20/11/2008 - Darkane + Subliminal Crusher + Nightward @ Comunita Giovanile - Busto Arsizio (VA)

Pubblicato il 26/11/2008 da
A cura di Fabio Galli
Tornano in Italia per tre date i Darkane, reduci dagli ottimi riscontri del loro nuovo studio album “Demonic Art”. Per il nord Italia il locale prescelto è la Comunità Giovanile di Busto Arsizio, luogo ben conosciuto da tutti i supporter della zona del varesotto, che ha visto nascere e crescere gruppi come Hyades, Hatework, Kenos e non ultimi Longobardeath. A supportarli i noti thrasher di Terni Subliminal Crusher e i Nightward, band abbastanza conosciuta nella zona e autrice del buon MCD “Face The Fall”. Pur partendo un po’ prevenuti per la scelta del luogo, ci siamo fortunatamente ricreduti a serata conclusa: le piccole dimensioni e l’intimità della Comunità Giovanile hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento creando un’atmosfera difficilmente instaurabile in venue di grosse dimensioni o festival. Non appena entrati nella zona concerti, veniamo accolti da un simpatico Peter Wildoer che ci saluta con un italianissimo “ciao!”: è da ammirare l’umiltà del gruppo che sin dai primi minuti della serata decide di non relegarsi nel backstage ma di rimanere in mezzo ai fan a ridere e scherzare (e bere, ovviamente) con loro in attesa dell’inizio del concerto. Una bella serata in cui i kid intervenuti tornano a casa con il sorriso sulle labbra anche per via del costo del biglietto alla portata di tutte le tasche. Sono quasi le 22 e i Nightward iniziano il loro show…

NIGHTWARD

La band varesotta torna dopo qualche anno di stop con una nuova lineup e con un sound totalmente rinnovato: i Nightward consci, delle proprie potenzialità, abbandonano lo Swedish Death degli esordi in favore di un sound più moderno e sperimentale, introducendo sampler e tastiere nella propria ricetta sonora. Sin dai primi minuti la band si dimostra sicura di sé e dotata di buona presenza scenica pur dovendo dividere in sei le piccole dimensioni del palco. Protagonisti della serata i brani del nuovo album “Adrenaline 12”: nei venti minuti di esibizione le canzoni non convincono pienamente forse anche a causa di un sound un po’ confuso che non valorizza degnamente il bel lavoro di chitarra di Alessandro e Giacomo. A proprio agio invece il nuovo cantante Alessandro, che passa con disinvoltura dal cantato pulito a tonalità più scream donando buona varietà alle composizioni. I nuovi brani, dal taglio decisamente moderno, pur essendo ben costruiti ed interpretati mancano di un po’ di aggressività e purtroppo, nel poco tempo a loro disposizione, i Nightward non riescono a catturare l’attenzione dei presenti che comunque non lesinano applausi alla fine di ogni brano. Attendiamo speranzosi il nuovo album, dove la dimensione da studio potrà valorizzare nel migliore dei modi le nuove composizioni.

SUBLIMINAL CRUSHER

Salgono sul palco carichi e vogliosi di spaccare tutto i Subliminal Crusher, e a conti fatti possiamo concludere che sono riusciti perfettamente nel loro intento. Il thrash-death dei quintetto fa subito presa sui presenti che si riversano sotto il palco a seguito degli appelli del cantante Steph, che incita il pubblico ad una maggiore partecipazione. Difficile tenere la testa ferma, e i presenti fanno perdonare l’immobilità dei primi minuti tributando il giusto calore alla band che non si tira indietro in quanto a energia e coinvolgimento. I brani del nuovo “EndVolution” colpiscono nel segno con una serie di riff azzeccati e ritmiche spaccaossa ben supportate dai due chitarristi HwK-Panduk e dalla coppia ritmica Jerico-RawDeath (in forze anche con gli Hyades). Pur con qualche piccolo inconveniente tecnico (chi ha spento la luce?), i cinque non si perdono d’animo e non lesinano energie sfornando una prestazione superiore sia dal punto di vista tecnico che da quello della presenza scenica. I Subliminal Crusher scendono vittoriosi dal palco e il pubblico dedica loro il giusto tributo per una performance che sicuramente ha fatto guadagnare qualche fan in più al gruppo.

DARKANE

Veloce cambio di palco ed arriva il momento dei Darkane, introdotti dalle note di “Variations of an Eye Crush”, intro del nuovo album “Demonic Art”. Si attendeva con ansia la performance live del gruppo, soprattutto per l’inserimento del nuovo vocalist Jens Broman già in forze nei The Defaced e Constructdead. Si spengono le luci (fortunatamente nessun blackout questa volta) e i cinque svedesi attaccano con “Impetious Constant Chaos” mettendo subito in chiaro chi sono gli headliner della serata: la band ha voglia di divertirsi e appare ben motivata grazie ad un pubblico volenteroso di tributare agli scandinavi il giusto supporto. Eccellente la prova dei due chitarristi Ideberg e Malmström, che non si fanno pregare per dimenarsi e scambiarsi continuamente di posizione sul palco eseguendo con scioltezza le complicate partiture presenti su disco. Peter Wildoer, se ci fosse ancora bisogno di rimarcarlo, è un vero e proprio metronomo umano che non lesina energie durante la sua prestazione, degnamente coadiuvata da Jörgen Löfberg al basso. Come dicevamo, dunque, fugate dal primo minuto le perplessità sul nuovo cantante: seppur in lieve affanno durante l’interpretazione di alcune canzoni dei precedenti album, Broman si rivela un buon frontman capace di catalizzare l’attenzione del pubblico pur risultando meno incisivo rispetto al predecessore Sydow. Anche se da poco reduce dalla pubblicazione del nuovo album la band propone una scaletta ben equilibrata che pesca equamente dai cinque tasselli della discografia dell’ensemble scandinavo: si alternano in rapida successione “Emanation Of Fear”, “Convicted” e “July 1999” da Rusted Angel, “Innocence Gone” e “Chaos Vs. Order” da “Expanding Senses” e “Layers of Lies”, title track del loro penultimo album. Seppur impeccabile dal punto di vista tecnico, la band si dimostra scherzosa e partecipe con il pubblico come dimostra Christofer “The Mask” Malmström, in una simpatica gag con protagonista un fan un po’ troppo immobile nelle prime file o nella fase finale quando il pubblico reclama i bis e Peter Wildoer mette alla prova la folla con un simpatico siparietto da dietro le quinte. Totalmente soddisfatti, quindi? Si potrebbe forse recriminare sulla durata dello show (poco più di un’ora) ma a conti fatti non possiamo che ritenerci soddisfatti della serata che ha saputo regalare degli ottimi momenti di sano metal. Un doveroso ringraziamento a tutti i ragazzi del locale che hanno cooperato per la buona riuscita della serata.
 
Scaletta (rigorosamente in ordine sparso)

“Variations of an Eye Crush”
“Impetious Constant Chaos”
“Emanation Of Fear”
“July 1999”
“Innocence Gone”
“Convicted”
“Demonic Art”
“Third”
“Chaos Vs. Order”
“Layers of Lies”
“Secondary Effects”
“Execution 44”

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