04/07/2024 - EXTREME + H.E.A.T + ECLIPSE @ Piazza Ariostea - Ferrara

Pubblicato il 10/07/2024 da

Report di Federico Orano
Foto di Giuseppe Craca

Il Ferrara Summer Festival è una rassegna musicale giunta alla sua seconda edizione, con la graziosa città emiliana a fungere da cornice perfetta per presentare degli eventi dal vivo all’interno della sua Piazza Ariostea; appuntamenti che, per tutta l’estate, ospitano serate di vario tipo e per ogni gusto.
Scorrendo il programma di questo 2024, tra i nomi di Annalisa, dei Pooh o di Calcutta, oltre a qualche serata a tema, ha sicuramente destato immediato interesse tra gli ascoltatori di hard rock e metal un nome in particolare, ovvero quello degli Extreme! Eh si, perché il gruppo americano dopo il sold-out della data milanese dello scorso inverno, si ripresenta in Europa per il tour estivo a supporto del loro ultimo album pubblicato poco più di un anno fa, il ben accolto “Six”.
Questa serata estiva all’insegna del rock diventa ancora più succosa per la presenza di due gruppi che negli ultimi quindici anni hanno rappresentato forse più di chiunque altro la scena, creando quel sound ‘swedish rock’ che è diventato quasi un genere a sè stante: la combo formata da Eclipse e H.E.A.T non ammette infatti prigionieri.
E allora tutto è apparecchiato a dovere per rendere questo giovedì 4 Luglio un appuntamento che sarà ricordato per un po’ di tempo, e non solo per i ferraresi più rockeggianti, visto che l’evento ha richiamato appassionati da tutto il nord Italia creando una vera e propria atmosfera festosa.

 

ECLIPSE
Essendo una giornata lavorativa si poteva immaginare una scarsa affluenza alle 19.15 quando gli Eclipse erano attesi sul palco (ma come vedremo più avanti, una certa confusione sugli orari ha accompagnato tutta la serata), mentre in realtà il quartetto di Stoccolma ha potuto esibirsi davanti ad un nutrito pubblico.
La carica di Erik Martensson e compagni ha giocato un ruolo fondamentale nel creare uno show davvero infuocato, e non parliamo delle temperature elevate, in particolare per i quattro svedesi che non sono abituati ad un sole così cocente – come ha puntualizzato un paio di volte il cantante scandinavo – ma proprio del fuoco che hanno generato alcuni pezzi proposti dal vivo.
Lo sappiamo che gli Eclipse hanno proprio in questo il loro punto forte: brani dalla breve durata, diretti e compatti con melodie accattivanti che ovviamente si prestano ad essere suonati dal vivo. Niente da dire quindi su uno show davvero superlativo che ha trovato i suoi massimi picchi di esaltazione con la catchy “The Hardest Part Is Losing You”, la melodica e raffinata “The Storm” e la possente “Black Rain”.
Forse i fan più datati, quelli che seguono la band fin dagli esordi, avrebbero preferito qualche brano storico in più, ma poco importa. Inoltre non si era in possesso di orari certi e, anche se ci aspettavamo una scaletta di circa quaranta minuti, Erik e compagni si sono dilungati senza problemi per quasi un’ora con il gran finale durante il quale è stato detonato l’immancabile inno “Viva La Victoria”, gestito alla grande e lasciato cantare a tutti i presenti che hanno apprezzato molto, salutando i propri beniamini tra una folla di applausi. Adrenalina a livelli elevati!

