Report di Federico Orano
Gli Europe giungono all’ultima tappa del tour che anche quest’estate li ha accompagnati in giro per tanti paesi, suonando in molti dei maggiori festival europei.
La band originaria di Upplands Vasby, sobborgo di Stoccolma, ha dimostrato negli ultimi suoi passaggi – anche qui in Italia – di essere in forma smagliante; ricordiamo ancora con molto affetto la serata a Milano dello scorso 2 Ottobre al Teatro degli Arcimboldi, che ha fatto seguito ad un’incandescente performance in quel di Ferrara durante il Ferrara Summer Fest il 6 Luglio sempre del 2023.
Insomma per i seguaci della band svedese era d’obbligo digitare sul navigatore ‘Trentino Music Arena’ per assistere all’ennesima calata italica di Joey Tempest e soci, in attesa di nuova musica in studio sulla quale la band sta lavorando da un po’ e che dovrebbe vedere la luce in un prossimo futuro (2025, in teoria).
Arrivati a Trento, scopriamo subito che la location (a due passi dall’uscita dell’autostrada) all’aperto e circondata dai monti, è davvero eccelsa con enormi spazi da sfruttare al meglio. I punti a favore sono stati i seguenti: parcheggio ufficiale ben segnalato, ampio e gratuito che di questi tempi è più unico che raro; inoltre la possibilità, con lo stesso biglietto, di scegliere se restare in piedi oppure seguire lo show stando seduti comodamente nei larghi spalti montati attorno.
Di contro, la biglietteria non è stata segnalata e organizzata al meglio e sono stati molti a non capire bene in quale fila restare in attesa per ritirare accrediti o biglietti. Inoltre, le poche info che accompagnavano l’evento ci portano a scoprire solamente in loco che il programma prevedeva due band di supporto, gli Undertone e i Nereis, band trentine selezionate direttamente dal management degli Europe con un contest dedicato che ha coinvolto quasi un centinaio di artisti.
Facciamo il nostro ingresso troppo tardi, sulle 20.30, per gustarci la performance degli UNDERTONE (anche se l’orario ufficiale di inizio era fissato alle 21) e invece scopriamo di essere arrivati giusti solo per la partenza dei NEREIS, band giovane e dal sound moderno e potente, con chitarre che subito esplodono decise. I brani alternano sonorità più attuali alla Alter Bridge con qualche rimando più classico alla Gotthard.
Il gruppo non si fa intimidire dai circa tremila presenti – a quanto pare provenienti da tutta la penisola, ma anche dalle vicine Austria e Tirolo – e tiene alla grande il palco, in particolare con il cantante che mostra un’impronta glam.
Alle 21.30 precise si spengono le luci, così che possa partire la breve intro, e decine di cellulari si alzano al cielo (sigh!): è tempo di EUROPE!
Quando salgono sul palco, i cinque protagonisti della serata, lo fanno sulle note di “On Broken Wings”, dimostrandosi carichi e determinati: le atmosfere soavi e raffinate del pezzo in questione ha il compito – riuscito – di rompere il ghiaccio.
Durante l’ora e mezza durante la quale i Nostri resteranno sul palco, si susseguiranno le varie hit che la band ha composto in questi quarant’anni, con un occhio di riguardo alla discografia relativa agli anni Ottanta. Una formazione, quella degli Europe, tra le poche per quanto riguarda i gruppi storici, che può vantare al giorno d’oggi la line-up originale, o almeno quella presente in un disco indimenticabile come “The Final Countdown”, che ha scritto la storia di questa musica.
Il pubblico è molto partecipe e Joey Tempest apprezza il calore ricevuto dai fan italiani, il cantante svedese dimostra tutta la sua bravura e le quattro decadi di esperienza maturata calcando i palchi di tutto il mondo: grazie anche a qualche siparietto, con l’utilizzo furbo di qualche parola in italiano, è riuscito sempre ad intrattenere e divertire i presenti. Dal punto di vista vocale, forse negli ultimi tempi lo avevamo incontrato in maggior spolvero, ma non si può certo criticare una serata dove comunque ne esce a testa alta; certo, in alcuni brani le tonalità vengono abbassate, o in altre occasioni evita di prolungarsi in alcuni passaggi ostici lasciandosi aiutare dal pubblico, superando così anche queste situazioni.
Un aiuto lo regala un sempre puntuale Mic Michaeli, che oltre allo spettacolare contributo alle sue tastiere, si impegna anche al microfono dando un ottimo contributo nelle backing vocals. Il virtuoso chitarrista John Norum, dal canto suo, ha invece costellato tutto il concerto con gran classe e assoli precisi e spettacolari, sembrando in questa serata molto coinvolto; non è il tipo da correre e saltare sù e giù per il palco, ma ha certamente regalato una performance molto intensa e sopra le righe.
