Report a cura di Giuseppe Caterino
Fotografie a cura di Alex Colombo
Partiti all’alba dei 2000 per volontà degli ex Lacuna Coil Raffaele Zagaria e Claudio Leo, i Cayne, dopo una battuta d’arresto di alcuni anni e una band quasi interamente riformata, hanno dovuto fronteggiare un contraccolpo tragico proprio a causa della triste dipartita di Claudio; ma sono riusciti in qualche modo a ‘tenere botta’ facendo quadrato attorno alle avversità e, anzi, portando avanti con rispetto il progetto e la visione del chitarrista scomparso nel 2013. Il 2018 vede dunque una formazione compatta e fiduciosa nelle proprie capacità che, senza aver mai lasciato per troppo tempo gli strumenti staccati dagli ampli e con la pubblicazione di alcuni brani per tenere sempre viva l’attenzione, si ritrova pronta ad immettere sul mercato il nuovo lavoro “Beyond The Scars”. Noi di Metalitalia.com siamo stati a vedere com’è andato il release party del disco al Serraglio di Milano.
CAYNE
E’ un bel gruppo di persone quello che attende la salita sul palco dei Cayne e la cosa non può che far ben pensare dell’affetto di cui la band gode. Mentre stiamo ascoltando le ultime note dei Jellygoat, progetto grunge chiamato a riscaldare gli animi, non possiamo non notare la bella atmosfera che si respira al Serraglio, in quella che sembra essere contemporaneamente una festa e una rimpatriata tra vecchi amici che non si vedevano da un po’. “Boys Are Back In Town” dei Thin Lizzy si propaga dalle casse del locale, a presagire che la band guidata oggi dal carismatico cantante Giordano Adornato è pronta ad andare on stage: le luci si abbassano, la maggior parte dei presenti abbandona le posizioni occupate e si entra definitivamente all’interno di un viaggio tra i meandri di quello che sarà il suono del nuovo disco e un passato segnato da una certa malinconia ma anche da uno spirito d’orgoglio che i Cayne non intendono tralasciare. La prima cosa che notiamo è la forma dei Nostri, encomiabile: aiutati anche da suoni che rendono giustizia, il groove dei ragazzi è palpabile, così come si rileva una gran preparazione tecnica che però non oscura mai il feel che traspare bene attraverso le composizioni di “Beyond The Scars”, il cui taglio sembra vagamente più aggressivo, almeno nella sua resa live, rispetto agli standard dei brani del passato. Passato che non manca di venire esplorato, ovviamente: pezzi come la ritmata “Waiting”, “King Of Nothing”, la sentitissima “Together As One” erano rimaste bene impresse e fanno breccia tra le file degli astanti che, un po’ compagni di viaggio e un po’ fan, cantano, interagiscono e non abbandonano il fronte palco per tutta la durata di un concerto che, soprattutto nei brani più upbeat e nelle sue diramazioni più metalliche (pur con quell’afflato quasi pop che non manca assolutamente al gruppo). Sul palco, dal canto loro, i Cayne non risparmiano nemmeno una goccia di sudore, con un fare forse più libero da costrizioni dato il ‘giocare in casa’ dell’evento, che rende tutta la serata, per l’appunto, una festa prim’ancora che un vero e proprio showcase, e tra un lazzo e l’altro, una totale fusione con l’audience e una cover di “Wasted Years” dei Maiden cantata ovviamente da tutti, l’aria è stata quella delle grandi serate. Le prime avvisaglie di questo nuovo corso sono positive e questo concerto può dirsi essere stato un buon banco di prova per un potenziale tour a supporto del nuovo lavoro e per poter (ri)tornare ad ambire ad un bacino d’utenza di tutto rispetto.