23/02/2009 - DEATHSTARS + SONIC SYNDICATE + BLOODY MARY @ Music Drome - Milano

Pubblicato il 01/03/2009 da

In un martedì di Febbraio che verrà ricordato soprattutto per l’invasione di tifosi inglesi in occasione di un Inter-Manchester valevole per l’accesso ai quarti di finale di Champions League, a pochi chilometri dallo Stadio di San Siro un meno nutrito, ma altrettanto caloroso, manipolo di fan si è riunito per assistere alla nuova calata italica della premiata coppia Sonic Syndicate/Deathastars, accompagnati stavoltadai nostrani Bloody Mary. Quello che doveva essere uno show da co-headliner è rimasto tale tuttavia solo per i promoter della Nuclear Blast, dato che, come confermato dal responso del pubblico, abissale è ancora la differenza qualitativa tra le due band nordiche…

BLOODY MARY (ITA)

Rallentati dal consueto traffico milanese, arriviamo al Music Drome giusto in tempo per assistere alla conclusione dello show dei Bloody Mary, dei quali abbiamo dunque modo di ascoltare solo le ultime canzoni: quanto basta comunque per appurare come la band meneghina sia ormai perfettamente padrona del palco e, grazie anche alla carismatica figura del frontman Aldebran, in grado di cattuare l’attenzione dei fan delle prime file, più che partecipi durante l’esecuzione delle varie “Icy Blue” e “Little Sister”. Chiusura affidata alla sempre gradevole cover di “Pet Sematary” dei Ramones, degna conclusione di una setlist servita come degno antipasto degli headliner.

SONIC SYNDICATE

A pochi mesi di distanza dalla calata italica di spalla agli In Flames, tornano a farci visita i sei sindacalisti sonici e, ora come allora, la storia si ripete. Ad essere sinceri ci eravamo per un attimo illusi, dopo la buona partenza affidata alle sempre coinvolgenti “Denied” e “Aftermath”, di trovarci di fronte ad una band più in palla di quella che aveva ammorbato le nostre orecchie in quel dell’Alcatraz, ed invece, anche stavolta, le nostre aspettative sono andate nuovamente infrante dopo solo un quarto d’ora. Smaltita in fretta l’euforia iniziale, la noia inizia presto a prendere il sopravvento, grazie anche alla prestazione tutt’altro che impeccabile offerta dal sestetto (Roland rimane ben presto senza voce, mentre i due chitarristi iniziano ad infilare stecche una dietro l’altra) e ad una set-list che, sparate subito le migliori cartucce, arriva a proporre colate di autentica melassa come “Contradiction” e “Fallout”, ovvero quanto di peggio la pur non eccelsa discografia del combo svedese abbia da offrire. Consoliamoci dunque con il look decisamente più grazioso sfoggiato dalla bassista Karin, ma restiamo ben consapevoli che, privata del mantello magico dei Pro Tools, la band dei fratelli Sjunnesson non è altro che un ensemble di burattini male assortiti (tra bicipiti da tronisti e frange emo ce n’è per tutti i gusti), buono solo per dimenarsi sul palco e intrattenere gli astanti della fascia 012. D’altronde se una delle loro migliori canzoni è proprio la hit delle T.A.T.U. un motivo ci sarà pure…

 

DEATHSTARS

Sono da poco passate le 22 quando, acclamati dalle ragazzine stipate nelle prima file, fanno il loro trionfale ingresso sul minuscolo palco del Music Drome Whiplasher Bernadotte, Nightmare Industries, Bone W Machine, Skinny e Cat Casino, ovvero i Deathstars. Agghindati come sulla cover del loro ultimo album, i nostri attaccano proprio con la title-track di “Night Electric Night”, scatenando da subito l’entusiamo di un fin qui composto pubblico e lasciando presagire un’ora di autentico spettacolo tanto per gli occhi quanto per le orecchie: ottima infatti è la presenza scenica del singer Whiplasher (un riuscito incrocio tra il Joker di Heath Ledger e il Corvo di Brandon Lee), così come la mimica facciale dello scatenato bassista Skinny, mentre il resto della formazione non è certo da meno per quanto riguarda l’aspetto prettamente musicale. Tra ritmiche marziali ed suggestioni elettroniche la band si concede un tuffo nel passato recente e remoto con “Motherzone” e “Semi-Automatic”, tra i migliori estratti quest’ultima del fin troppo acerbo debut. Ma stasera i cinque sono qui per proporre il nuovo, validissimo, materiale, e così ecco che, per la gioia di un sempre più partecipe pubblico, ci vengono proposte in sequenza autentiche gemme di cyber-goth metal quali “Mark Of The Gun”, “Fuel Ignites” e “Chertograd”. Nel mezzo non mancano alcuni estratti dal valido “Termination Bliss”, tra cui spiccano per intensità “Tongues” e “Blitzkrieg”, ma il meglio è, come da tradizione, riservato al finale, in cui ci viene proposta un’esecuzione da brividi dell’accoppiata “Blood Stains Blondes” e “Cyanide”, ovvero quanto di meglio fin qui composto dalla formazione svedese. La mezzanotte è ormai alle porte, è così, dopo l’encore di “Death Dies Hard”, i cinque si congedano da un Music Drome visibilmente soddisfatto, in cui le uniche faccie scontente erano quelle dei non pochi genitori accorsi a riprendere i figli minorenni.

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