Report a cura di Federico Orano
Fotografie di Enrico Dal Boni
La terza giornata del Firenze Rocks 2018 ha visto trionfare il metal classico con la prima data estiva italiana dei Maiden ed il ritorno in suolo italico degli Helloween in versione reunion. Ad aprire le danze, il sound più alternativo di Shinedown e Jonathan Davis. Una giornata che ha riunito quarantamila fan italiani dimostrando che, almeno per questi grandi eventi, la passione per la nostra musica preferita arde ancora forte!
SHINEDOWN
Facciamo in tempo ad ascoltare solamente il finale dell’esibizione degli Shinedown, band capace di sprigionare una certa potenza in sede live con il proprio alternative metal dal tocco moderno e melodico. Nonostante l’orario (inizio esibizione fissato per le ore 16.30), la band americana è concentrata per dimostrare tutto il proprio valore e chiude lo show con la grinta di Brent Smith al microfono e la potenza di Barry Kerch alla batteria sulle note di “Devil”. Gli applausi del pubblico sono dovuti.
JONATHAN DAVIS
Reduce dal nuovo lavoro solista, “Black Labyrinth”, Jonathan Davis (singer dei Korn) è chiamato nel ruolo forse per lui non abituale di scaldare il pubblico prima dei gruppi davvero importanti di questa terza giornata di festival. Rispetto al sound dei Korn, in questa versione solista troviamo meno chitarroni pesanti e più elettronica, poco metal e più alternative. Già dalle prime note, atmosfere moderne e malinconiche avvolgono la Visarno Arena di Firenze ed il frontman americano ci dà dentro, sebbene non trovi la massima partecipazione dei presenti, colpa di un sound poco in linea con il mood della serata, rivolto invece a sonorità più classiche. Questo non toglie che Jonathan abbia offerto una prestazione piena zeppa di adrenalina, con una setlist che riprende buona parte dell’ultimo disco con pezzi come “Everyone” e “What Is It”, singolo dell’ultimo full length, e con la presenza di qualche chicca, si vedano “System” e “Forsaken” pescate dalla colonna sonora del film “La Regina Dei Dannati” (colonna sonora in parte scritta dallo stesso Davis). Uno show intenso, forse un po’ fuori contesto rispetto alla giornata, ma che ha sicuramente caricato i presenti in attesa del clou della serata.
HELLOWEEN
Secondo appuntamento sul suolo italico per gli Helloween in versione reunion con la formazione a sette elementi che comprende anche Michael Kiske e Kay Hansen. Rispetto alla date del tour da headliner (la data di Milano dello scorso 18 novembre è ancora impressa nei nostri cuori), dove la band aveva a disposizione ben tre ore di show, la setlist estiva per i festival doveva per forza di cose essere tagliata e per l’occasione le Zucche di Amburgo avranno solamente ottanta minuti per ripercorrere la loro ormai lunghissima carriera. Ad essere sacrificato è soprattutto il repertorio Deris-era, dal quale vengono riproposte l’immancabile “Power” e “If I Could Fly”, entrambe con Andi in gran forma. La partenza è sempre dedicata ad “Halloween”, che – ahinoi – viene tagliata dopo il secondo refrain (sarà così anche per il brano “Keeper Of The Seven Keys”, appena accennato). I suoni sono davvero buoni, la band è in palla e concede molto spazio ai due “Keeper Of The Seven Keys”, dai quali spiccano “Dr Stein” e “I’m Alive”. Rispetto alla data di novembre, Kiske sembra molto più a suo agio e ci regala una prestazione superlativa, che raggiunge l’apice durante i dieci minuti abbondanti della meravigliosa “How Many Tears”, song che mette in visibilio i presenti. L’altro momento culminante della serata è senza dubbio il lungo medley basato su “Walls Of Jericho”, che unisce “Starlight”, “Ride The Sky”, “Judas” ed “Heavy Metal (Is The Law)”. Una bomba ad orologeria, con la band che esplode in tutta la sua potenza ed un Kay Hansen al microfono che dimostra di avere ancora molto da dire prima di andare in pensione. Saranno “Future World” e “I Want Out” a far partire i titoli di coda di uno show di altissimo livello che avremmo voluto non finisse mai.
Setlist
Halloween
Dr. Stein
I’m Alive
If I Could Fly
Starlight / Ride The Sky / Judas / Heavy Metal (Is The Law)
Power
How Many Tears
Invitation
Eagle Fly Free
Keeper Of The Seven Keys
Future World
I Want Out
IRON MAIDEN
Si è udita gente uscire al termine della serata affermando di avere appena assistito al concerto definitivo dei Maiden. Esaltazione da post concerto? Certo, ma non solo. La performance della Vergine di Ferro è stata spaziale e il termine ‘spaziale’ non è stato scelto a caso perché, per l’età che ormai vantano Harris e soci, tutti ci siamo chiesti se siano davvero umani. Una prestazione che rimarrà impressa nella memoria di tutti i presenti, in quanto la scaletta è stata superba, con la riproposizione delle super-immancabili hit, ma anche con l’inserimento di qualche chicca; ci sono state delle bellissime coreografie, a partire dall’aereo in volo durante l’intro che atterra sul palco fino al duello di spade tra Eddie e Bruce Dickinson; ma soprattutto per una prestazione enorme del sestetto inglese, nel quale chi ha impressionato maggiormente è stato sicuramente un Dickinson favoloso. Due anni fa, durante il The Book Of Souls World Tour, lo stesso aveva offerto una buonissima prova ma con qualche imperfezione qua e là. Stavolta ha deciso di portare a scuola tutti gridando e correndo come un ventenne. Tanto spazio a “Piece Of Mind” con “Where Eagles Dare”, “Revelations” e “The Trooper”, in più gli inossidabili classici “Aces High”, “The Number Of The Beast” e “2 Minutes To Midnight”; ma anche, dicevamo, qualche sorpresa. E uno dei momenti migliori dell’intera esibizione è stato l’esecuzione della splendida “The Clansman”, pezzo preso da “Virtual XI”, originariamente cantato da Blaze Bayley ma che con Bruce al microfono guadagna ancora più punti. E anche l’epica “Sign Of The Cross” da “The X Factor” ha appassionato i presenti con dieci minuti ricchi di pathos e cambi di tempo. Chiaro che tutta l’arena è venuta giù sulle note di “Fear Of The Dark” e nel finale con l’accoppiata “Hallowed Be Thy Name” e “Run To The Hills”. Ci aspettavamo un gran concerto come sempre, ma gli Iron Maiden stavolta si sono superati. E nel percorrere la via di casa, tornavano a cascata le immagini di una serata indimenticabile culminata proprio con la prestazione della band metal per eccellenza.
Setlist
Intro: Doctor Doctor (UFO song)
Intro II: Churchill’s Speech
Aces High
Where Eagles Dare
2 Minutes To Midnight
The Clansman
The Trooper
Revelations
For The Greater Good Of God
The Wicker Man
Sign Of The Cross
Flight Of Icarus
Fear Of The Dark
The Number Of The Beast
Iron Maiden
The Evil That Men Do
Hallowed Be Thy Name
Run To The Hills
Outro: Always Look On The Bright Side Of Life (Monty Python song)