10/01/2025 - FULCICON 2025 @ Cinema Mexico - Milano Legend Club - Milano

Pubblicato il 14/01/2025 da

Report di Enrico Ivaldi e Simone Vavalà

FulciCon: proprio così, una convention dedicata a quello che, correttamente ma banalmente, viene ricordato come un Maestro dell’horror, ma che in realtà è stato un simbolo del cinema fatto con passione, attenzione artigianale, tanta, tanta buona volontà e sperimentazione – vuoi per puro genio, vuoi per necessità.
Organizzatori del benemerito evento i Fulci, band che trae ispirazione senza mistero dall’omonimo Lucio: in particolare il loro chitarrista Domenico Diego (cui rinnoviamo anche qui i ringraziamenti da veri ‘fan boy’, già espressi di persona), che ha assemblato questa due giorni variegata e piena di chicche.
Inutile dilungarsi nei dettagli in una lunga intro fino ad annoiarvi, che ne dite di spostare il tendone di velluto del cinema Mexico ed entrare con noi in sala?

VENERDÌ 10 GENNAIO
Il lungo weekend a tinte horror inizia nella mitica sede del cinema Mexico di Milano. Per chi non lo conoscesse, è da oltre quarant’anni una sala d’essai a dir poco meritoria per la programmazione, che si può anche fregiare dell’ininterrotta proiezione settimanale del “Rocky Horror Picture Show” in presenza di fan cantanti, danzanti e interattivi.
Nell’atrio, la sensazione di trovarsi a una convention è palpabile, sia per le facce entusiaste, sia per la presenza di un ottimo apparato di merchandise, ove la fanno da padrone i ragazzi di Bloodbuster – eh sì: perdonateci il campanilismo, ma anche qui parliamo di un punto di orgoglio per i milanesi, dato che il loro negozio permette da un quarto di secolo di soddisfare qualunque ricerca in ambio b-movie, dalle VHS ai Blu-Ray, passando per colonne sonore e libri spesso editi da loro stessi. Visita obbligatoria, se passate da queste parti.
Passando al programma vero e proprio, ad aprire le danze è la proiezione di “Duck Face Killings”, un cortometraggio spassoso e curatissimo, con cui il regista Domenico Montixi, oltre a offrirci un video ‘old-school’ per l’omonimo brano tratto dall’ultimo disco della band, omaggia smaccatamente “Lo Squartatore di New York”. Uno dei più emblematici titoli di Lucio Fulci, capolavoro della sua fase ‘gialla’, quando avere a che fare con quel genere e registi italiani significava trovarsi di fronte film ad alto tasso di gore; e in questo caso parliamo proprio del secondo tassello della serata, con la prima proiezione della versione ‘uncut’ e restaurata di questo titolo del 1982. Non è questa la sede per una recensione del film, che speriamo anzi abbiate già avuto modo di vedere e godere nella vita, ma sicuramente è da sottolineare come, pur trattandosi di un minutaggio ridotto, le parti aggiunte risultino interessanti, e la nuova grana della pellicola renda giustizia anche visiva al film.

A seguire, sotto la guida di Manlio Gomarasca, fondatore ed editore di Nocturno, abbiamo avuto modo di conoscere Howard Ross, al secolo Renato Rossini, l’attore che nel film appena terminato ha il ruolo del (presunto? Chissà!) squartatore: un uomo di ottantaquattro anni oggi, pieno di energia e simpatia, che ci ha deliziati con aneddoti pieni di amore e candore sul mondo del cinema – e non solo quello fatto di star e lustrini, ma anche di cestini per il pranzo e di file fuori dai cancelli di Cinecittà per procacciarsi una comparsata; e proprio per questo è stato inevitabile l’applauso scrosciante e quasi commosso alla fine dell’incontro.
È poi il momento dell’ultimo, e non per importanza, segmento della serata: la proiezione di “Zombi 2”, forse il titolo più famoso del regista romano, musicato in sala dal maestro Fabio Frizzi & band, sotto il moniker Frizzi2Fulci.
Un’esperienza che ci permettiamo di definire totalizzante, cui con dispiacere – da quando il progetto ha preso avvio nel 2012 – non eravamo mai riusciti ad assistere. Semplicemente scontato sottolineare il valore di uno dei più rilevanti compositori di colonne sonore in Italia, accompagnato da cinque musicisti dalla classe estrema, che seguono i loro spartiti come una vera orchestra, guidati dal maestro con delicatezza e complicità.
Ecco, al di là della caratura musicale, Frizzi ci colpisce questa sera, anche quando interagisce con il pubblico prima dell’inizio e degli encore, per la sua semplicità e cordialità, che fanno solo accrescere la stima per un gigante. La visione del film, che molti dei presenti in sala conoscono a memoria, assume comunque un’intensità completamente diversa, con questa ‘composer’s cut’ live. E non mancano, per la gioia delle orecchie, alcuni bis, che toccano ovviamente le colonne sonore degli altri film musicati da Frizzi per il vecchio amico Lucio.
Se questo è solo l’avvio, non solo non vediamo l’ora della seconda serata, ma abbiamo già la certezza che questa sarà solo la prima di tante edizioni di questa kermesse. (Simone Vavalà)

