In attesa di pubblicare il loro nuovo album “Inferno”, sfortunatamente posticipato ad agosto, gli svedesi Entombed hanno deciso di fare una capatina in Italia per un bel concerto in compagnia dei nostri Novembre ed Ephel Duath, e di una serie di valide formazioni undergound. Ovviamente non potevamo lasciarci sfuggire la performance dei re del death’n’roll, e qui sotto potete leggere cosa è accaduto durante la giornata!
LEGION
I Legion sono una band ormai nota a chi segue la scena metal qui nel nord Italia. Da diverso tempo ormai il quartetto calca i palchi per proporre il proprio death metal tecnico e vagamente melodico e anche quest’oggi i nostri non si sono fatti pregare, sfoderando un prova maiuscola e infiammando i presenti. E’ un vero peccato che si siano esibiti per primi: il loro show, infatti, incentrato su brani nuovi e altri un poco più datati (ma non è mancata la cover di “Spirit Crusher” dei Death), avrebbe meritato di essere seguito da un pubblico più ampio, che invece solo nel tardo pomeriggio sarebbe accorso al Thunder Road. Comunque i Legion si sono confermati la solita ottima live band e oggi più che mai meriterebbero di trovare una label che conceda loro la giusta fiducia.
METHEDRAS
Thrash metal vecchio stile sulla scia di Testament e Metallica è quello che hanno proposto i Methedras, un quintetto che, pur non avendo la personalità di chi li ha preceduti, mi ha molto colpito, snocciolando pezzi semplici ed efficaci e divertendo gran parte della platea. Non saranno delle cime, ma si sente che suonano col cuore: la loro piacevole performance è stata infatti accolta da più di un applauso e in generale si sono sentiti esclusivamente commenti positivi nei loro riguardi. Bravi.
KENOS
Non avendomi troppo impressionato in occasione del loro concerto di spalla ai The Crown, attendevo lo show dei Kenos con una certa curiosità. Per fortuna sono riusciti a farmi cambiare idea! I Kenos hanno offerto un’ottima prova, questa volta baciata da suoni all’altezza della situazione e con un pubblico partecipe oltre ogni più rosea aspettativa. Il thrash-death tecnico della band, pur essendo a volte eccessivamente macchinoso, è stato molto apprezzato da tutti e dal sottoscritto, il quale è rimasto piacevolmente sorpreso da molti dei riff e degli stacchi dei brani suonati. Mi piacerebbe molto avere la possibilità di sentirli su disco, ma per ora non si può far altro che promuoverli!
EPHEL DUATH
Chiamati in quel di Codevilla per il secondo concerto della loro storia, i padovani Ephel Duath hanno dimostrato di avere ottime idee in sede compositiva e di aver assolutamente meritato i commenti entusiastici elargiti nelle varie recensioni del loro nuovissimo “The Painter’s Palette” ma, come prevedibile, hanno anche dimostrato di dover ancora affinare la loro tenuta del palco. Non so se fosse una cosa voluta ma, cantante hardcore a parte, il resto della band è stato praticamente immobile per tutta la durata del concerto. Sarà stato per questo o per l’oggettiva difficoltà della loro musica (che poco aveva a che fare col tema generale della giornata) ma oggi gli Ephel Duath hanno purtroppo raccolto uno scarso numero di consensi e, ad eccezione del sottoscritto e di qualche decina di altre persone, nessuno ha avuto la voglia e la pazienza di stare ad ascoltarli. Un vero peccato, perché il loro nuovo album è davvero pregevole… che si facciano le ossa on stage, poi ne riparleremo.
NECROART
Mi scuso con loro, ma ho purtroppo perso la performance dei The Tombers. Ho comunque raccolto alcuni pareri in giro e tutti mi hanno detto che il loro show è stato molto coinvolgente e divertente. Ho invece visto il concerto dei Necroart e ne sono rimasto molto soddisfatto. Avevo già avuto modo di vedere la band lo scorso febbraio coi Novembre, e in quell’occasione non mi aveva per nulla impressionato; ma questa volta, per via di suoni ottimi, di una performance più convinta e di una partecipazione del pubblico sopra le righe (sembrava che fossero loro gli headliner!) sono riusciti definitivamente a conquistarmi. Il loro thrash-death con tastiere ha raccolto consensi all’unanimità e la cover di “Raining Blood” ha poi infiammato del tutto gli animi, concludendo un concerto tra un bel pogo e applausi scroscianti.
NOVEMBRE
Non è stata purtroppo del solito alto livello la performance dei capitolini Novembre che, a causa di suoni decisamente scadenti e di un’esecuzione un pochino svogliata, non sono riusciti a replicare il bellissimo concerto tenuto a febbraio nel medesimo luogo. E’ stato un vero peccato, perché molti dei presenti erano lì solo per loro e non hanno smesso di incitarli un attimo durante il loro show. Ha fatto però piacere all’auditorio che la setlist abbia rispolverato brani che non si sentivano da qualche tempo, come “January Tunes” e “L’Epoque Noir”, come ha fatto piacere anche apprendere che il songwriting per il nuovo album è a buon punto e che probabilmente vedrà la luce all’inizio del prossimo anno. A parte queste cose devo anche ammettere che una buona parte del pubblico ha comunque apprezzato notevolmente lo show, segno che la musica dei nostri è per molti talmente ricca di feeling ed emozionante da far passare in secondo piano qualsiasi altra cosa.
ENTOMBED
Quarta volta che vedo gli Entombed in concerto, e quarta volta che posso solo spendere parole di elogio per loro. Non credo che stasera qualcuno abbia avuto da ridire sulla devastante performance dei nostri, a parte forse solo coloro che, illusi, si aspettavano una scaletta incentrata sui primi due capolavori. Purtroppo e ovviamente non è stato così, per cui ci si è dovuti “accontentare” del solito concerto selvaggio e divertentissimo, la cui setlist ha passato in rassegna brani tratti da tutti gli album pubblicati ad eccezione (fortunatamente) di “Same Difference”, l’unico vero grande passo falso del gruppo. Poco più di un’ora di chitarre grezze e lancinanti e delle sguaiate urla di LG Petrov, il tutto interrotto solamente da uno sfortunato incidente occorso ad uno spericolato stage diver, il quale è svenuto dopo una caduta e il cui soccorso ha richiesto l’interruzione momentanea dello show. Per fortuna in seguito si è saputo che il ragazzo era illeso, e così il concerto è continuato facendosi ricordare per le grandiose esecuzioni di “But Life Goes On”, “Damn Deal Done”, “Sai It In Slugs”, “Daemon”, “I For An Eye” e della fantastica “Out Of Hand”. Il gruppo ha anche proposto la nuovissima “Retaliation”, che apparirà sull’imminente “Inferno” (e che i più attenti fra voi avranno già avuto modo di scaricare nei giorni scorsi!), e non sono poi mancati pezzi simbolo come “Left Hand Path” (IL pezzo death metal), che ha concluso la prima parte del concerto, “Living Dead” e “Hollowman”, quest’ultima posta in chiusura e che ha sancito l’inizio della definitiva invasione del palco da parte di un buon numero di esagitati fan. A costo di essere noioso, voglio ripeterlo: questa band dal vivo è una macchina da guerra che non delude mai! Ad ogni finale di concerto non si vede l’ora di rivederli di nuovo… è per concerti come questo che ci si innamora perdutamente di questi cinque folli… grandi Entombed!!!