09/02/2020 - HAMMERFALL + BATTLE BEAST + SERIOUS BLACK @ Live Music Club - Trezzo Sull'Adda (MI)

Pubblicato il 17/02/2020 da

Report a cura di Roberto Guerra
Fotografie di Simona Luchini

Ancora power metal in territorio lombardo, ma in questo caso con un’ottica parzialmente orientata verso l’old school, in compagnia degli inossidabili svedesi Hammerfall, che continuano imperterriti a tenere alto un vessillo in grado di unire, all’interno di un unico battaglione, gli appassionati delle sonorità più vecchia scuola e gli estimatori della versione più contemporanea del genere. Nonostante la presenza di uno special guest di tutto rispetto, composto dai finlandesi Battle Beast e dai teutonici Serious Black, al Live di Trezzo i numeri si attesteranno su livelli sicuramente positivi ma meno di quanto ci saremmo aspettati, probabilmente anche a causa della presenza del derby meneghino la sera stessa; evento che, volenti o nolenti, ogni volta ‘costringe’ in casa o allo stadio quantità notevoli di probabili partecipanti a serate metalliche. Ciò nonostante, il nostro entusiasmo in vista di un trittico dotato di cotanto potenziale non si può intaccare, e per questo ci limitiamo ad imbracciare i martelli, non prima di avervi augurato buona lettura!

 


SERIOUS BLACK

Nonostante l’idea originale dietro al progetto Serious Black, ovvero una sorta di superband rappresentata ai tempi dai ben noti Thomen Stauch (ex-Blind Guardian) e Roland Grapow (Masterplan, ex-Helloween), sia andata pressoché in fumo a causa della prematura separazione di questi ultimi, bisogna comunque ammettere che in sei anni questa band è riuscita più volte a colpire nel segno grazie a una proposta orecchiabile, personale e ben sopra la media degli standard qualitativi cui una sezione del sottobosco power europeo ci ha abituato negli ultimi tempi. La formazione attuale è in parte la stessa delle origini, rinforzata però dall’ingresso del batterista Ramy Ali (Iron Mask, ex-Freedom Call) e, soprattutto, del geniale e poliedrico chitarrista Christian Munzner (Eternity’s End, Alkaloid, ex-Obscura, ex-Necrophagist), le cui doti solistiche donano un sapore più speziato e particolare alla performance live dei Serious Black. La setlist si compone perlopiù di estratti provenienti dall’esordio “As Daylight Breaks”, compresa tutta la parte iniziale a base di “Akhenaton” e “I Seek No Other Life”, e il finale con la ormai quasi inflazionata “High And Low”. Nel mezzo, trovano posto le tutto sommato recenti “Mr. Nightmist” e “Serious Black Magic”, nonché la nuovissima “We Still Stand Tall”, dall’appena uscito full-length “Room 226”; il tutto ottimamente interpretato dallo sgargiante vocalist Urban Breed e da una line-up luminosa e perfettamente sul pezzo in ogni singolo passaggio. Un’esibizione molto breve, ma fortunatamente anche piuttosto convincente: un ottimo inizio!

Setlist:

Akhenaton
I Seek No Other Life
Mr. Nightmist
Serious Black Magic
We Still Stand Tall
High And Low

 

BATTLE BEAST

Dei Battle Beast abbiamo scritto davvero tantissime volte nel corso dell’anno appena trascorso, mettendo anche a paragone le loro gesta con quelle della nuova realtà capitanata dall’ex leader Anton Kabanen, da molti ritenuto il vero uomo-chiave di un progetto che sembra voler a tutti i costi tagliare i ponti con il passato. Diciamo ciò poiché la setlist presentata, come previsto, pesca unicamente dagli ultimi due lavori in studio, ovvero dal momento in cui è avvenuto il cambio di formazione e gerarchia, nonché, parzialmente, di genere: l’heavy/power a tinte pop viene infatti sostituito con una versione meno metallica e grintosa di quest’ultimo, in favore di un’orecchiabilità generale che, nonostante tutto, si dimostra funzionale e molto apprezzata da una grossa fetta di pubblico. Per quanto un po’ telefonata e prevedibile, a partire dalle iniziali “Unbroken”, “Familiar Hell” e “Straight To The Heart”, la scaletta riesce comunque a far breccia e a divertire i presenti; anche grazie all’ausilio dei soliti siparietti più o meno simpatici e, senza dubbio, alla micidiale presenza della vocalist Noora Louhimo, che tra uno sfoggio vocale e un momento di coinvolgimento, si dimostra nuovamente una vera e propria belva, in grado di reggere il palco praticamente da sola. Ma mentiremmo se vi dicessimo di non sentire la mancanza di una “Out Of Control” o una “Black Ninja”, anche se è probabile che, con l’eventuale prossimo lavoro in studio, dovremo dimenticarci completamente in sede live di ciò che i Battle Beast proponevano una volta, sperando quantomeno che il livello qualitativo si mantenga sui comunque buoni standard settati dal 2017 ad oggi. Con il trittico finale “No More Hollywood Endings” / “King For A Day” / “Beyond The Burning Skies”, si chiude anche il secondo atto della serata, e il Live Club é ora pronto a scendere in battaglia a fianco di Hector e dei cinque cavalieri che narrano le sue gesta.