SABATO 11 GENNAIO

Un Legend stracolmo ed un freddo sabato milanese fanno da cornice alla seconda giornata del FulciCon, di fatto un mini festival in cui death metal, stoner e grind si uniscono nel tributare il mai troppo compianto regista romano.
A causa dei ritardi nei trasporti milanesi del weekend arriviamo per vedere giusto un paio di brani dei lodigiani WARMBLOOD a cui va il compito di aprire la serata col loro death metal che unisce ottimamente le pesantezze old-school dei Bolt Thrower a soluzioni più progressive ed ricercate. Compatti, pesanti e precisi, i tre (suonano senza basso) si rivelano una scelta assolutamente vincente per scaldare l’impianto del Legend.
Un veloce cambio di strumentazione ci permette di curiosare tra i banchetti del merch che vede, prevedibilmente, anche una sezione dedicata ai dvd dei classici dell’horror italiano e non solo.
Con i trentini EKBOM si vira invece sui binari di un grindcore cantato in italiano, estremamente schizofrenico e figlio dell’attitudine math dei primi Dillinger Escape Plan e della scuola Relapse di inizio duemila.
Brani che non superano quasi mai i due minuti, fatti di dissonanze, stacchi improvvisi e sghembi e una bravura tecnica al soldo di strutture complesse e mai lineari, senza perdere mai quell’attitudine hardcore che dal vivo rende il tutto micidiale e doloroso. Mezz’ora scarsa di set (di cui purtroppo vengono sacrificati alcuni minuti per un problema tecnico) che risultano più che sufficiente a intrattenere i presenti che sono già numerosi e dimostrano di apprezzare moltissimo la loro musica.
Sono le nove e mezza quando i torinesi TONS assaltano i presenti con il loro pesantissimo sludge doom dalle atmosfere fumose e psichedeliche. Grazie anche a dei suoni perfetti che riempiono la sala del Legend con una presenza quasi fisica, la band passa dai viaggi lisergici di “Dope Dealer Scum” alla tirata “A Hash Day’s Night” con disinvoltura e nel nome della più pura attitudine di nomi come Weedeater, Buzzoven e Bongzilla. I Tons dal vivo sono una band che difficilmente delude le aspettative grazie anche alla ormai solida esperienza sui palchi e questa sera ne è la ennesima riconferma.

Arriva infine il momento più atteso dalla maggior parte dei presenti. La riproposizione del cortometraggio visto in anteprima ieri sera introduce l’esibizione dei FULCI, appunto gli organizzatori della due giorni.
La popolarità della band è cresciuta moltissimo negli ultimi anni, e il numero di persone presenti è la dimostrazione che il loro death metal dalle tematiche horror, imbastardito dalle colonne sonore del periodo ha fatto pienamente centro.
Quello di questa sera sarà a tutti gli effetti il release party per l’ultimo fortunato “Duck Face Killings” uscito per la 20 Buck Spin e, come prevedibile, gran parte della scaletta sarà incentrata sui brani del suddetto lavoro. La bravura dei quattro è quella di saper creare canzoni cathcy, che prendono a piene mani dal sound death metal dei classici americani senza però risultare mai banali, anzi colorando il loro suono con intermezzi e parti elettroniche che richiamano le atmosfere dei classici horror anni settanta e ottanta.
Il concerto è preciso, compatto, i suoni sono perfetti e i Fulci gestiscono ottimamente la scaletta alternando brani recenti come “Vile Butchery”, “Rotten Apple” e “Knife” a piccoli classici come la combo “Vodoo Gore Ritual”/”Tropical Sun”/”Apocalypse Zombie” e “Among The Walking Dead” dal debutto “Opening The Hell Gates”. Da segnalare una grandiosa versione del synth-noir-metal di “Il Miele Del Diavolo” che traghetta il concerto nella sua seconda metà.
Il grosso schermo a led posizionato dietro la band proietta scene gore e splatter tra l’inquietante e il disturbante, tratte da numerosi classici horror del Maestro Fulci, che ben si sposano con le atmosfere morbose dalla loro musica creando un continuum audio visivo molto suggestivo che ci accompagna per l’ora abbondante di un concerto che non ha cali di nessun tipo.
Chiude la serata l’elettronica violenta ai limiti dell’hardcore suonata con il solo Gameboy di Otto e del suo progetto AROTTENBIT, sempre divertente e coinvolgente.
In conclusione possiamo dire senza remore che pur essendo solo a gennaio questa due giorni di cinema e musica si candida già tra gli eventi più interessanti di un 2025 che è solo agli inizi. Bravi i Fulci per aver organizzato un qualcosa di unico che va oltre l’idea di concerto. (Enrico Ivaldi)

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