Al resto ci pensano alcuni pezzi leggendari che non hanno bisogno di presentazioni: l’accattivante incedere di “Rock The Night” infiamma la platea, così come il fiammante riff che apre la via alla rocciosa “Scream Of Anger”. Pezzi che riescono ad appassionare ed incendiare soprattutto i fan più datati, cresciuti con dischi come “Out Of This World” e “Wings Of Tomorrow”.
Chiaro che gli Europe sono da sempre destinati a convivere, nel bene e nel male, con la loro maledizione, che è un po’ quella di attirare sia i veri appassionati di questo genere musicale, sia i fan che li seguono quasi solamente per le super hit mondiali che hanno scritto, ovvero “Carrie” e “The Final Countdown”. Ciò contribuisce nel creare un’atmosfera diversa da quella che si respira solitamente ad un classico concerto hard rock: molti degli spettatori non sono sempre coinvolti e durante certi brani – meravigliosi ma meno conosciuti dalla massa – una fetta del pubblico si dimostra meno presente (vedi durante autentiche perle come “Sign On The Times”, “More Than Meets The Eye” e la già citata “Scream Of Anger”).
Dall’altra, quando partono pezzi come “Carrie”, tutti sono pronti ad registrare il momento con i telefonini e a cantare per immortalare un brano che ha accompagnato l’adolescenza di molti presenti (anche se notiamo anche diversi giovani seguaci tra il pubblico!).
Un’altra interessante questione, che ci teniamo e che ci fa piacere affrontare, riguarda il fatto che ormai i brani più recenti, pescati dalla nuova era della band (a seguito della reunion del 2003), riescono a trovare spazio all’interno di una setlist così ricca senza far perdere un minimo di atmosfera allo show, ma anzi, riuscendo a coinvolgere enormemente il pubblico, dalla sognante “Walk The Earth” alla poderosa “War Of Kings”, ma in particolare, in questa occasione, con l’impatto tra hard rock e qualche influenza blues di “Hold Your Head Up”, che ha fatto muovere e danzare tutti i presenti. Ciò dovrebbe far riconsiderare alcuni dischi più recenti, spesso valutati in maniera frettolosa da molti.
Avvicinandosi al finale, gli Europe hanno tenuto alcuni assi nella manica che lasciano calare senza sosta. Joey abbraccia la chitarra acustica dando il via alla meravigliosa e celestiale “Open Your Heart” per poi volare sui ritmi vibranti di “Stormwind”, sulla scrosciante ed immancabile “Ready Or Not”, per finire poi sulla classe cristallina di “Superstitious”, durante la quale vengono presentati i musicisti sul palco – e nella parte centrale trova spazio una parentesi dove viene intonata “No Woman No Cry”.
Dopo essersi assentati solamente un attimo, la band torna sul palco per il bis ed è pronta per esplodere con tutta la propria carica melodica; “Cherokee” è il classico anthem da stadio che si presta ad essere cantato un po’ da tutti e poi, quando vengono intonate le tastiere che danno il via a “The Final Countdown”, tutti i presenti si esaltano, creando un putiferio.
E’ il momento tanto atteso; molti iniziano a saltare, tanti altri sono impegnati a registrare – oscurandoci anche la vista – con il proprio smartphone, ma stiamo parlando di uno dei pezzi più leggendari nella storia del rock; la solita, classica, degna e meravigliosa chiusura del live show degli Europe (qui in una versione fedele al disco, senza dilungarla più di tanto come sono soliti fare in altre occasioni), che salutano tra gli applausi i numerosi presenti e concludono questo lungo e impegnativo tour.
Per loro è tempo di gettarsi, dopo una meritata pausa, al lavoro sul nuovo disco in studio e restiamo in attesa sulle novità che lo riguarderanno nei prossimi mesi.
Con la Trentino Music Arena invece, l’augurio è di rivederci il prossimo anno con un’altra serata all’insegna del rock, perchè la location e l’atmosfera sono davvero degne di nota!
Setlist Europe:
On Broken Wings
Rock The Night
Walk The Earth
Scream Of Anger
Sign On The Times
Hold Your Head Up
Carrie
War Of Kings
Stormwind
Open Your Heart
More Than Meets The Eye
Prelude
Last Look At Eden
Ready Or Not
Superstitious
Encore:
Cherokee
The Final Countdown