A cura di Maurizio “Morrizz” Borghi
Protagonisti della scena party hardcore più sboccata, al polo opposto del movimento straight edge, i Deez Nuts stanno crescendo anche in Italia, e dopo aver dato il via al tour europeo con una data in Germania si fermano a Milano e a Cesena in buona compagnia. Come sempre il pacchetto con cui si muovono le nuove leve dell’hardcore è ghiotto e variegato, almeno quanto il banco dedicato al merch degli eventi stessi. Dopo una lunga coda in tangenziale, che ci impedisce di assistere alla prova dei Relentless, arriviamo al Live Forum (un club di medie dimensioni ritagliato sotto la gradinata del Forum di Assago) fregandoci le mani e, dopo il rituale shopping più giro di saluti più giro al bar, siamo pronti per questo “MONSTER BL∆ZE #2”, evento sponsorizzato dalla famosa bevanda energetica che contiene il concerto in questione seguito dal dj set a cura della fortissima crew milanese di “In Trash We Trust”.
HEART IN HAND
Gli Heart In Hand sono catalogati nel folder ‘band emergenti made in UK’, e con il secondo album “Almost There” strizzano ulteriormente l’occhio agli amanti delle sonorità più atmosferiche e melodiche dell’hardcore/metalcore, catturando in particolar modo l’attenzione del gentil sesso. Il vocalist Charlie Holmes desidera quasi tutta l’attenzione: tatuaggi in faccia e atteggiamento sofferto per una mezz’ora al minimo sindacale, forse perchè il pubblico è ancora composto per lo più da addetti ai lavori, forse perchè la moretta che ha deciso di dargli una ripassatina dietro le quinte è più interessante del resto. Il gruppo con le sonorità più riflessive della serata passa quasi inosservato, insomma…
STRAY FROM THE PATH
Introdotti da un riff dei Deftones, gli Stray From The Path sono già una formazione consolidata negli States, e si apprestano a dare il meglio sul palchetto del Live Forum: il distacco dalla band precedente pare immenso non appena viene sfoderato il suono punk/hc/crossover del combo, che, benedetto da quelli che saranno i suoni migliori della serata, può pompare al massimo il groove e il rumorismo dei RATM e quell’urgenza che ci ricorda Downset e primi Deftones, divisi equamente con le sonorità hardcore più pure. Le urla rauche e acute del frontman guidano il suono riottoso e urbano sopra le dissonanze e i rumori fantasiosi delle chitarre, in un sound magari datato, ma sempre dannatamente efficace. Diretti e compattissimi, gli SFTP non sbagliano nulla nel tempo a loro disposizione e regalano una prova più che convincente, cominciando seriamente a scaldare l’ambiente e far muovere teste, braccia e piedi.
OBEY THE BRAVE
Abbiamo seguito la creatura post-Despised Icon di Alex Erian in quasi tutti gli appuntamenti italiani e, avendo anche consumato il debutto “Young Blood”, sappiamo già cosa aspettarci dall’esibizione dei canadesi. L’attacco basato esclusivamente sulle basse frequenze è ancora efficace, come le irresistibili mosse trademark di Alex (con la schiena dolorante fino a qualche minuto prima di salire sul palco), che da sole valgono il prezzo del biglietto, a parere di chi scrive. Si sentiva bisogno di novità, dunque, ed ecco arrivare prontamente il nuovo pezzo “Full Circle”, che aggiunge alle sonorità del gruppo dei cori inaspettati sul ritornello (il classico sing along “Uoo-ooo-ooo”). Una bella sorpresa che, assieme alle solite manate del debutto, riesce ad esaltare i presenti come se fosse la prima volta. Ancora una volta niente “A New Level” dei Pantera, che non ci resta che sperare venga inclusa nel prossimo album. Avanti così, stronger everyday!
DEEZ NUTS
Un essere umano non può far “Party Like There’s No Tomorrow” con l’intensità dei Deez Nuts tutte le sere, così accade che “Shot after shot, blunt after blunt” il gruppo si consumi eccessivamente senza possibilità di recupero, dando solo quello che rimane ai ragazzi in sala. Non ci è dato sapere cosa abbiano combinato nella prima sera di tour in Germania, ma è un dato di fatto che JJ Peters stasera sia decisamente senza voce, e solo il fatto che si esibisca con la felpa e il cappuccio alzato sotto i riflettori ci fa immaginare le sue reali condizioni, anche se tenterà per tutta la durata dello show di compensare con una prova più fisica del solito. In condizioni ancora peggiori troviamo il chitarrista Realbad, che si trascina sul palco del tutto sfatto, arrivando a farsi portare un secchio nel quale vomitare durante l’esibizione. “Sbaglio o stanno suonando di merda?”, chiediamo a metà del set. “Non saprei”, risponde onesto un fan del gruppo. Infatti ci si mettono di mezzo anche dei suoni decisamente non all’altezza, che mascherano (solo parzialmente) una prova lontana dall’essere perfetta. Tutto questo, in ogni caso, non dà fastidio ai sostenitori degli headliner che, abbracciata la “causa” del gruppo, hanno svuotato il bar e si sono impegnati a reggere per metà lo show, partecipando in maniera animata ogni volta che JJ porgeva il mic. Nessuno si è voluto privare di una serata divertente insomma, e va bene così per questa volta!