Appuntamento immancabile per ogni amante del death metal, quello che ha avuto luogo lo scorso 24 Settembre al piccolo Midian di Vicenza: Dying Fetus e Monstrosity in tour, ovvero due delle migliori band del genere.
INTERVALLE BIZARRE
Il concerto è iniziato intorno alle 21.30 con gli *Intervalle Bizarre*, band ceca dedita ad un brutal death piuttosto tecnico ma davvero poco originale. I pezzi alla lunga sono finiti con l’assomigliarsi un po’ tutti, e del loro concerto mi è rimasta impressa solo la cover dei Terrorizer e la prova del cantante, il quale è definitivamente divenuto il mio idolo. Il personaggio in questione, nel brano d’apertura (“Abortion by Muriatic Acid”… impossibile dimenticarselo!), anziché cantare o pronunciare delle parole, si limitava a urlare dei “GUUUUUUUUUU” che mi hanno fatto sbellicare dalle risate… davvero grandioso!
HOUWITSER
Circa quindici minuti dopo è stato il turno degli Olandesi *Houwitser*, band formata da ex membri dei Sinister. Come ho detto in sede di recensione alcuni mesi fa, il loro death metal è tutto fuorché avvincente, una squallida rilettura degli stilemi di Cannibal Corpse e, ovviamente, Sinister. All’inizio il quartetto ha catalizzato l’attenzione se non altro perché il cantante si è presentato con un passamontagna quando la temperatura nel locale era proibitiva, ma comunque si è trattato di un concerto esclusivamente dedicato ai fan della band; il resto del pubblico, me compreso, ha desistito dopo pochi brani e ha preferito eclissarsi per bersi una birra.
MONSTROSITY
Le cose si sono fatte serie con i grandi *Monstrosity*, una delle mie death metal band preferite. Tanto per cambiare, la line up non corrispondeva affatto a quella dell’ultimo album, il bel live pubblicato pochi mesi fa: erano ancora della partita, infatti, soltanto il leader Lee Harrison e il chitarrista; bassista e cantante erano per me dei perfetti sconosciuti anche se poi si sono rivelati dei buoni acquisti. Sono stati riproposti i brani più significativi di “In Dark Purity” più una manciata di classici ed un nuovo, ottimo, brano. I nostri sono apparsi affiatati e in gran forma e soprattutto il drumming di Lee Harrison ha mietuto consensi da più parti,soprattutto nel finale, assolutamente da cardiopalmo, con l’esecuzione di “Imperial Doom” e di “Angel Of Death” degli Slayer! Grandissimi.
DYING FETUS
Il concerto è stato poi chiuso dai *Dying Fetus*, formazione che letteralmente adoro. John Gallagher e compagni hanno inizialmente riproposto la scaletta del Wacken, dando quindi molto spazio al materiale più datato mentre poi, diluiti nella seconda parte dello show, è stato il turno di ben quattro nuovi brani che appariranno sull’attesissimo “Stop At Nothing”. Sono stati presentati “One Shot One Kill”, brano pesantissimo che si appresta sin da ora a divenire un classico, “Schematics”, un brano molto catchy che avevo già avuto modo di ascoltare in quel di Wacken, “Stop At Nothing”, il più sparato del lotto, e un altro, in linea con le sonorità della title track, di cui però non sono riuscito a capire il titolo. La band ha annichilito i presenti, concedendosi pochissime soste e macinando riff su riff, e la presenza di una sola chitarra non ha minato per nulla la resa dei brani (come del resto avvenuto questa estate). Memorabile è stata l’esecuzione di “Kill Your Mother, Rape Your Dog”, uno dei brani più famosi della band, il quale ha scatenato un pogo indiavolato. Non sono poi mancati estratti da quello che, sino ad ora, è il disco di maggior successo del quartetto, ovvero “Destroy The Opposition”: sono state infatti proposte le belle “Epidemic Of Hate”, “Pissing In The Mainstream”, l’inaspettata “Justifiable Homicide”, e il classico “Praise The Lord”, posto in chiusura. In definitiva si è trattato di un bellissimo concerto che ha lasciato soddisfatti tutti i presenti e che non ha fatto altro che aumentare le aspettative nei confronti del prossimo lavoro, previsto per l’inizio del 2003.