18/11/2004 - Hatesphere + Node @ Bloom - Mezzago (MB)

Pubblicato il 22/11/2004 da

A cura di Marco Gallarati e Luca Pessina

Un venerdì novembrino, decisamente gelido e sferzato da una furiosa bora triestina, ha visto scorrazzare i vostri baldi inviati di Metalitalia.com attraverso le buie provinciali della Brianza milanese, ansiosi di vedere all’opera due band ancor giovani ma già rodate da dischi di discreto successo e numerose apparizioni live: i Node, uno dei gruppi estremi italiani di maggior nomea, e i danesi Hatesphere, autori quest’anno del buon “Ballet Of The Brute”. Il piccolo ma accogliente Bloom è la sede scelta per lo spettacolo – gratuito (!!!) – e non pochi death metal fan si sono radunati in quel di Mezzago per tributare il doveroso supporto alle due formazioni protagoniste. Dopo la classica capatina al banchetto del merchandise e quella doverosa al cospetto di un paio di Weiss (che fa pure rima!), ecco entrare in pista il combo milanese…

NODE

In attesa della futura ristampa del primo full-length del gruppo, il violentissimo “Technical Crime”, i quattro Node ospitano con piacere i loro amici Hatesphere, cedendo loro anche l’onere e l’onore di agire da headliner, e, dopo la solita marcetta introduttiva, il motivetto tanto famoso tratto da “Guerre Stellari”, si scatenano riversando sull’audience accorsa un muro di suono pauroso, a volumi fin troppo elevati. E, sebbene il bilanciamento dei suoni fosse ideale, la complessità della musica della band è andata un po’ persa nel marasma caotico e saturo del wall of sound esageratamente alto. A fondo sala, proprio davanti al mixer, la situazione migliorava, ma alcuni intricati passaggi chitarristici non hanno avuto scampo. Daniel e Gary, comunque, si sono dimostrati ancora una volta bravi e simpatici intrattenitori, oltre che ottimi musicisti, così come la sezione ritmica non ha sbagliato un colpo e ha dato spettacolo con le movenze di Marco Di Salvia, un batterista di valore mondiale. La scaletta è stata padrona dei pezzi dell’ultimo “Das Kapital”, con la title-track, “The East-Ghost” e “WeakneSSphere” sugli scudi, mentre altri brani ben eseguiti sono stati “Jerry Mander” e le vecchie “Children” e “As God Wills” (il terremoto finale). La cover di “Buried Dreams” dei Carcass non è passata inosservata, anzi, si è trattato di un bel tributo ad una metalband fondamentale! Peccato per i suoni non ottimali…comunque, un concerto più che valido!

HATESPHERE

Un cambio di palco velocissimo ha permesso agli Hatesphere di dare fuoco alle polveri nel giro di pochi minuti e così, in men che non si dica, ci si è ritrovati investiti da “The Beginning And The End” e da “Deathtrip”. Il quintetto danese è apparso molto motivato e ha sin dalle primissime battute ha messo in mostra una presenza scenica notevole. Soprattutto il frontman Jacob si è mosso tantissimo e si è dimostrato ancora una volta un vero animale da palco (nel corso dello show si spingerà anche a sbraitare tra il pubblico!). Nonostante i volumi sballati siano stati anche qui tra i protagonisti del concerto (comunque in modo meno fastidioso) i riff di bordate pazzesche come “Vermin”, “Bloodsoil” e “Release The Pain” e le urla del singer hanno veramente lasciato il segno, coinvolgendo i presenti in un headbanging decisamente convinto. Il gruppo ha proposto brani estratti da ogni sua uscita discografica, con un occhio di riguardo ovviamente per il nuovo “Ballet Of The Brute”, letteralmente saccheggiato. “Only The Strongest…” è stata eseguita in modo perfetto e probabilmente, insieme a “Vermin”, è stata la canzone meglio riuscita e più acclamata dello show. Con “Insanity Arise” gli Hatesphere hanno poi messo a segno un altro bel colpo ma è con la cover di “Caught In A Mosh” degli Anthrax che si è tornati su livelli di coinvolgimento realmente elevati! Il pezzo è stato suonato e cantato anche da Gary e Daniel dei Node e ha posto fine alla performance in una maniera che più selvaggia e divertente non si poteva, con il palco completamente invaso dai musicisti e da personaggi vari. Gli applausi naturalmente si sono sprecati e i nostri si sono congedati tra le risate, soddisfatti e consci di aver fatto passare alla platea un paio d’ore davvero più che piacevoli!

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