Setlist:

Unbroken
Familiar Hell
Straight To The Heart
The Hero
Eden
No More Hollywood Endings
King For A Day
Beyond The Burning Skies

 

HAMMERFALL

Sebbene gli Hammerfall si siano palesati dinnanzi a noi parecchie volte nel corso degli anni con in mano armi e strumenti musicali, compresa l’occasione del Metalitalia.com Festival di un paio di edizioni fa, difficilmente si sarebbe potuti essere preparati a uno show corposo come quello sciorinato a Trezzo: dopo l’inizio a base di “Never Forgive, Never Forget” e “One Against The World” dal recente e riuscitissimo “Dominion”, l’intero spettacolo gestito da Joacim Cans, Oscar Dronjak e soci prende una deriva a base di certezze e colpi di coda, con quindi numerose hit immancabili del calibro di “Heeding The Call”, “Bloodbound” e “Last Man Standing”, abbinate però a varie chicche inaspettate come “The Way Of The Warrior”, “Natural High”, “Hallowed Be My Name” e “Keep The Flame Burning”. Non mancano anche un paio di vere e proprie parentesi isolate, tra cui la comparsata della sopracitata Noora Louhimo in concomitanza di “Second To One”, realizzata in compagnia di quest’ultima in occasione proprio del tour attuale, e il piacevole medley dedicato al ventenne “Renegade”, dal quale però avremmo gradito udire una o due tracce complete. Allo stesso modo, spiace trovare solo “The Dragon Lies Bleeding” da quel capolavoro di esordio che è ancora oggi “Glory To The Brave”; ma anche con tutte le assenze più o meno criticabili il concerto scorre via che è una bellezza, con un Joacim in ottima forma e intento a scherzare e interagire col pubblico ogni volta che ne ha la possibilità, anche in maniera differente rispetto agli immancabili sketch cui gli Hammerfall ci hanno abituato da parecchio tempo. Il tutto mentre Oscar Dronjak combatte a colpi di assoli e ritmiche col suo collega Pontus Norgren, facendo anche libero sfoggio delle sue improbabili chitarre dalle forme più disparate, da due grossi martelli provvisti di pick-up e corde fino a una specie di V con delle catene incastonate, degne del metallaro convinto che egli di fatto è.
L’attesa “Let The Hammer Fall” precede un encore pressoché identico a quello suonato al tedesco Summer Breeze, con una “Hammer High” sempre martellante e tamarra, seguita dalla ‘zarrissima’ “(We Make) Sweden Rock” e da una “Hearts On Fire” che ravviva letteralmente la fiamma eterna nel cuore di ogni metalhead presente in sala; il che non fa che confermare la nostra idea, secondo cui i generi più classici e melodici abbiano ancora tantissimo da dire, e la grande presenza di eventi e tour dedicati ad essi è un supporto non da poco a questa tesi. A questo punto non possiamo che esprimere il nostro cordoglio a tutti coloro che hanno preferito il calcio alla musica, poiché di eventi così ci sarebbe bisogno pressoché ogni mese; dubitiamo, purtroppo, che gli Hammerfall saranno di nuovo dalle nostre parti troppo presto…

Setlist:

Never Forgive, Never Forget
One Against The World
Heeding The Call
The Way Of The Warrior
Any Means Necessary
Hallowed Be My Name
Blood Bound
Redemption
Hector’s Hymn
Natural High
Second To One
Renegade Medley
Keep The Flame Burning
Dominion
The Dragon Lies Bleeding
Last Man Standing
Let The Hammer Fall
Hammer High
(We Make) Sweden Rock
Hearts On Fire

 

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