07/04/2004 - Edguy + Brainstorm + Nocturnal Rites @ Alcatraz - Milano

Pubblicato il 14/04/2004 da

Dopo il nuovo, bellissimo “Hellfire Club” gli Edguy sono scesi subito in pista per affrontare il loro tour europeo che li ha portati a suonare, l’otto di aprile, all’Alcatraz di Milano. Dopo ottime prove in studio (in tutto sei) e altalenanti performances dal vivo, c’era molta curiosità, da parte nostra e da parte dei fan del gruppo, di rendersi conto del reale valore dei nostri on stage. Noi di Metalitalia.com eravamo lì proprio per questo.

NOCTURNAL RITES

Gli svedesi Nocturnal Rites hanno il difficile compito di aprire la serata. Difficile per due motivi: il primo motivo è riscontrabile nel fatto che la band ha un repertorio abbastanza vasto (sei dischi), e poco tempo a sua disposizione per mettere in piedi una scaletta che comprenda qualche pezzo vecchio e alcuni del nuovo “New World Messiah”. Il secondo motivo è imputabile al fatto che la gente presente all’ora della loro esibizione (le 19:30 circa) è ancora molto scarsa in numero, e non è esttamente una delle cose migliori trovarsi a suonare davanti a pochi fan. In più c’è da aggiungere il fatto che la gente a prestare loro attenzione è veramente poca e la cosa deve essere stata parecchio frustrante. Nonostante tutti questi problemi, i Nocturnal Rites non si fanno intimidire e riescono a fornire un’ottima prestazione, avvalorata dall’impeccabile prestazione del singer Nils Jonny Lindqvist e dai continui tentativi da parte del resto del gruppo di coinvolgere i pochi astanti a partecipare allo show. Per di più dal vivo la loro musica diventa ancora più aggressiva, ed assistere ad un loro concerto risulta veramente piacevole. Promossi.

BRAINSTORM

Il tempo di cambiare la strumentazione e di sistemare il palco, ed arriva il turno dei tedeschi Brainstorm. La band, sin dal primo momento appare molto sicura di sé e carica al punto giusto. Nel frattempo il locale si è riempito e i Brainstorm si trovano a suonare davanti ad un buon numero di fan che li chiama a gran voce accogliendoli calorosamente. La prestazione offertaci dall’act in questione è assolutamente devastante e la parte del leone è sostenuta sicuramente dal cantante Andy B. Franck, dotato di una gran voce. Questi si arrufiana subito il pubblico dicendo qualche frase in italiano, e in seguito risulta essere un vero trascinatore ed un eccellente frontman. Oltre ad offrire una prestazione canora di alto livello, Andy dimostra anche di amare molto il contatto col pubblico, incitando continuamente i fan a cantare e cercando, in più di un’occasione, il contatto fisico vero e proprio. Senz’altro una grande prova.

EDGUY

A questo punto il pubblico è caldo e aspetta con ansia l’arrivo sul palco degli Edguy. L’eccitazione che serpeggia tra la gente è sicuramente quella giusta per far iniziare lo show, e gli Edguy, ormai smaliziati, lo sanno bene e attaccano subito con l’aggressiva “Under The Moon”, tratta dall’ultimo “Hellfire Club”. Neanche il tempo di respirare e arriva immediatamente “Mysteria”, seguita dalla divertente “Lavatory Love Machine”. Sempre dal nuovo disco spunta “Navigator”, canzone dotata di un’irresistibile refrain che rende alla grande dal vivo. A questo punto Toby Sammet comunica al pubblico che è arrivato il momento di eseguire qualche pezzo più datato, esattamente da “Theater Of Salvation”. I fan chiedono quindi a gran voce “Babylon”, stupendo cavallo di battaglia del gruppo, forse una delle migliori canzoni da loro scritte. Sammet si dice disposto e contento di accontentare i suoi fan eseguendo il pezzo e, onestamente, la cosa è parsa verosimile considerando il fatto che il pezzo non era inserito nella scaletta ufficiale. Dopo tutti questi scossoni arriva il momento di relax con l’immancabile ballad, estratta sempre dal suddetto disco, che risponde al nome di “Land Of The Miracle”. Ottima l’interpretazione di Tobias che, tranne qualche evidente carenza dal punto di vista canoro dimostrata qua e là nel corso dell’intero concerto, riesce comunque a sopperire a questa mancanza dimostrandosi un vero animale da palco. Dal punto di vista musicale gli Edguy si sono dimostrati molto affiatati, tutti i componenti sono stati autori di una prova precisa e compatta sotto ogni aspetto; inoltre la scelta dei pezzi è parsa azzeccata con la piacevole aggiunta di due pezzi tratti dalla metal opera di Tobias “Avantasia” (la title-track e “Chalice Of Agony”). Altri momenti topici si vivono con l’esecuzione di “The Headless Game”, “Vain Glory Opera” e la conclusiva “Out Of Control”. Bravi Edguy, non c’è che dire.

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