Se in Italia e nell’Europa centro-meridionale i Dark Tranquillity sono da tempo diventati un colosso della scena metal – con album puntualmente attesissimi e concerti frequentati da almeno un migliaio di persone – lo stesso non si può dire se si prende in esame la Gran Bretagna. Per un motivo o per l’altro, il gruppo svedese è riuscito a esibirsi da queste parti per la prima volta soltanto dopo la pubblicazione di “Projector” e da allora ha proceduto a piccoli passi, facendosi vedere sempre di spalla ad altre formazioni. Negli ultimi tempi, i media e i fan locali hanno però finalmente iniziato a prestare più attenzione alle gesta di Mikael Stanne e soci, tanto che il recente “Fiction” e le performance all’Eastpak Antidote Tour sono stati salutati da ottimi riscontri. Cosa che, come ovvio, ha incentivato la band ad amplificare i suoi sforzi in questo territorio. Ecco quindi che i Dark Tranquillity hanno organizzato un tour di diverse date attraverso il Regno Unito, il quale ha toccato soltanto piccoli club, facendo registrare ogni sera il tutto esaurito. Lo show londinese ha avuto luogo al Barfly lo scorso 9 febbraio. Un locale situato a poche centinaia di metri dal mercato di Camden Town, preda di un vasto incendio che ha visto pompieri e polizia essere impegnati sino a notte inoltrata. Uno scenario certamente inusuale… chi era in coda fuori da locale poteva infatti vedere chiaramente le fiamme salire sino al cielo e le forze dell’ordine correre ovunque per assicurarsi che l’area in prossimità dell’incendio venisse evacuata! Ma torniamo al concerto: il compito di scaldare i fan è spettato ai finlandesi Omnium Gatherum, melodic death metallers non esattamente popolari, ma promossi dalla inglese Candlelight Records… il chè spiega la loro presenza in questo tour…
OMNIUM GATHERUM
Come dicevamo, gli Omnium Gatherum non sono proprio una band in grado di esaltare un attento conoscitore della scena melodic death metal… almeno su CD. Dal vivo, infatti, il sestetto riesce a guadagnare qualche punto: sia perchè Jukka Pelkonen è tutto sommato un frontman capace e simpatico, sia perchè le ritmiche quadrate di molti dei pezzi del repertorio dei nostri inducono facilmente all’headbanging, così come certi riff groovy e quasi alla Sentenced partoriti dalla coppia Vanhala/Pikka. Parlando di Sentenced, ci teniamo a segnalare una nuova composizione proposta questa sera dalla band: a tratti sembrava uscita direttamente da un grande album come “Amok”! Speriamo dunque che il gruppo si orienti del tutto su quello stile in futuro… in quel caso potrebbe riuscire a farsi notare come mai prima d’ora. Comunque, questa sera gli Omnium Gatherum hanno ricevuto soltanto applausi e incitamenti dal pubblico, quindi la loro missione può dirsi compiuta. Anche a noi non è dispiaciuto il loro set.
DARK TRANQUILLITY
Per uno che è abituato da anni a vedere i Dark Tranquillity esibirsi di fronte a vere e proprie folle in delirio, fa senz’altro un certo effetto assistere a uno show della band in un locale minuscolo come il Barfly, la cui capienza massima è di 200 persone. Un’esperienza comunque interessante… ormai non capita tutti i giorni di vedere i nostri suonare a così stretto contatto con i fan… è sembrato quasi di essere tornati nella metà degli anni ’90, quando il nome Dark Tranquillity era noto solo ai più attenti seguaci dell’underground. In ogni caso – location e numero di fan a parte – lo show del sestetto si è confermato sugli standard odierni, per quanto riguarda esecuzione e professionalità. Con dei suoni perfettamente calibrati e un Mikael Stanne in ottima forma – gioviale come al solito e sempre pronto a concedersi all’abbraccio dei presenti – l’ora e un quarto a disposizione del gruppo è letteralmente volata via, facendo la felicità di fan vecchi e nuovi. Probabilmente più di questi ultimi, visto che, oltre alle solite “Punish My Heaven”, “Lethe” ed “Hedon”, il gruppo non ha proposto altri estratti dai primi album. Ma ormai è cosa nota che ai Dark Tranquillity piaccia concentrarsi sui loro lavori più recenti in sede live (anche perchè sono quelli che hanno venduto di più). Sia chiaro, chi scrive continua ancora a sperare che il gruppo osi un po’ di più nello stilare la scaletta (come nel tour coi Kreator di un paio d’anni fa), ma, per il momento, pazienza… è stato comunque un piacere godersi per l’ennesima volta perle come “Inside The Particle Storm”, “ThereIn” o “Final Resistance”. L’audience ha risposto alla grande, tanto che, a fine show, i Dark Tranquillity hanno deciso di fermarsi tra i fan per una sorta di “meet & greet” improvvisato. Ancora una volta, si sono dimostrati ottime persone, oltre che musicisti di grande talento.
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