FOSCH FEST 2015 – 3° giorno
09/08/2015 – Area Feste Bagnatica – Bagnatica (BG)
Running order:
Apertura porte: 12.00
15.30-16.00 – FOSCH
16.20-17.20 – FUROR GALLICO
17.40-18.40 – DALRIADA
19.00-20.10 – MANEGARM
21.10-22.25 – FINNTROLL
23.00-00.30 – SATYRICON
Introduzione
Terza ed ultima giornata di concerti al Fosch Fest, che conclude in bellezza con l’headlining dei norvegesi Satyricon, accompagnati per l’occasione da altrettanto valide realta’ internazionali e non. Non solo black metal naturalmente, ma spazio anche al viking-pagan dei Manegarm, il folk piu’ tradizionale dei Furor Gallico e quello sguaiato ed irriverente dei Finntroll, attesissimi dai piu’ per questa giornata. Come nei giorni precedenti, ci sara’ quindi modo di assistere a performance variegate e per tutti i gusti, accompagnate ovviamente da ottima birra, cibo e i nostri immancabili meet&greet nel corso di tutta la giornata. Sotto un Sole impietoso e temperature proibitive, ci apprestiamo a raccontarvi il terzo atto del Fosch Fest, sperando di rendervi partecipi anche a distanza di questo popolatissimo open air estivo.
(Edoardo De Nardi)
Crediti
Coordinamento e gestione stand e meet&greet: Alessandro Corno e Luca Corbetta
Report in diretta a cura di: Marco Gallarati (Finntroll, Dalriada, Fosch), Edoardo De Nardi (Satyricon, Manegarm, Furor Gallico) e Enrico Dal Boni (fotografie)
Fotografie meet&greet: Alice Pandini
FOSCH – 15.30-16.00
Provenienza: Bergamo
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Dopo un estenuante soundcheck dei Satyricon e un altrettanto prolungato soundcheck dei Fosch, che hanno ritardato l’inizio delle ostilita’ di una bella mezzoretta, finalmente prende il via la terza giornata del festival. La band che richiama, volenti o nolenti, il nome della manifestazione ci ha fatto un’ottima impressione, la migliore di certo, se consideriamo soltanto le tre formazioni d’apertura dei rispettivi giorni (OdR, Veratrum e, appunto, Fosch). Il black metal pagano, feroce ma anche melodico, che fa rivivere le leggende delle valli e delle popolazioni orobiche ha infervorato per bene l’audience gia’ notevole che si assiepa vicina alle transenne di fronte-palco. Pogo, sudore e bestemmie sono stati da subito protagonisti dell’esibizione del quintetto bergamasco, che ha sciorinato le proprie “Ol Serpènt Dèla Còrna Rósa”, “L’Òm Di Sèt Capèi” e la conclusiva “Nif” in maniera veemente e belluina, mettendo in mostra un’attitudine genuina e una preparazione musicale soddisfacente che, oltre i dettami del black, tocca anche gli ambiti di azione di gruppi oggi sulla bocca di tutti, quali Amon Amarth e Heaven Shall Burn. I Fosch, quindi, hanno ben spianato la strada alle formazioni che seguiranno, a partire dai prossimi, attesissimi Furor Gallico, fra i nomi piu’ rinomati della nostrana scena folk-metal.
(Marco Gallarati)
FUROR GALLICO – 16.20-17.20
Provenienza: Monza/Milano
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I ritardi si prolungano con la prova dei suoni dei Furor Gallico che, vista la presenza di ben otto musicisti, richiede accorgimenti particolarmente minuziosi. La presenza scenica dei Nostri e’ da subito molto marcata, ma gli ingranaggi richiedono un po’ di tempo prima di far partire la macchina a dovere: poco male pero’, perche’ gia’ all’altezza di “Curmisagios”, brano del primo lavoro omonimo gia’ riproposto varie volte in sede live, il pubblico e’ ampiamente ammaliato dalle gesta dei propri beniamiti pittati, che incitano a ballare e scatenarsi la propria gente. La risonanza nazionale che ha assunto ormai l’eco dei Furor Gallico risulta ulteriormente amplificata in territorio regionale, dove la presenza di giovani avventori che cantano i testi insieme alla voce bellicosa di Davide ‘Pagan’ Cicalese e seguono le canzoni a memoria riconferma ulteriormente l’ottimo status raggiunto dalla band. Gli estratti dall’ultimo “Songs From The Earth” sono quelli dove piu’ l’animo del guerriero trova anche requie ed allegria, fino al simpatico siparettio su “Squass”, durante la quale un dispettoso folletto disturba i ragazzi, brano ampiamente apprezzato da un’audience divertita da questo breve divertissement messo in scena. Le chitarre, comunque, possiedono potenza a volonta’ e l’impatto generale e’ compatto e d’effetto. Gli otto gallici lasciano il campo di battaglia tra i consensi generali dei presenti, che si allontanano stanchi ma soddisfatti.
