del genere e supportare la scena.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.