H.E.A.T
Se c’è una band che dal vivo promette fuoco e fiamme in ogni singola occasione, beh questi sono gli H.E.A.T!
Con il ritorno alla voce di Kenny Leckremo il gruppo svedese ha mantenuto intatto il proprio impatto live – almeno dal punto di vista dell’energia, su quello vocale ovviamente è difficile pareggiare la grandezza di Erik Gronwall – e lo show messo in piedi a Ferrara ha davvero infuocato gli animi dei presenti… ma solo per poco tempo! Eh si perchè dopo l’oretta di musica in compagnia degli Eclipse ci saremmo attesi lo stesso trattamento dalla band dell’introverso e spettacolare chitarrista Dave Dalone, e invece la scaletta degli H.E.A.T si è fermata inaspettatamente dopo una mezz’ora e la miseria di sette brani.
Non abbiamo capito il motivo di ciò; forse lo show precedente è andato oltre i limiti di tempo obbligando i cugini svedesi a tagliare la propria scaletta? C’è da dire che al termine del concerto e prima che gli Extreme salissero sul palco di tempo ne è trascorso parecchio. Ma tant’è, nel compatto show il quintetto scandinavo ha messo la giusta dedizione con brani grintosi come “Demon Eyes” ad aprire la setlist e proseguendo a testa bassa senza troppi fronzoli con l’anthem “Rock Your Body” e la meravigliosa e malinconica “Downtown”.
E poi via con l’immancabile “Beg Beg Beg” dal disco d’esordio e poi la possente “Back To The Rhythm” prima dei saluti finali. Assenti quindi “Shot Of Redemption” e “Living On The Run”, due brani-manifesto della band che da sempre fanno parte della scaletta, e ciò ci fa pensare che per forza di cose il gruppo abbia dovuto tagliare drasticamente il proprio show lasciandoci tutti con l’amaro in bocca.

EXTREME
Spettacolari! Non c’è un altro aggettivo per descrive una band che dal vivo ha un impatto unico. Gli Extreme sono una band a parte, non hanno mai seguito i classici clichè ma si sono sempre distinti per autorità e carattere, supportati da un bagaglio tecnico elevato, in particolare quello del chitarrista Nuno Bettencourt, musicista dal carisma ineguagliabile.
Suoni perfetti ed una scenografia dal forte impatto visivo risplende dallo schermo in fondo al palco, accompagnando i vari brani attraverso un viaggio che trova spesso terreno fertile pescando dall’iconico disco “Extreme II – Pornograffiti”.
“It (‘s a Monster)” e “Decadence Dance” sono un’accoppiata iniziale che più incisiva non si può e, spinti dall’energia dell’indomabile cantante Gary Cherone, lo show prosegue senza soste con “Rest In Peace” e “#REBEL”.
Questa è l’ultima data europea del Thicker Than Blood Tour, ci fa sapere lo stesso Nuno, che non perde occasione di prendere in mano il microfono per interagire con i presenti; e così la band è pronta a gettare sul palco le ultime energie prima di imbarcarsi nel viaggio di ritorno verso gli States.
Dall’ultima fatica discografica, “Six”, vengono riproposte ben cinque canzoni che anche in sede live dimostrano di possedere un gran tiro: “Other Side Of The Rainbow” ad esempio è una dolce ballata che, proprio quando le stelle cominciano a brillare nel cielo, può cullare la platea. La sessione acustica continua con la bellissima “Hole Hearted”, prima che i riflessi funky di “Cupid’s Dead” e moderni di “Thicker Than Blood” diano ritmo facendo agitare tutti quanti, nessun escluso. Difficile resistere alla lenta per eccellenza, l’appassionante “More Than Words”; il pubblico canta a squarciagola e il momento diventa elettrizzante.
Nuno muove le sue dita alla velocità della luce durante la strumentale “Flight Of The Wounded Bumblebee” meritando una montagna di applausi, mentre la stellare “Get the Funk Out” esplode con vigore dalle casse prima dell’encore chiamato a gran voce dal pubblico.
“Small Town Beautiful” e “Song For Love” sono proposte in una specie di medley, mentre a chiudere ci pensa il sound massiccio della nuova “Rise”, già eletta a inno del gruppo del Massachusetts.
Due ore di show che sono il manifesto di una band originale e irripetibile, capace ancora una volta di stregare tutti i presenti. I saluti sono intensi quando i quattro musicisti si avvicinano a bordo palco, anche loro emozionati per il caloroso supporto ricevuto, una volta ancora, dal pubblico italiano.

 

H.E.A.T.

EXTREME

 

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