Vi raccontiamo l’ennesima calata italica degli inossidabili Grave Digger!!!
BRAINSTORM
A causa del traffico arrivo al Transilvania Live mentre i Brainstorm sono circa a metà della loro esibizione. E’ la seconda volta che vedo la band tedesca dal vivo e questa volta, avendo avuto modo di ascoltare il loro ultimo “Metus Mortis”, ho la piena conferma che rendano decisamente meglio dal vivo che su disco. La band propone diversi brani tratti dal nuovo album, di spiccata matrice power-thrash e il cantante Andy B. Frank ha modo di confermarsi un buon cantante e un buon frontman. Il pubblico sembra gradire e lo show dei nostri può dirsi tutto sommato ben riuscito.
GRAVE DIGGER
Pochi minuti per approntare il palco ed è il turno dei Grave Digger. Sulle note di un intro di piano e cornamuse il becchino, che altri non è che il tastierista HP Katzenburg, fa la sua comparsa sul palco per salutare il pubblico per poi andare a prendere posto dietro la batteria. Subito dopo tutta la band sale sul palco attaccando con la nuova “Son Of Evil”. Da qui in poi è un susseguirsi di brani storici alternati ad estratti dal nuovo, ottimo, “The Grave Digger”. Chris Boltendhal, nonstante l’età, si dimostra il solito animale da palco, con la sua voce al vetriolo a farla da padrone per tutta la durata dello show. Ottima anche la prova di Manni Schmidt alla chitarra, notevolmente migliore e preparato tecnicamente rispetto al suo predecessore Uwe Lulis che recentemente ha formato i Rebellion il cui album di debutto è imminente. Particolarmente apprezzati sono stati gli estratti da “Tunes Of War”, per chi scrive il capolavoro della band, con “Rebellion” a coinvolgere tutti i presenti col suo anthemico ritornello. Ben riuscite anche le esecuzioni di “Lionheart”, tratta dall’interlocutorio “Knights Of The Cross”, “The Reaper”, “Circle Of Witches”, purtroppo unico estratto dall’ottimo “Heart Of Darkness” e, ovviamente, “Heavy Metal Breakdown”, brano simbolo della band e posta come sempre in chiusura. Mi ha sorpreso inoltre l’inserimento nella setlist di “Silence”, power ballad tratta dall’ultimo lavoro, che ha visto Chris sfoderare la sua voce pulita per una performance piuttosto convincente. Era la terza volta che vedevo i Grave Digger dal vivo e i Tedeschi si sono confermati la grandissima live band di sempre. Ora non mi resta altro che sperare che l’imminente live album, registrato in quel di Wacken lo scorso anno, riesca a preservare la carica live della band. Speriamo bene!