A cura di Luca Pessina
Proprio come due anni fa Metalitalia.com è sbarcata in Svezia per assistere al festival musicale gratuito di Goteborg, il Goteborg Kalaset. Questa volta la serata dedicata all’heavy metal è capitata lunedì 9 agosto e la location scelta per l’evento altra non era che una delle banchine del porto (situato a poche centinaia di metri dal centro), attrezzata per l’occasione con diversi bar e stand e con due palchi, uno più piccolo sul quale durante la giornata si erano esibiti i gruppi emergenti della città, e uno principale, tenuto in serbo per il gran finale. Verso le 19 è infatti iniziato il vero e proprio concerto, aperto da Cans sul Main Stage e poi portato a termine dagli Entombed sullo stesso palco. Nel mezzo ottime performance da parte di Burst, Nasum e degli idoli di casa, i Dark Tranquillity! Serata piacevolissima e ovviamente organizzata in modo impeccabile dal comune. Roba che per noi italiani sembra più che un miraggio… vi immaginate il comune di Milano che fa suonare i Nasum in Piazza Duomo? E anche se questo accadesse, pensate che lo show richiamerebbe migliaia di persone come invece è avvenuto qui? Non c’è nulla da fare, gli svedesi sono troppo avanti!
CANS
Ad aprire la serata metal del Goteborg Kalaset 2004 è stato chiamato il frontman degli Hammerfall Joacim Cans, da alcuni mesi fuori con il suo primo album solista, “Beyond The Gates”. Con una line up formata da turnisti e portatore di un sound decisamente lontano da quello delle altre band invitate a suonare questa sera, Cans ha fatto un po’ fatica a coinvolgere l’ancora poco numeroso pubblico accorso di fronte al palco principale. Complice anche la qualità del materiale proposto, non propriamente eccelsa, la gente è riuscita ad esaltarsi un pochino solo a concerto ormai quasi finito, quando la band ha suonato “Child Of The Damned” dei Warlord con l’aiuto del leader degli Hammerfall Oscar Dronjak. Tra l’altro Dronjak ha fatto sbellicare dal ridere gran parte dei presenti perché si è presentato sul palco completamente coperto di pelle e catene per suonare un solo pezzo… ed erano ore che girava per l’area concerti in bermuda e camicia hawaiana (facendo piangere, tra l’altro, la bimba di Stanne dei Dark Tranquillity nell’inutile tentativo di farla giocare)! A parte questa patetica trovata, comunque, l’esibizione non è stata niente male e il combo ha di lì a poco concluso lo show proponendo la title track del disco fra qualche timido applauso.
BURST
Uno dei motivi principali della calata in terra svedese del sottoscritto era lo show dei Burst, autori di un album bellissimo, “Prey On Life”, uscito lo scorso ottobre su Relapse. Il post-core della band ha sin da subito catturato l’attenzione di moltissime persone, che hanno gremito lo spazio antistante il palco secondario e acceso il primo pogo della serata. Davvero egregia la presenza scenica del frontman Linus Jägerskog e del chitarrista Robert Reinholdz, che non hanno smesso un secondo di dimenarsi e di invitare il pubblico a fare stage diving. “Rain” e “Sculpt The Lives” sono stati gli highlight del concerto, totalmente incentrato sull’ultimo lavoro in studio, che tra l’altro ha goduto di suoni eccellenti, decisamente migliori di quelli dello show di Cans. Una bellissima sorpresa e una performance da ricordare nei tempi a venire. Speriamo di vederli presto in Italia!
