A cura di William Crippa
I Gotthard sono davvero popolarissimi in Svizzera, e gli svizzeri di ogni età li considerano fonte di orgoglio per tutto il popolo elvetico. Questo siamo riusciti a capire parlando con le persone che abbiamo incontrato qui a Bellinzona in occasione di questo Rock N’Road 2013, evento durante il quale nel pomeriggio si è assistito ad un motoraduno davvero imponente, accompagnato dalle note da un palco secondario di alcune delle band partecipanti al contest Battle Of The Bands, mentre la sera l’attenzione si è spostata sul palco principale dove si sono esibiti i Gotthard supportati dai milanesi Rhyme, vincitori appunto del contest. Arriviamo all’ex campo militare di Bellinzona con largo anticipo rispetto all’inizio del concerto, e la prima cosa che ci permette di percepire quanto importante è questo evento per il pubblico ticinese è avvistare l’ingombrante presenza di una intera troupe della televisione svizzera più importante, RSI, che stasera filmerà il concerto, e che già dal primo pomeriggio è impegnata in interviste ai fan già presenti. Il pubblico è ancora decisamente esiguo, ma già si sente il clima delle grandi occasioni perchè il concerto di stasera già si preannuncia come un vero successo a livello di partecipazione, non fosse altro che sono attesi anche molti fan dalla Svizzera tedesca, dopo il fattaccio che ha visto coinvolta l’organizzazione del Summer Sound Festival di Suesee (per chi non lo sapesse, l’organizzazione di questo festival ha fatto bancarotta ed ha annullato l’evento, rifiutando di rimborsare i biglietti già venduti); anzi, massimo onore all’organizzazione del RockN’Road 2013 che si è offerta di fare entrare gratuitamente questa sera i possessori del biglietto per il Summer Sound. Ciò che ci accoglie è meraviglioso davvero, e ripaga tutta la strada per arrivare fino a qui, con la location dell’evento immersa in un panorama meraviglioso, con immense montagne a fare da sfondo e castelli magnifici a svettare tra il verde. Ore 20 precise e sul palco principale salgono due esponenti di spicco di Virgin Radio, Dj Ringo e Doctor Feelgood, che saranno i presentatori della serata. Primo personaggio introdotto sulle assi è Ginta Biku, starlette elvetica molto sexy qui per ritirare un premio come Rising Star svizzera, che si esibisce in un vistoso e malfatto playback nella sua hit “Facce Sbagliate”, snocciolando pose degne di Hustler magazine davanti ad un pubblico più impassibile e meno interessato che mai; fosse successo in Italia, gli insulti di carattere sessuale sarebbero stati moltissimi, ma siamo in Svizzera e, superato rapidamente il siparietto, ecco salire nuovamente sul palco Ringo e Feelgood, ora per premiare i milanesi Rhyme, vincitori del contest Battle Of The Bands. Il bassista Riccardo viene premiato a nome della band con un trofeo ed una chitarra, e dopo un rapido cambio di palco la band sale onstage per esibirsi.
RHYME
Nella mezzora a loro disposizione, i meneghini mostrano energia da vendere, snocciolando uno dopo l’altro i brani migliori dai loro due album “Fi(r)st” e “The Seed And The Sewage”. Il cantante Gabriele Gozzi è davvero indiavolato ed incita costantemente il pubblico, e la band non è da meno, con Riccardo ed il chitarrista Matteo sugli scudi, per una prestazione davvero convincente. “Rise Again”, “Brand New Jesus”, “Step Aside” e molti altri, per un set che coinvolge tutti i presenti (notevole è vedere signore anziane con i cellulari che riprendono spezzoni di concerto, segno che in Svizzera c’è un’altra cultura del rock). Il post grunge virato quasi al thrash dei Rhyme oltretutto è davvero molto gradevole, e la band, a fine esibizione, si gode appieno l’applauso dei presenti.
GOTTHARD
Le ombre della sera cominciano a calare, ed il numero dei fan ad aumentare, tanto che si arriverà a oltre dodicimila spettatori per questo concerto. Alle 21 precise ecco i Gotthard salire sul palco sulle note di “Dream On”, alla quale segue immediatamente “Starlight”, prima che l’azione rallenti un poco con l’esibizione del solo Nic Maeder per “Remember It’s Me” (curiosamente anche questa volta presentata dal cantante come “Remember To Me”). La band è infuocata di fronte a così tanto pubblico presente solo per loro e “Sister Moon”, “Fight” e soprattutto “Hush”, che vede la band impegnata a fare cantare separatamente i diversi settori dell’audience, suonano potentissime. Nic rimane nuovamente solo al centro del palco, segno che è il momento di “One Life, One Soul”, come sempre dedicata a Steve Lee, che anche stavolta suscita numerose lacrime di commozione a ricordo del cantante scomparso. “The Story’s Over” prima della sempre potentissima “Fist In Your Face” e di un non grandioso drum solo da parte di Hena, ed è tempo del segmento acustico dello show. Sul palco salgono tre violiniste che si siedono alle spalle di Nic, ed, al solito, il primo dei brani acustici è “Falling”, seguito dalla bellissima “Tell Me”, durante la quale Freddy si aggiunge ai compagni, ed infine il classicone “Heaven” eseguito da tutta la band. Il solito siparietto già visto a Milano, con la band che attacca tre volte con canzoni degli AC/DC (nell’ordine “Hell’s Bells”, “TNT” e “Back In Black”) invece di “Mountain Mama”, “Right On” e “Top Of The World”, che anticipano “YippieAye Yay”, la quale vede tredici suonatori di cornamusa più un figurante vestito come Braveheart salire in scena assieme alla band. Dopo la prima pausa è la volta di Leo Leoni, che si esibisce in un guitar solo non imperdibile, per poi passare a “Master Of Illusion” ed ad una roboante “Lift U Up”, cantata in coro da tutto il pubblico. “Anytime Anywhere”, con il ritorno delle tre violiniste accompagnate da una violoncellista manda la band in pausa un’altra volta, prima del secondo encore che, a sorpresa, è composto da “Make My Day” e da “Mighty Queen”, e che manda tutti a casa. Commentando il concerto, fa sempre impressione constatare quanto i Gotthard siano amati in patria, e fa sempre strano vedere intere famiglie presenti, con bimbi piccoli e nonnini settantenni intenti a godersi lo show; peccato lo stesso non accada in Italia.