13/11/2010 - CATHEDRAL + THE GATES OF SLUMBER @ Init Club - Roma

Pubblicato il 16/11/2010 da

Live Report a cura di Claudio Giuliani

Era ipotizzabile un’accoppiata migliore per una serata all’insegna del doom di quella che ha messo sullo stesso palco un gruppo storico per il genere come i Cathedral e un’altra band che si sta facendo prepotentemente largo nella scena come i The Gates Of Slumber? Francamente no. E crediamo che l’entusiasmo dimostrato dai tanti fan romani delle due band accorsi all’Init per il concerto organizzato dalla Live la pensino come noi. Questa volta il bill era molto omogeneo, tanto è vero che nel locale si sono radunati i vecchi amanti del genere ma anche le nuove leve richiamate dal successo dell’ultimo album di Lee Dorrian e compagni, quel “The Guessing Game” che li ha riportati a Roma dopo due anni. In un Init che ha raggiunto temperature sahariane, le due band hanno dato vita ad uno show entusiasmante, tutto rigorosamente low-tunes. Questo il resoconto di Metalitalia.com!

THE GATES OF SLUMBER

Alle dieci in punto salgono sul palco i The Gates Of Slumber. Il terzetto di Indianapolis attacca subito con “Chaos Calling”, prima traccia del loro disco più recente. Fin da subito emerge il contrasto fra la pesante sezione ritmica e la voce del cantante, Karl Simon (un autentico armadio umano), molto intonato. La miscela è micidiale, il pezzo è di quelli andanti, molto stoner, e il pubblico gradisce immediatamente. Quasi subito arrivano i solos di chitarra, quelli in cui è il basso di McCash a reggere la sezione ritmica assieme al drummer Bob Fouts, e la proposta è molto gradita. C’è tutto nella musica del trio dell’Indiana, passaggi doom, stoner bello carico, e il gruppo profonde gocce di sudore come se piovessero, tale è l’energia impiegata nell’armeggiare con gli strumenti. Da “Hymns Of Blood And Thunder” viene eseguita “The Bringer Of War” (ribattezzata “Bringer of Beer”), mentre dal precedente “Conqueror” (2008) viene scelta una fantastica “Ice Worm” dove anche il bassista mostra una discreta intonazione nel ritornello. Una prova maiuscola, diremmo, di un gruppo molto alla mano (foto e chiacchierate praticamente con tutto il pubblico sia prima che dopo il concerto) apprezzato anche dai membri dei Cathedral che a più riprese si sono affacciati durante il loro show.

 

CATHEDRAL

Sulle note di “Immaculate Misconception”, introduzione tastieristica del loro ultimo album “The Guessing Game”, fanno il loro ingresso sul palco i Cathedral ,combo inglese che ha scritto la storia del doom. L’abbigliamento dei nostri è come al solito in linea con la proposta musicale: Lee Dorrian porta il suo solito Levis 501 nero con maglia attillata viola, e il resto dei membri veste magliette di gruppi come Angel Witch (il bassista) e Witchfinder General (il chitarrista). Sul palco, e diverrà presto protagonista, c’è anche un tastierista, un simpatico signore inglese sulla sessantina che accompagna il gruppo alla tastiera quando c’è bisogno, godendosi i pezzi come dimostrato dalle sue All-Star che battevano pesantemente sulle assi del palco. L’inizio è subito di quelli coinvolgenti ed è affidato a “Funeral Of Dreams”, brano sempre tratto dal loro ultimo lavoro, dal quale viene eseguita poco dopo “La Noche Del Buque Maldito (aka Ghost Ship Of The Blind Dead)”. I pezzi sono ottimi e molto apprezzati. La scaletta poi torna inevitabilmente all’indietro, tralasciando per intero il penultimo lavoro “The Garden Of Unearthly Delights”. A sorpresa viene ripescata una strepitosa “Night Of The Seagulls” (con tanto di Karl Simon che sale sul palco a fare lo zombie) mentre è onnipresente da anni oramai l’ottima “Cosmic Funeral”. Ecco ancora fra le sorprese la granitica “Carnival Bizarre” mentre dall’ultimo CD arriva anche “Casket Chasers”. L’ora di concerto è abbondantemente superata dopo l’esecuzione di “Ebony Tears” e “Ride”. Il gruppo abbandona ma torna subito dopo per il bis. E’ ovviamente “Hopkins”, brano tributo al cacciatore di streghe del film “Witchfinder General” del 1968. Dorrian e soci lasciano di nuovo il palco ma a sorpresa tornano per il tris. Ancora una volta è “Carnival Bizarre” ad offire l’ultima gemma della serata. “Vampire Sun”, opener del disco in questione, si tramuta in un’altra cascata di doom questa volta molto dinamico. Gli inglesi abbandonano stavolta sul serio il palco dell’Init, promettendo di tornare presto. Il concerto è appena finito ma non si vede già l’ora che i Cathedral tornino!

Scaletta:

Funeral of Dreams
Enter the Worms
Upon Azrael’s Wings
La noche del Buque Maldito (Aka Ghost Ship of the Blind Dead)
Cosmic Funeral
Carnival Bizarre
Night of the Seagulls
The Casket Chasers
Ebony Tears
Ride

Encore:
Hopkins (Witchfinder General)

Encore 2:
Vampire Sun

 

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