(Edoardo De Nardi)
Meet & Greet:
DALRIADA – 17.40-18.40
Provenienza: Sopron, Ungheria
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Gli ungheresi Dalriada salgono sul palco in un momento poco favorevole: a causa del ritardo accumulato da Fosch e Furor Gallico, il meet&greet dedicato ai Finntroll inizia proprio in concomitanza con il set della band di Sopron, che quindi si vede una discreta fascia di propri potenziali avventori occupata in coda ad aspettare il loro turno alla signing session. Peccato (per gli avventori), perche’ i Nostri si sono dimostrati assolutamente meritevoli della chiamata al Fosch Fest, imbastendo un’esibizione incalzante e coinvolgente, baciata probabilmente dai suoni fin qui piu’ equilibrati del festival, nonostante il vento alzatosi e nonostante i diversi strumenti da equalizzare – fra i quali tastiere, due tipi di flauti e una specie di zampogna. Vestiti da pastori magiari, ad esclusione della bionda vocalist Laura Binder, i Dalriada montano ad arte un set folk-metal davvero entusiasmante, che ha coinvolto in balli, battimani, pogo e anche un wall-of-death tutta la folla presente. Un grossolano errore – presumiamo del batterista/vocalist e frontman Tadeusz Rieckmann – ha solamente scalfito proprio sul finale la performance dei suoi compari, trovatisi spaesati dal brusco cambio di ritmo imposto dal drummer (o e’ stato un problema di basi, forse?). Per cui, anche attraverso un’ottima organizzazione di linee vocali, passaggi corali a quattro voci, fra le quali bellissima quella squillante e atipica del chitarrista Andras Ficzek, e un tiro generale davvero poderoso, i Dalriada si sono certificati quale show-sorpresa del Fosch Fest. Ottimi, e pure simpatici nel loro proporsi all’audience, con apprezzati accenni di conversazione e incitazione in italiano. Concludiamo il trafiletto riportando la comunicazione ufficiale dell’organizzazione, che annulla, per i ritardi accumulati, la prevista pausa-cena e accorcia di qualche minuto alcune setlist, a partire da quella della band appena scesa dal palco.
(Marco Gallarati)
Meet & Greet:
MANEGARM – 19.00-20.10
Provenienza: Norrtälje, Svezia
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Proprio quando inizia a calare la notte e a stemperarsi il clima bollente di inizio giornata, i Manegarm conquistano la loro posizione on stage, godendo quindi di una popolazione sotto palco sempre in crescendo. Al pari dei Kampfar il giorno precedente, i Manegarm sono la prima vera variazione sul tema della giornata, visto che declinano la loro proposta verso lidi viking\black metal ancora inuditi per oggi. A differenza dei norvegesi pero’, la band del mastermind Erik Grawskiö fa un utilizzo piuttosto controllato della violenza, senza tralasciare mai un afflato melodico onnipresente nella composizone, che impedisce ai Nostri di sprigionare tutta la potenza che sembrano possedere in potenziale. Nonostante qualche fuga verso frangenti piu’ veloci ed arcigni, il mid-tempo rimane infatti la soluzione preferita degli svedesi in assoluto, che possono cosi’ dare ampio spazio ai cori in pulito che caratterizzano gran parte delle canzoni. “Eternity Awaits” potrebbe benissimo esemplificare quanto detto, in uno dei migliori momenti della loro scaletta stasera, e forse della loro discografia. Grazie quindi ad uno stile abbastanza eterogeneo nelle intenzioni, i Manegarm riescono a conquistare la simpatia anche di coloro meno avvezzi a queste sonorita’, segnando un buon successo per loro e la loro musica ed impegnando proficuamente il tempo messo loro a disposizione. Avremmo forse preferito qualche episodio in piu’ dal materiale vecchio della discografia, sporcato di influenze black metal piu’ che viking, ma salutiamo comunque con piacere questa calata dei Manegarm in terra italica, capitata peraltro in una situazione forse non ideale per il loro genere, ma comunque piu’ che indulgente rispetto alla loro musica.
