Report a cura di Igor Belotti
RESISTANCE ( BEL )
SUICIDAL ANGELS
DEATH ANGEL
Il pubblico del Rock’N’Roll è ormai numeroso, e una volta saliti sul palco, il concerto dei Death Angel ha inizio non appena il cantante Mark Osegueda annuncia: "siamo i Death Angel e suoniamo thrash metal!". Come prevedibile la band comincia da un estratto dall’ultimo album ‘Relentless Retribution’, ma in maniera non del tutto scontata, scegliendo una ‘I Choose The Skye’ invece dell’omonima traccia d’apertura, eseguita comunque più avanti nella scaletta. I Death Angel si sono sempre distinti per essere una grande live band ed è un piacere constatare che con i nuovi innesti la band non ha perso nulla della sua efficacia dal vivo. Il nuovo batterista Will Carroll si rivela sufficientemente preparato per non far rimpiangere un asso come Andy Galeon, mentre il bassista Damien Sisson è una piccola sorpresa, con il suo stile chiaramente ispirato a Cliff Burton: jeans a zampa, Rickenbacker suonato con le dita e interventi di wahwah! ‘Evil Priest’ ci riporta ai tempi del debutto di ‘The Ultra-Violence’ (1987), ma ovviamente l’ultima lavoro del gruppo viene privilegiato nella scaletta di questo concerto, essendo la band impegnata nella promozione dell’album. Quando la band è headliner, ci tiene a sottolineare il chitarrista Rob Cavestany dal palco, la band vuole dare al proprio pubblico dei set quanto più estesi possibile e non mancano quindi estratti da tutti gli album della band, sia quelli della prima fase della carriera del gruppo, che quelli post-reunion. Rimane un po’ trascurato solo ‘Frolic Throught the Park’ del 1988, da cui viene estratta solo ‘Bored’. Rob Cavestany e Mark Osegueda rimangono il traino del gruppo, ed essendo gli ultimi due componenti originali rimasti, costituiscono sempre più l’asse portante della band, mentre il chitarrista Ted Aguillar è ormai in formazione da anni e non certo più l’ultimo arrivato. Osegueda è un frontman carismatico, in grado di sfoderare una voce aggressiva quando necessario, ma capace anche di modularla adeguatamente a seconda dei vari momenti della musica dei Death Angel. Il thrash metal della band californiana è sempre stato variegato e mai monocorde, come dimostra anche l’ultimo ‘Relentless Retribution’, eppure i brani sia degli album più recenti che di quelli più datati dal vivo costituiscono un insieme coeso e compatto. A metà concerto c’è spazio per una gradita sorpresa, una cover strumentale di ‘Purgatory’ degli Iron Maiden, a cui segue la “rilassata” ‘Veil Of Deception’ dal disco più sperimentale della formazione, ‘Act III’ del 1990. La band pagherà poi un tributo al compianto Ronnie James Dio con un’altra cover, eseguendo una loro versione di ‘Heaven And Hell’. Seguono poi altri due classici, questa volta tratti dal repertorio stesso del gruppo, con l’intramontabile ‘Thrashers’, seguita dal manifesto thrash metal di ‘Kill As One’. Il pubblico però non è ancora sazio e la band viene richiamata a gran voce per un ulteriore bis, eseguendo le più recenti ‘Lord Of Hate’ e ‘River Of The Rapture’ mentre la chiusura definitiva e con una ‘Thrown To The Wolves’, ormai classico “moderno” della band, introdotta dalla monumentale ‘The Ultra-Violence’. Chi temeva che perdendo per strada qualche pezzo della loro formazione storica i Death Angel potessero deludere, non potrà che essere stato rassicurato un concerto come questo.
Setlist:
I Choose The Sky
Evil Priest
Buried Alive
Mistress Of Pain
Claws In So Deep
Seemingly Endless Time
This Hate
Relentless Retribution
Truce
Purgatory/Veil Of Deception
Opponents At Sides
Bored /Heaven & Hell
Thrashers
Kill As One
Lord Of Hate
River Of The Rapture
The Ultra-Violence/Thrown To The Wolves