23/11/2004 - Dissection + Watain @ Thunder Road - Codevilla (PV)

Pubblicato il 29/11/2004 da

A cura di Luca Pessina

Pochi giorni dopo i Suffocation, un’altra seminale band da tanto tempo attesa dai fan è tornata in Italia. Ci stiamo ovviamente riferendo ai Dissection, calati nello stivale con i connazionali Watain per un paio di attesissimi e frequentatissimi show. Metalitalia.com ha seguito per voi quello che ha avuto luogo al Thunder Road di Codevilla (PV), concerto che, tra l’altro, avrebbe dovuto avere come protagonisti anche i nostrani Handful Of Hate, dei quali però non si sono avute notizie. Comunque si è trattato ugualmente di un grande show, che ha visto gli opener fare una bella figura e gli acclamatissimi headliner proporre una setlist da urlo. Per saperne di più proseguite con la lettura…

WATAIN

Sono da poco passate le ventidue quando gli svedesi Watain calcano il palco del Thunder Road, ansiosi di far assaggiare ai numerosissimi presenti i brani più bellicosi del loro full length più recente, l’acclamatissimo “Casus Luciferi”. Il quartetto si presenta ovviamente truccato e ricoperto di borchie e sin dalle prime battute si dimostra piuttosto carismatico e a suo agio sul palco, nonostante non ecceda certo in movimenti. Il gruppo ha circa una quarantina di minuti a disposizione e non si risparmia per nulla, proponendo brani come “Devil’s Blood” e “I Am The Earth” con grande ferocia e partecipazione. Purtroppo il chitarrista accusa più volte alcuni problemi con la testata e a tratti smette del tutto di suonare ma il sostegno del pubblico, che in buona parte pare conoscere già la musica degli svedesi, non viene comunque mai a mancare, soprattutto dalle prime file… una vera fucina di urla e bestemmie varie! Nel complesso un’esibizione riuscita.

DISSECTION

L’attesa è ora tutta per i Dissection ovviamente, e quando inizia ad udirsi il mitico intro “At The Fathomless Depths” esplode un vero tripudio! Il gruppo che oggi, oltre al leader Jon Nödtveidt, vede all’opera Set Teitan degli Aborym alla chitarra, l’ex Nightrage Brice Leclercq al basso e l’ex Dark Funeral Thomas Asklund alla batteria, sale sul palco poco dopo e snocciola subito in rapida sequenza tre veri e propri classici del suo repertorio come “Black Horizons”, “Frozen” e “Night’s Blood”, conquistando definitivamente un pubblico già decisamente entusiasta e partecipe. Nödtveidt appare subito motivatissimo e in ottima forma: canta bene, suona anche meglio e percorre il palco da una parte all’altra più e più volte incitando l’audience. Set Teitan e Leclercq invece suonano dignitosamente ma sono estremamente carenti sotto il profilo della presenza scenica, sembra quasi che siano inchiodati alle assi del palco! Comunque tutta l’attenzione è rivolta verso il loro leader, il quale si dimostra anche piuttosto gioviale ogni volta che deve annunciare i brani. Purtroppo la magica atmosfera venutasi a creare con le tre perle poste in apertura viene drasticamente spazzata via dall’arrivo del nuovo singolo “Maha Kali”, pezzo a dir poco pietoso, senza dubbio la cosa peggiore mai composta dai Dissection nella loro carriera. Non a caso il pubblico accenna solo qualche timido applauso e invece di sostenere la band coglie l’occasione per rifiatare. Per fortuna poco dopo i Dissection ripartono in quarta e si inizia ad entrare nel vivo del concerto: arrivano “Soulreaper”, “Where Dead Angels Lie” e la spettacolare “Retribution – Storm Of The Light’s Bane”. Da qui la platea comincia a divenire realmente partecipe e iniziano a nascere i primi focolai di pogo, i quali poi sfociano in un vero massacro collettivo quando Nödtveidt e soci attaccano con “Unhallowed”, uno dei pezzi più amati dai fan! Dopo questa mazzata i nostri necessitano quindi di una pausa ma non passano troppi minuti prima che ridiano inizio allo show con “Thorns Of Crimson Death” – probabilmente il brano meglio riuscito della serata – e l’acclamata cover di “Elisabeth Bathory”. A questo punto si odono esclusivamente cori da stadio in onore di Nödtveidt e il gruppo, visibilmente compiaciuto, riversa sulla folla un altro trittico da urlo: “Heaven’s Damnation”, “In The Cold Winds Of Nowhere” (altro brano reso in maniera magistrale) e “The Somberlain”. Pare quindi che sia arrivato il momento dell’addio: i Dissection mettono da parte gli strumenti, salutano e Nödtveidt inizia a stringere le mani di tutti coloro che hanno seguito lo spettacolo dalle prime file. Il palco rimane vuoto ma nel giro di un minuto ecco tornare in tutta fretta la band sul palco e proporre “A Land Forlorn”, una grandissima canzone che però non riesce a coinvolgere proprio tutti… si vede che molti erano davvero stanchi e non vedevano l’ora di tornare a casa! Questa volta comunque il concerto è proprio finito, Nödtveidt saluta nuovamente tutti e scatta un grande applauso. Questa sera si è assistito ad una grande performance, qualcosa che molti attendevano da tanti anni… e nessuno è rimasto deluso.

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