Serata irrinunciabile per ogni amante del power metal che si rispetti; sono infatti di scena al Live di Trezzo i Gamma Ray, accompagnati da due supporting act d’eccezione, i Rhapsody Of Fire, band amatissima che avrebbe benissimo potuto fare da co-headliner ma reduce da un nuovo album, “Dark Wings Of Steel”, non molto apprezzato, ed i friulani Elvenking, in uscita prossimamente con il nuovo “The Pagan Manifesto”, ormai realtà a livello internazionale. Scopriamo come è andata la serata.
ELVENKING
Opening act della serata gli Elvenking da Pordenone, ormai sdoganati da grande band underground a bella realtà a livello internazionale. Il gruppo sale sul palco sulle note di “The Loser”, opener di “Era”, ma da subito si intuisce che qualcosa non va affatto bene a livello tecnico, tanto che dopo questo brano il set si deve fermare per problemi tecnici. Damnagoras fatica ad intrattenere il pubblico, e spiega “scusateci, ma a volte ci si mette la sfiga!”, ma rapidamente lo show ha modo di riprendere con “Runereader”. È il momento del primo brano dal prossimo album “The Pagan Manifesto”, di prossima uscita; “Elvenlegions”, questo è il titolo del pezzo, viene dedicato dal cantante ai fan, definiti veri e propri membri della famiglia Elvenking, ha una buonissima resa live, ed il pubblico mostra grande apprezzamento. “Trezzo, siete pronti a saltare?” è la frase che introduce l’hit “The Divided Heart”, alla quale segue un altro brano dal prossimo album, “Moonbeam Stone Circle”, anche questa ottima in chiave live ed apprezzatissima. “Trezzo, se conoscete questa canzone cantate con noi!” è la frase che introduce l’ultimo brano per i friulani per questa sera, “The Winter Wake”. Gli Elvenking lasciano le assi del palco acclamati dal pubblico, dopo un avvio di concerto decisamente da dimenticare.
RHAPSODY OF FIRE
È il momento dei grandi Rhapsody Of Fire, di ritorno dal vivo dopo il discusso “Dark Wings Of Steel”. È proprio l’opener del nuovo disco che introduce la band, seguita a ruota dalla classicissima “Land Of Immortals”, dall’esordio “Legendary Tales”. Lione mostra di essere davvero carico e con “è un piacere immenso per noi essere finalmente qui con voi, in Italia!” accende gli animi per “The March Of The Swordmaster”. Lione racconta di aver dormito solamente un’ora e mezza la notte, per poter prendere un treno per Pisa prima di venire a Trezzo, e di aver dovuto subire i disservizi delle ferrovie, ritardi e macchinette automatiche ladre di resto, ma di fronte ad un’Italia come questa che non va bene ecco un’Italia bellissima, l’Italia dei metallari; questa frase accende il pubblico in un grande boato, ed “Unholy Warcry” viene dedicata al grande amico della band, Cristopher Lee, giustamente definito ‘il mago preferito dal popolo metal’. Altra canzone ed altra polemica per un Lione irrefrenabile, che con un giro di parole neppure troppo velato se la prende con chi non ha apprezzato il nuovo album, trovandolo inferiore al disco di esordio dei Luca Turilli’s Rhapsody, ed a chi considera gli altri Rhapsody superiori ai Rhapsody Of Fire, dicendo “quello che la gente sbagliando considera a questo livello, in realtà è a questo livello (fa gesti esplicativi con le mani), mentre quello che la gente considera a questo livello è a questo. E non aggiungo altro!”, per passare la parola alla musica, con la title track del nuovo disco. Musicalmente la band stasera è davvero in forma, con Roberto davvero fenomenale ed a proprio agio nel ruolo di unica chitarra, e la sessione ritmica composta dai fratelli Holzwarth potente e precisa, come sempre; Lione è sempre