30/11/2008 - Cradle Of Filth + Gorgoroth + Moonspell + Septicflesh @ London Forum - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 06/12/2008 da
A cura di Luca Pessina
 
Doveva essere la serata dei Cradle Of Filth, ma si è invece rivelata la serata delle support band! La prima data del cosiddetto “The Darkest Tour”, organizzata al Forum di Londra, si è infatti rivelata un’autentica catastrofe per il gruppo inglese, che durante il suo show ha dovuto fare i conti per l’ennesima volta con dei suoni tutt’altro che all’altezza della situazione e con una mancanza di coesione tra i suoi membri che questa sera è risultata più che mai evidente, visto che prima del quintetto si sono esibiti sullo stesso palco band decisamente più capaci in sede live. Ad aggravare il tutto, il fatto che i Cradle Of Filth abbiano impiegato praticamente l’intero pomeriggio per preparare il loro concerto, costringendo gli opener Asrai ad annullare la loro esibizione e posticipando di oltre un’ora l’apertura delle porte, che in una serata di dicembre a Londra non rappresenta esattamente il massimo della vita per chi è in coda! Insomma, una preparazione lunghissima ed elaborata per un risultato finale quasi scandaloso… viene da chiedersi che cosa sarebbe fuoriuscito dalle casse se i nostri non avessero effettuato il soundcheck!

SEPTICFLESH

Investiti tutto a un tratto del ruolo di opener, visto l’annullamento dello show degli Asrai, i Septicflesh si sono ritrovati con il difficile compito di scaldare una folla infreddolita e palesemente spazientita per la lunga attesa. Una missione portata a termine con forza e brillantezza da parte del gruppo greco, che, pur non potendo naturalmente contare su una vera orchestra (sostituita da basi pre-registrate), ha comunque deliziato i presenti con il suo death metal orchestrale e horrorifico. Peccato che il chitarrista Sotiris non fosse in tour con la band: il suo sostituto ha certamente fatto un lavoro egregio alla chitarra, ma come ovvio non ha potuto replicare le sue inconfondibili clean vocals in un pezzo come “Anubis”. Poco male, comunque… il quartetto per il resto ha puntato tutto sul suo materiale più violento, sfoderando le magnifiche “Unbeliever” e “Persepolis” con una precisione e un impatto veramente notevoli. Finita la loro breve performance (soltanto 30 minuti), in giro si sono sentiti soltanto commenti positivi, quindi c’è da scommettere che questa sera i Septicflesh abbiano guadagnato diversi nuovi fan.

MOONSPELL

Dei suoni davvero buoni e una risposta del pubblico assai calorosa hanno reso il concerto dei Moonspell un altro highlight della serata. Fernando Ribeiro ha purtroppo dovuto fronteggiare a un serio problema tecnico al microfono – cosa che ha tenuta ferma la band per diversi minuti, con la conseguente eliminazione della storica “Vampiria” dalla setlist – ma per il resto ci si è trovati di fronte a una grande prestazione, baciata per l’appunto da una notevole partecipazione del pubblico e, soprattutto, dall’arrivo on stage della mitica Anneke van Giersbergen, che ha dato vita a un del tutto inaspettato duetto live sulle note della nuova “Scorpion Flower”. Raggiante e assolutamente in forma come sempre, Anneke ha replicato alla perfezione quanto udibile su disco, assistita da un Ribeiro anch’egli in uno stato di grazia. Bisogna infatti sottolineare come il frontman dei portoghesi continui a migliorare di anno in anno sotto tutti i punti di vista: anche quando la band si esibisce come supporto, grazie alla sua ottima presenza il tutto assume quasi sempre i connotati di un evento da gustarsi con grande attenzione.

GORGOROTH

Considerando le ultime news di casa Gorgoroth, si temeva di assistere a qualche scena patetica o di udire qualche coro “da bar” in direzione di Gaahl durante l’esibizione dei norvegesi. Invece, per fortuna, nessun “buontempone” ha avuto il cattivo gusto di insultare il frontman dei nostri per i suoi presunti orientamenti sessuali. Al centro dell’attenzione c’è stata la musica – resa alla grande da una band che, nonostante i conflitti interni, pare proprio essere all’apice della forma – e, come di consueto, la scenografia allestita sul palco, con fiamme dell’inferno e gente “crocifissa” a ogni angolo! Molto valida, come dicevamo, la performance dei nostri, che più che in Gaahl – che si muove sul palco quasi al rallentatore e che, oltre a urlare, fa davvero ben poco – hanno in King il loro vero condottiero. Il bassista cammina da una parte all’altra in continuazione, incita la folla e si fa trovare sempre al centro dell’azione. Se si considera poi che è lui il solo artefice di un gran disco come “Ad Majorem Sathanas Gloriam “, c’è proprio da dire che il futuro dei Gorgoroth (o della band in cui finirà, se la causa dovesse essere vinta da Infernus) non potrà che essere radioso. Questa sera l’esecuzione di “Prosperity And Beauty” ha rappresentato uno degli apici dell’intera serata.

CRADLE OF FILTH

Ci è voluta circa mezz’ora affinchè il palco venisse preparato per l’arrivo dei Cradle Of Filth. Ci si attendeva il solito immane dispiego di teloni e vari altri effetti scenici, invece, quando le tende sono state finalmente aperte, si è rimasti decisamente sorpresi dall’assenza di una vera e propria scenografia. Due piattaforme per le tastiere e per la batteria erano disposte al centro, in fondo vi era un megaschermo che proiettava immagini (in vero abbastanza scontate… foto della band e copertine!) mentre il resto del palco era praticamente vuoto. Successivamente si è scoperto che tale spazio era stato studiato appositamente per agevolare l’ingresso di una sorta di grosso mostro animato, vagamente sulla scia del celebre Eddie dei Maiden, ma ovviamente con sembianze pseudo demoniache. Una trovata oggettivamente poco originale, ma anche e soprattutto ridicola, visto che il “mostro” non è andato oltre un paio di goffe movenze in un angolo del palco. Persino i cosiddetti die-hard fan a un certo punto hanno iniziato a ridere! In ogni caso, è stata la musica a offrire le vere note dolenti. Lungi da noi accanirci sui Cradle Of Filth, ma troviamo davvero assurdo che un concerto preparato con letteralmente ore e ore di soundcheck offra dei suoni tanto confusi. La band farebbe meglio a cercare con urgenza un nuovo ingegnere del suono, perchè questo problema va avanti ormai da troppo tempo (vedi l’ultimo Summer Breeze, ma anche tante altre date precedenti). Questa sera si sono udite solamente le casse della batteria, le urla di Dani Filth (almeno all’inizio, poi la sua performance è calata vistosamente) e qualche linea di tastiera qua e là. Roba sufficiente solo a farci intuire che durante i circa 60 minuti del loro show i nostri hanno proposto, fra le altre, “Shat Out Of Hell”, “Gilded Cunt” e “The Principle Of Evil Made Flesh”. Al di là del batterista, non possiamo sbilanciarci troppo su come il gruppo abbia suonato, in quanto a tratti non si è proprio capito niente. A livello di resa complessiva, il concerto però è stato ovviamente imbarazzante. Non riusciamo davvero a capire quali benefici possano portare ai Cradle Of Filth serate come queste… tenere uno show da headliner per essere poi ridicolizzati da ogni singolo gruppo di supporto ha quasi del grottesco. C’è da correre ai ripari…

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