(Edoardo De Nardi)
Meet & Greet:
FINNTROLL – 21.10-22.25
Provenienza: Helsinki, Finlandia
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Con un ritardo ‘ridotto’ ai venticinque minuti, i finlandesi Finntroll, anche loro impegnati in un cambio palco elaboratissimo e scandito da rumori di rane gracidanti e cicale frinenti, spuntano finalmente dal sottobosco della tundra finnica con le loro tipiche orecchiette da troll e i visi pittati in bianco e nero per regalare ai numerosi spettatori in paziente attesa uno spettacolo veramente coi fiocchi, sebbene scevro da ogni tipo di scenografia, ma di certo degno di una posizione anche piu’ alta nel bill, ovvero da headliner. Suoni rapidamente aggiustati dopo i primi due brani e mantenuti perfetti per tutta l’ora d’esibizione, tempistica purtroppo troncata dai gia’ citati ritardi tramite il taglio dell’ultimo brano gia’ annunciato dalla band. Lo show ha preso il la appena sono risuonate le prime note di “Solsagan”, terza in scaletta, subito seguite da quelle di “Fiskarens Fiende”: accoppiata di tracce che ha rapito subitamente l’audience, da questi momenti in avanti coinvolta in modo costante a prescindere dalla tipologia di song eseguita dal sestetto. I Finntroll sono un’ottima folk-metal band – diciamo pure la migliore, dai! – proprio perche’ sanno essere incisivi, personali e coinvolgenti sia nei frangenti piu’ danzerecci e violenti, sia nei momenti piu’ epico-atmosferici che le loro piacevoli canzoni sanno anche regalare, con un pathos tra il serio e il faceto che non sfocia mai nel troppo caciarone (Korpiklaani) e non rimane mai neanche troppo serio (Amorphis). Vreth e’ un buon frontman e delizia il pubblico del Fosch con una sequela di svariati porconi in italiano, prima di lanciare un piu’ casereccio ‘quatro formagi!’ e prendersi gli osanna dei presenti. Insomma, gran concerto per i ragazzi di Helsinki, chiuso da una scatenata “Jaktens Tid” e – che peccato! – tagliato di un brano. Ora aspettiamo i Satyricon, a termine di una giornata ricca di buona musica e di un’affluenza importante.
(Marco Gallarati)
Meet & Greet:
SATYRICON – 23.00-00.30
Provenienza: Oslo, Norvegia
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Si cerca di guadagnare ancora tempo dopo i ritardi della giornata e, fatto un rapido controllo dei suoni sul palco, si passa al concerto piu’ atteso della serata. I norvegesi, capitanati dall’inossidabile coppia Satyr\Frost, si preparano a salutare il pubblico italiano, tra i preferiti del frontman per affluenza e calore, con una setlist oculata, preparata forse apposta per l’occasione. Sin dall’intro iniziale “Voice Of Shadows”, passando per “The Rite Of Our Cross” e “Now, Diabolical”, si capisce l’intenzione dei Nostri di dedicare gran parte delle loro maligne energie alla riproposizione di materiale relativamente recente, poco eccessivo quindi, e piu’ incentrato sul ritmo e sul groove che caratterizza la discografia dei Satyricon da una decina d’anni a questa parte. A seguito della registrazione del “Live At The Opera” con la Norwegian National Opera Chorus pochi mesi fa, sembra che la presenza di cori e controcanti sia divenuto elemento essenziale per la band di Oslo, che con l’aiuto di ingenti campionamenti, inspessisce di molto il sound in sede live. La solita macchina da guerra corrispondente al nome di Frost si rivela come sempre il vero valore aggiunto della compagine, riuscendo letteralmente a stordire con raffiche di doppio pedale al cardiopalma e sfuriate in blastbeat, tanto crude quanto legate ad una concezione assolutamente old-school del proprio strumento. Naturalmente anche chitarre e basso svolgono un lavoro impeccabile, forse fin troppo, visto che la resa finale dei pezzi risulta un tantino freddina se presa nel suo complesso. C’e’ tempo per qualche tuffo nel passato con “Filthgrinder” e l’immortale “Mother North”, brani appartenenti di diritto alla storia della musica estrema e capaci ancora di causare qualche batticuore ai pochi defender della vecchia guardia presenti stasera. “Fuel For Hatred” e “K.I.N.G” segnano non solo l’ennesima dimostrazione di classe da parte dei Satyricon, ma anche una degna chiusura per un evento, questo Fosch Fest, intenso e sfiancante, fiaccato da un caldo pomeridiano esagerato, ma anche caratterizzato da una qualita’ musicale davvero encomiabile. Augurandovi la buonanotte, aspettiamo gia’ con fervore un nuovo appuntamento del festival, sperando che Metalitalia.com sia ancora presente per raccontarvi tutto quello che succede in tempo reale.
(Edoardo De Nardi)