Sempre in prima linea quando si tratta di festival estivi, Metalitalia.com, nei panni del sottoscritto, si è recata in quel di Goteborg, Svezia, per godersi il Kalaset! Il Kalaset è un festival che si tiene ogni anno a Goteborg, e si svolge in numerosi parchi e aree all’aperto all’interno della città. In circa dieci giorni si può assistere a decine e decine di concerti di band esclusivamente locali di ogni genere musicale: dalla dance all’hip hop fino ad arrivare al jazz e, ovviamente, al metal. L’edizione di quest’anno vedeva come rappresentanti del nostro genere musicale preferito i Dark Tranquillity – in veste di headliner della serata del 12 Agosto e chiamati a presentare il nuovo “Damage Done” – i Full Strike, side project del chitarrista degli Hammerfall Stefan Elmgren, i Witchery e infine i Dream Evil, power metal band capitanata dal famoso produttore Frederick Nordstrom (proprietario degli studi Fredman).
DREAM EVIL
I concerti in questione si sono svolti all’Heden, una sorta di complesso di campi da calcio situato a poche decine di metri dal centro città e, dopo un antipasto di giovani band locali all’interno di un tendone, alle 18 precise è stato il turno della prima band di una certa importanza: i Dream Evil. Sul palco principale dell’Heden i nostri hanno dato inizio alle danze con il loro power metal melodico di matrice prettamente teutonica. Buona parte del pubblico era lì per loro e la band, in circa mezz’ora, ha presentato i brani migliori del proprio album di debutto ricevendo molti applausi ed incitamenti, soprattutto dai giovanissimi.
WITCHERY
A causa di una prolungata sosta allo stand del cibo messicano ho fatto ritorno nell’area concerti quando lo show dei Witchery era già iniziato da alcuni minuti. Subito ho notato che il bassista della band era Saroth degli Immortal, ma tutt’ora non so dire se si tratti di un rimpiazzo temporaneo o se sia effettivamente il loro nuovo bassista. La performance della band è stata nettamente migliore rispetto a quella di un paio di mesi fa a Como; Jensen e compagni sono apparsi molto più precisi e carichi e, nonostante la pioggia abbia fatto la sua comparsa sul finale della loro esibizione, molti fan sono rimasti sotto il palco ad incitare la band fino all’ultimo.
FULL STRIKE
E’ poi toccato ai Full Strike calcare il palco dell’Heden. La band, fautrice di un metal classicissimo sconfinante spesso nell’hard rock più roccioso, ha saputo divertire molti dei presenti grazie anche ad una presenza scenica davvero ragguardevole. Purtroppo buona parte del loro concerto ha avuto luogo nel bel mezzo di un violentissimo temporale, che ha tenuto praticamente la totalità delle persone accorse a sentirli al riparo sotto i tendoni e le tettoie situate nei pressi del palco. La band però non si è affatto persa d’animo, concludendo il proprio show con una bella cover di “Fear Of The Dark” dei Maiden.
DARK TRANQUILLITY
Veniamo ora al motivo principale della mia calata in terra svedese: lo show dei Dark Tranquillity! La band si è presentata alle 22 precise davanti ad una folla di circa quattromila persone tra cui genitori, sorelle e nipotini e una discreta rappresentanza della scena locale (i fratelli Bjorler, buona parte degli Hammerfall, membri di Evergrey e Pain) con circa un’ora a disposizione (l’esibizione doveva finire per legge entro le 23). Il concerto è stato una sorta di release party per il nuovo album: Mikael Stanne e compagni hanno suonato infatti ben sei nuovi brani, più una selezione composta dai brani migliori tratti dalle loro fatiche più recenti e un paio di vecchi classici. Il concerto è iniziato con “The Wonders At Your Feet”, che ha aperto la strada al singolo “Monochromatic Stains” e a “The Treason Wall”. I suoni sono stati superbi e la band è apparsa in gran forma, sin dalle prime battute infatti si è intuito che la performance sarebbe stata votata all’impatto: sono quindi arrivate “The Sun Fired Blanks”, seguita a ruota da “Punish My Heaven” e da “White Noise/Black Silence”. Nella parte centrale dello show c’è stato spazio, tra gli altri, anche per brani più pacati come la famosissima “ThereIn” ed “Indifferent Suns” ma si è tornati subito dopo a pigiare sull’acceleratore con “Damage Done” e la potentissima “Zodijackil Light”. I nostri non hanno fatto nemmeno una pausa, e purtroppo si è arrivati troppo presto a “Not Built To Last” e a “Final Resistance”, conclusione di un concerto breve ma intensissimo, ottimo antipasto in vista del tour autunnale che, dopo ben cinque anni, vedrà di nuovo la band alle prese con il ruolo di headliner.