12/12/2006 - Darkest Hour + Between The Buried And Me + Misery Signals @ Carling Academy - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 19/12/2006 da

A cura di Luca Pessina

In procinto di entrare in studio con Devin Townsend per registrare un nuovo album, i Darkest Hour hanno deciso di concludere la campagna promozionale per l’ultimo “Undoing Ruin” con un ennesimo tour britannico di ben undici date. Al loro fianco, i folli Between The Buried And Me – chiamati ad esibirsi oltre oceano per la prima nella loro carriera – e i Misery Signals, freschi autori dell’ottimo “Mirrors”. Un bill d’eccezione che è riuscito a richiamare, in un freddo mercoledì sera, quasi cinquecento persone nella Carling Academy di Londra… davvero non male se si tiene conto del fatto che il metalhead/hardcorer medio londinese ha ogni settimana l’imbarazzo della scelta in materia di concerti!

MISERY SIGNALS

Con già alle spalle una calata in terra britannica, i Misery Signals possono vantare una discreta base di fan da queste parti. Stasera ce ne si è accorti immediatamente, visto che alle 19:30, quando i nostri si sono presentati sul palco, c’erano già diverse decine di persone che fremevano per accaparrarsi un posto fra le prime file. Guidati dal nuovo frontman Karl Schubach (che dal vivo assomiglia non poco a Jack di “Lost”!), i Misery Signals sono sembrati sin dalle prime battute molto carichi e motivati, nonchè perfettamente in grado di riproporre in sede live le intricate trame dei loro brani. Essendo il gruppo più melodico del bill, ci si chiedeva inoltre come i fan dei Darkest Hour e dei Between The Buried And Me avrebbero reagito alla loro proposta. Che dire… questa sera il quintetto ha conquistato proprio tutti! Non solo i virtuosismi e le varie sezioni prog son state riproposte ad arte, ma i nostri hanno anche impressionato durante l’esecuzione delle parti più aggressive, rese in maniera decisamente potente e groovy. Grande tecnica, quindi, ma anche un’ottima presenza scenica (Schubach e il chitarrista Ryan Morgan non sono rimasti mai fermi più di due secondi nello stesso posto) e un impatto notevole. I brani più acclamati? Senza dubbio “The Failsafe” e “Five Years”, le cui parti in pulito sono state cantate praticamente da tutti i presenti! In sintesi, uno show quinndi molto divertente e coinvolgente, che ha soddisfatto i fan della band e sorpreso tutti gli altri. Meglio di così, non poteva andare!

BETWEEN THE BURIED AND ME

Non temiamo di essere smentiti quando affermiamo che stasera gli headliner dovevano essere i Between The Buried And Me. Praticamente il 50% dei ragazzi presenti in sala indossava una loro maglietta e quando le luci si sono spente per accogliere i nostri, l’eccitazione era talmente alta che in prossimità del palco si è aperto un mosh-pit ancora prima che venisse suonata una sola nota! Facce e tagli di capelli da bravi ragazzi, nessun incitamento o cenno di intesa con il pubblico, nessuna posa da macho. I BTBAM sono saliti sul palco quasi di soppiatto, rimanendo silenziosi e fermi sino al termine dell’intro, ma quando hanno attaccato con il power-core-grind di “All Bodies” nel locale è praticamente scoppiata la guerra! Il cantante Tommy Rogers, essendo responsabile anche delle parti di tastiera, non ha quasi mai avuto modo di correre da una parte all’altra del palco, mentre i restanti membri della band sono rimasti sempre fermi al proprio posto, quasi in disparte, senza compiere nemmeno un passo verso le prime file. Eppure la reazione dei fan, come dicevamo, è stata pazzesca… tra calci volanti degni di Chuck Norris e stage diving assortiti non si sapeva proprio dove trovare riparo. Il gruppo, dal canto suo, non ha sbagliato un colpo… tanto che a tratti sembrava quasi di ascoltare il CD. Brani come “Selkies: The Endless Obsession” o “Lost Perfection A) Coulrophobia” sono stati gli highlight dell’esibizione, ma ogni episodio della breve setlist è stato accolto alla grande dagli astanti, spesso in grado di coprire le comunque ottime vocals di Rogers con i loro cori. Ad esempio, durante la conclusiva “Mordecai” – pezzo tra i più amati della discografia della band – sembrava quasi di stare allo stadio. Insomma, per i BTBAM lo show di Londra è stato un vero trionfo… c’è da scommettere che la band statunitense farà di tutto per tornare da queste parti quanto prima.

DARKEST HOUR

I Darkest Hour sono frequentatori piuttosto abituali dei palchi inglesi e, in generale, europei, quindi non c’è da stupirsi più di tanto se questa sera, pur suonando e tenendo il palco bene come sempre, non siano riusciti ad esaltare la folla tanto quanto i Between The Buried And Me. Il gruppo americano ha goduto sin dalle primissime battute di ottimi suoni e ha potuto contare su un John Henry letteralmente in stato di grazia dietro al microfono, ma non tutto il pubblico si è lasciato andare durante l’esibizione, complice anche una scaletta breve e un po’ monotona, incentrata quasi per intero sul materiale di “Undoing Ruin”. Ottima comunque la resa di grandissime composizioni come “With A Thousand Words To Say But One” o “Sound The Surrender”, e semplicemente massacranti i cinque minuti di “The Sadist Nation”, forse il brano più feroce del repertorio del quintetto e, non a caso, il momento migliore dell’intero show. Una performance perciò tutto sommato convincente ed energica, che ha messo in mostra dei Darkest Hour in buona forma, cattivi e precisi quando si tratta di suonare, nonchè estremamente simpatici e rilassati nelle pause fra una song e l’altra. Ai nostri ci sentiamo solo di rimproverare il pochissimo spazio concesso ai pezzi contenuti in “So Sedated, So Secure” e “Mark Of The Judas”, album sì poco conosciuti, ma validi tanto quanto quelli più recenti. Comunque, ora aspettiamo con una certa curiosità il prossimo full-length… chissà se questa volta il buon Devin Townsend riuscirà a mettere completamente il suo zampino in sede di arrangiamento!

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