20/12/2008 - Destruction + Debauchery + Scared To Death @ Rolling Stone - Milano

Pubblicato il 28/12/2008 da
Report e foto a cura di Alessandro Corno
 
Un concerto dei Destruction è un appuntamento quasi obbligatorio per i thrasher vecchio stampo e, infatti, per la data meneghina del 21 dicembre scorso, i supporter non hanno fatto mancare il loro appoggio alla band tedesca. Abbigliati con chiodi borchiati, giubbetti di jeans pieni di toppe e Moretti alla mano, i fan sono accorsi in discreto numero, riempiendo per tre quarti il Rolling Stone e scatenando un pogo infernale sotto le note di un gruppo che, a venticinque anni dalla sua nascita, continua a infiammare i palchi, scaricando un’energia impressionante sugli spettatori. Ad accompagnare Schmier e soci, la death metal band conterranea Debauchery, autrice di uno show positivo ma un tantino fuori contesto, e i più interessanti Scared To Death, giovane formazione thrash metal apparsa un tantino timida on stage ma convincente dal punto di vista musicale.

SCARED TO DEATH

Tocca agli Scared To Death aprire la serata. La thrash metal band tedesca, con all’attivo il solo album “Deathstruction”, inizia il suo breve set di fronte ad uno sparuto manipolo di fan, essendo passati solo pochi minuti dall’apertura dei cancelli. Il trio bavarese offre comunque una buona prova con un thrash metal di derivazione ottantiana a tratti influenzato anche dal metal classico. Decisamente composti, più attenti all’esecuzione che all’aspetto scenico e a ben vedere anche un tantino timidi, gli Scared To Death strappano applausi con brani di discreta fattura quali “Your Pain Is My Passion” e “Paint The White House Black”, pezzi abbastanza dinamici, non scontati e ben bilanciati tra potenza e melodia. Peccato per dei suoni poco nitidi che penalizzano soprattutto la prova di Stefan Bohmann alla batteria. L’impatto sonoro ne risente, ma i ragazzi tirano dritto fino alla conclusiva “Holy War”. Uno show decisamente corto, sufficiente solo a dare un’idea ai pochi presenti delle buone qualità di questa band.

DEBAUCHERY

Quando tocca ai Debauchery, il pubblico è già più numeroso e continua lentamente ad affluire nel locale, andando ad affollare le file antistanti il palco. La band teutonica irrompe sul palco truccata con sangue finto e attacca a tutta velocità con “Blood God Rising” dall’ultimo album “Continue To Kill”, dal quale viene riproposta a ruota proprio la titletrack. Seguono “Butcherman”, “Faith & Fire” e “Back In Blood”, ma la band fatica a conquistare il pubblico, probabilmente a causa del differente stile musicale rispetto agli headliner. Il death metal a tratti al limite del grind ma con incursioni anche nel rock ‘n’ roll non coinvolge più di tanto le retrovie e i sostenitori si fanno sentire solo nelle file più avanzate. Thomas offre comunque una prova grintosa e incazzata con il  suo growl cavernoso a tratti alternato a dello scream. Ne è esempio la devastante “Warfare”, uno dei brani con la migliore resa live. Buona la prestazione delle chitarre, anche se un po’ meno convincenti che su disco in fase solista. Blastbeat e riff compattissimi su “Torture Pit”, dove la band tira fuori il suo lato più estremo, attitudine che viene invece abbandonata sul finale dello show, quando i teutonici eseguono la divertente “Hard Rockin” (il titolo la dice tutta circa il sound di questo pezzo) e “Death Metal Warmachine”, praticamente una canzone death ‘n’ roll. Il gruppo esce di scena accompagnato da applausi, anche se l’impressione che rimane è quella di un combo valido ma fuori contesto.

Setlist:

Blood God Rising
Continue To Kill
Butcherman
Faith & Fire
Back In Blood
Countkiller
Warfare
Torture Pit
Hard Rockin’
Death Metal Warmachine

DESTRUCTION

Eccoci finalmente al momento-clou della serata! Schmier, Mike e Marc si apprestano a salire sul palco e tra la folla c’è già chi scalpita, impaziente di mettere alla prova le proprie articolazioni nel moshpit. Il trio irrompe con “Soul Collector” e subito si scatena un pogo forsennato. Compatti, anzi, compattissimi e contornati da una scenografia decisamente minimale, come sempre i tre thrasher non sbagliano un colpo, e nella prima parte dello show travolgono tutto e tutti con un devastante mix tra canzoni recenti e vecchi classici entrati di diritto nella storia del thrash europeo. E’ così che accanto ai migliori estratti degli ultimi lavori come “D.E.V.O.L.U.T.I.O.N.” e “Urge, The Greed Of Gain”, entrambe dall’ultimo album, oppure “Metal Discharge” e l’adrenalinica “Thrash Till Death”, troviamo gli assalti sonori di “Bestial Invasion”, “Eternal Ban” e “Death Trap”. Non ci sono storie e, anche se i suoni sono abbastanza sporchi, i Destruction fanno valere i propri numeri con riff letali, un drumming martellante e l’inconfondibile voce tagliente di un indiavolato Schmier. Proprio il mastodontico frontman è autore di un’ottima prova sia dal punto di vista vocale che da quello dell’intrattenimento di un pubblico esaltatissimo. In più di un’occasione infatti, Schmier dichiara il suo amore (con tanto di bestemmioni in italiano) per i chiassosi e agitatissimi fan nostrani, non risparmiando ringraziamenti e mostrando soddisfazione soprattutto per la presenza di diversi giovani ragazzini nelle prime file. Il concerto è ad ogni modo privo di lunghe pause o discorsi ed è al contrario impostato su ritmi serrati, con una ventina di brani eseguiti l’uno dietro l’altro per mantenere una tensione sempre altissima. Il drum solo di Marc ci porta alla seconda metà dello show, dove il gruppo sfodera quasi solo cavalli di battaglia: “Tormentor”, “Invincibile Force”, “Cracked Brain” e la mitica “Curse The Gods”. Il pubblico applaude, grida e si getta senza troppi complimenti nel moshpit che imperversa a centro platea, cantando a squarciagola il ritornello di “Nailed To The Cross”. Dopo l’immancabile “Mad Butcher”, è la volta del finale con “Total Desaster”. Attesissimo da tutti i presenti, il pezzo scatena un mega-pogo e lascia i fan soddisfatti di un’esibizione che ha ribadito ancora una volta come i Destruction siano delle vere e proprie macchine da guerra in sede live, anche quando non vengono accompagnati da giochi pirotecnici e dal mitico Macellaio Pazzo. Bellissima la scena a fine concerto con Schmier che fa il giro delle transenne per dare la mano a chi da anni sostiene il gruppo e il resto della band che getta come di consueto plettri e bacchette alla folla. Grandissimi.

Nota a parte: il cantante in un paio di occasioni ha manifestato le sue speranze per una partecipazione della band al Gods Of Metal 2009. Speriamo.

Setlist:

Soul Collector
Bestial Invasion
D.E.V.O.L.U.T.I.O.N.
Eternal Ban
Life Without Sense
Urge The Greed Of Gain
Metal Discharge
Death Trap
Thrash Till Death
Antichrist/Release From Agony
Last Desperate Scream
Drum Solo
Tormentor
Invincible Force
Damned/Cracked Brain/Reject Emotions
The Butcher Strikes Back
Curse The Gods
Nailed To The Cross
Mad Butcher
Total Desaster

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