il più grande cantante italiano, ma questo è noto, ed al solito Staropoli rimane nelle retrovie, ma le sue tastiere si sentono forti e presenti. Dedicata da Fabio alla figlia Aurora, definita “l’unica donna nella mia vita che non mi ha mai fatto mancare un sorriso”, è ora di “Lamento Eroico”, intensa e struggente, che emoziona tutto il pubblico. “Holy Thunderforce” e “Dawn Of Victory”, cantate a gran voce da tutto il pubblico portano poi alla pausa, mentre l’encore è composto da “Reign Of Terror” e da “Emerald Sword”. Prima di chiudere Lione parla un’ultima volta al pubblico, raccontando che recentemente ha preso molti aerei, ed ha visto molti paesi, ma che in nessun paese c’è la fantasia, il potenziale e l’estro che c’è in Italia, raccomandando a chi suona in Italia di non sentirsi inferiore a nessuno, di non sentirsi bistrattato solamente per il fatto di essere italiano. Concerto davvero intenso quello dei Rhapsody, con un Lione sempre più superstar, nel bene e nel male, e sempre più amato, che è riuscito a coinvolgere tutto il pubblico; musicalmente ottima la band, che ha dimostrato di essere sempre un punto di riferimento per il genere, e che prima di scendere dal palco si gode il calore del pubblico lasciandosi andare a grandi inchini.
GAMMA RAY
Dopo un rapido cambio di palco è il turno dell’esibizione degli headliner, i grandissimi Gamma Ray, in uscita in questi giorni con il nuovo album “Empire Of The Undead”. Dopo il classico intro “Welcome” è il turno di “Avalon”, dal nuovo disco, seguita a ruota da “Heaven Can Wait” e “Hellbent”, per un inizio al fulmicotone. Parte dal pubblico il coro “Hansen! Hansen!”, con Kai che ringrazia “Grazie mille Italy, you are fucking awesome!”, prima di lanciare il classicissimo degli Helloween “I Want Out”, che manda i fan in visibilio. “Tribute To The Past” prima della dedica di “Time For Deliverance” agli angeli custodi, ai quali non crede più nessuno; “Pale Rider” introduce al drum solo di Michael Ehrè, invero abbastanza banale. Kai è carichissimo stasera, ed è supportato al meglio dal resto della band; Dirk, al solito, gioca a fare il Joey DeMaio, mentre Henjo, con la sua faccia simpatica, regala espressioni buffe al pubblico, e Michael è solito al drum kit. È il turno di “Blood Religion”, prima di tornare al nuovo album con “Master Of Confusion”. Hansen prende il microfono e racconta una storiella, nella quale una madre sorprende il figlio ad ascoltare heavy metal; la madre dice “questa è la musica del diavolo, andrai all’inferno se la ascolti” ed il figlio risponde “certamente, ma avrò sicuramente del divertimento nell’ ‘Empire Of The Undead’!”, con la title track del nuovo album che parte per la gioia del fan. “Sono lieto di essere tornato in Italia, perché amo il cibo italiano, amo la gente italiana, ma soprattutto amo i metalhead italiani!”, frase che fa esplodere il pubblico per il medley tra “Rebellion In Dreamland” e “Land Of The Free”. “Man On A Mission” chiude prima dell’encore. La band torna sul palco con la poderosa “To The Metal”, al termine della quale Kai Hansen presenta i componenti del gruppo. “Send Me A Sign” chiude lo show e manda tutti a nanna. Il nuovo album, dal quale sono state eseguite molte canzoni, è stato ben apprezzato dal pubblico, che ha seguito anche senza conoscere al meglio i nuovi pezzi; Kai Hansen al solito ha confermato un grandissimo carisma nei confronti dei fan, che hanno supportato i Gamma Ray in tutto e per tutto stasera. Peccato per i problemi tecnici iniziali per gli Elvenking, perché sono stati l’unica nota negativa in una serata da dieci e lode.