DARK TRANQUILLITY
Tornati nella notte a Goteborg dopo aver tenuto un paio di show in Corea, i Dark Tranquillity erano visibilmente stanchi ma hanno comunque offerto uno spettacolo degno del loro nome. Anzi, il vocalist Mikael Stanne è parso anche più in forma rispetto ai concerti tenuti in Italia il novembre scorso, urlando e cantando senza alcuna sbavatura ogni song della scaletta! La performance si è aperta, come ormai da tradizione, con “The Sun Fired Blanks”, per poi lasciare spazio a qualche estratto da “Damage Done” come “The Treason Wall”, “White Noise/Black Silence” e la title track. Poi, come previsto, è stato il turno di “Punish My Heaven” e di “Haven” e, subito dopo di essi, è arrivato a scaldare ancora di più gli astanti un nuovissimo brano, intitolato (crediamo) “Through Smudged Lenses”! Attacco violentissimo, chitarre che duellano incessantemente ad alta velocità, momenti di calma e infine doppia cassa come se piovesse: questi sono gli ingredienti di questa nuova composizione, che riteniamo sarebbe perfetta per aprire il nuovo lavoro dei nostri! Dopo di essa i Dark Tranquillity hanno un po’ rallentato proponendo, tra le altre, “ThereIn” e “The Wonders At Your Feet”. Prima della conclusione, affidata a “Final Resistance”, è poi arrivata “One Thought”, altra nuova canzone già presentata in Italia l’anno scorso. Per chi non avesse avuto modo di ascoltarla è d’obbligo una breve descrizione: si tratta di un pezzo piuttosto veloce dove il riff portante (alla “Zodyjackil Light”) viene spesso spezzato da stacchi tastieristici e da un ritornello veramente stupendo! Concluso lo show abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchere con Mikael Stanne e Martin Henriksson davanti a una birra, i quali ci hanno rivelato che il nuovo full length verrà pubblicato dalla Century Media a fine gennaio 2005, con tutta probabilità anticipato da un mini cd a novembre. Se tutti i brani saranno come i due ascoltati dovremo prepararci a un gran disco!
NASUM
Estremamente conciso e violento, lo show dei Nasum ha scatenato il pogo più grande e feroce della serata, coinvolgendo dozzine di ragazzi che sino ad allora se ne erano restati tranquilli a godersi lo show dei Dark Tranquillity. Non sono mancati neanche i calci volanti e più di una persona ci ha rimesso le scarpe in quella bolgia! Dal canto loro i Nasum hanno proprio suonato bene, godendosi allegramente ciò che riuscivano a scatenare proponendo le varie “A Welcome Breeze Of Stinking Air”, “Scoop”, “Stormshields” o “Doombringer”. Il nuovo bassista era completamente ubriaco e continuava a sputarsi in faccia da solo (avete presente il mitico Lino Banfi in “L’allenatore Nel Pallone”? Ecco, faceva lo stesso!), ma a parte questo la nuova formazione a quattro ha funzionato perfettamente, suonando tutta la setlist con una carica veramente distruttiva!
ENTOMBED
Dopo essersi fatti attendere solo per pochi minuti, gli Entombed hanno calcato il palco principale e hanno subito dato vita al loro solito show violento e scanzonato. “Damn Deal Done”, “Say It In Slugs” e “Revel In Flesh” sono state le prime canzoni ad essere proposte al numerosissimo pubblico, poi seguite da alcuni estratti da “Inferno” (“Retaliation”, “Children Of The Underworld”) e da “Morning Star” (“Young Man Nihilist”, “Chief Rebel Angel”). Il nuovo bassista Nico Elgstrand pare essersi ambientato alla perfezione e il suo incessante headbanging ha contribuito a rendere la presenza scenica dei nostri ancora migliore. LG Petrov e Uffe Cederlund si sono scambiati battute in svedese per gran parte dello show, alcune di queste a quanto pare molto divertenti visto che la platea rideva per minuti! L’atmosfera era davvero positiva e rilassata: quando partivano bordate come “I For An Eye” o “Out Of Hand” la gente pogava con il sorriso stampato in volto… una cosa che dovrebbe accadere ad ogni concerto metal (ma andatelo a dire ai musoni che sbavano per i Cracker Of Filth o roba simile…)! La conclusione dello show è poi stata ovviamente affidata a “Left Hand Path”, che è stata allungata di molto nel finale per permettere a LG Petrov di salutare e ringraziare a dovere il pubblico, che questa sera è stato semplicemente superlativo!