12/06/2003 - HEINEKEN JAMMIN FESTIVAL 2003 @ Autodromo Enzo E Dino Ferrari - Imola (BO)

Pubblicato il 05/09/2003 da

A pochi giorni dal discusso A Day At The Border/Gods Of Metal è di nuovo tempo di guerra per gli amanti del metallo pesante. Appuntamento all’autodromo di Imola per altri tre grandi giorni all’insegna del rock capitanato da mostri sacri come Metalica, Bon Jovi e Iron Maiden. Quale momento migliore per sfogare le proprie energie in attesa delle riposanti ferie estive?

EXTREMA

Gli Extrema di GL Perotti e Tommy Massara hanno colto l’occasione offerta dalla loro partecipazione all’HJF per annunciare l’imminente pubblicazione del loro nuovo lavoro “And the Best Is Yet To Come”, una sorta di best of che presentera’ anche tre brani inediti, uno dei quali addirittura suonato quest’oggi. Chiamati ad esibirsi con una temperatura degna del deserto del Sahara, i nostri non si sono comunque fatti pregare e hanno offerto uno show breve ma molto compatto ed incisivo, incentrato sui brani piu’ rappresentativi di “Better Mad Than Dead” (e’ stata molto apprezzata “All Around”) e su alcuni vecchi classici. Una buona prova come sempre quindi… gli Extrema, in fin dei conti, dal vivo rimangono una garanzia.

STONE SOUR

Al secondo concerto in terra italica della loro carriera, gli Stone Sour di Corey Taylor e Jim Root, rispettivamente cantante e chitarrista degli Slipknot, si sono resi protagonisti di un buon concerto, basato naturalmente sui brani del loro unico album “Stone Sour”, uscito circa un anno fa. Taylor ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un frontman eccezionale: presentatosi con una canottiera a dir poco orrida (che riportava la scritta ‘zozzone’!!!), il biondo cantante non ha smesso un attimo di agitarsi, di urlare e di coinvolgere la folla anche con un buon italiano. Dal punto di vista musicale, i maggiori higlight sono stati le esecuzioni della ballad “Bother”, in cui Taylor ha anche imbracciato la chitarra, e della violentissima opener “Get Inside”, brano davvero molto coinvolgente.

METALLICA

In seguito al 5 giugno, critiche, complimenti, polemiche e discussioni incentrate su una sola ed unica cosa, “St.Anger”, il nuovo album dei Metallica, erano all’ordine del giorno. Tutti, supporter e detrattori, attendevano pero’ solo una cosa: l’imminente performance che i quattro di S.Francisco avrebbero tenuto la sera del 13 giugno all’Heiniken Jammin Festival di Imola. E come e’ andata, direte voi? E’ andata come al solito, i Metallica hanno offerto la solita straordinaria prova on stage, hanno dimostrato a tutti, se ancora ce ne fosse stato il bisogno, che possono pure essere criticati per cio’ che producono in studio ma che dal vivo non temono rivali. E’ sempre stato cosi’, anche ai tempi in cui toccarono il punto piu’ basso della loro discografia (per chi scrive “Re-Load”): nel tour immediatamente successivo non oso’ volare una mosca, nessuno, o quasi, si espresse in modo negativo sulle loro performance live. Perche’? Perche’ “Master Of Puppets” e’ sempre “Master Of Puppets”, perche’ “Seek & Destroy” e’ sempre “Seek & Destroy”, perche’ “For Whom The Bell Tolls” e’ sempre “For Whom The Bell Tolls”, etc., etc., etc. Si puo’ dire di tutto sui Metallica ma non che siano stupidi: lo sanno anche loro che dal vivo uno qualsiasi dei succitati brani funziona meglio, e di conseguenza gasa di piu’, di una “The Memory Remains” o di una “King Nothing” e siccome quei pezzi sono quasi vent’anni che li suonano perfettamente e che vengono acclamati, perche’ non continuare a farlo? La gente vuole quelli, non importa se hai sfornato un album rivoluzionario e coraggioso (cosi’ dicono…) come “St.Anger” o se invece hai scritto “Master Of Puppets 2”, i fan vogliono ascoltare cio’ che fatto la storia, vogliono ascoltare la musica con cui sono cresciuti o quella di cui gli hanno parlato gli amici piu’ grandi o i fratelli maggiori. I Metallica sanno come infiammare la folla, sanno come scatenare urla di approvazione e un pogo infinito… lo hanno dimostrato per l’ennesima volta all’Heiniken Jammin Festival. Chi si sognerebbe di fare rimostranze davanti ad una setlist i cui primi cinque brani si intitolano “Blackened”, “Master Of Puppets”, “Ride The Lightning”, “Sanitarium” e “For Whom The Bell Tolls”? Assolutamente nessuno, ovviamente! E’ vero, e’ mancata “One”, una canzone fondamentale che non dovrebbe mai venire esclusa da un loro concerto, ma “Damage Inc.” e “Battery” vi fanno schifo? Da quanto tempo non si sentiva la seconda a uno show della band? Per i piu’ curiosi sono poi arrivate anche le nuove “Frantic” e “St.Anger”, quest’ultima a dire il vero minata da una grave imprecisione esecutiva all’altezza della prima strofa, e da “Load” e “Re-load” non e’ stato estratto nulla. Mossa forse un po’ ruffiana, ma quanti degli oltre 40’000 presenti all’autodromo di Imola avranno sentito davvero la mancanza di quei pezzi? E’ inutile, i Metallica, dopo gli Slayer, sono per il sottoscritto la miglior live band del pianeta (e con l’arrivo di Trujillo, senza nulla togliere al comunque grande Jason Newsted, hanno guadagnato ulteriormente in presenza scenica), si puo’ criticarli quanto si vuole per cio’ che ultimamente stanno facendo in studio, ma i loro concerti sono sempre oggettivamente sopra la media. ‘Memorabili’ sarebbe il termine piu’ appropriato ma non voglio peccare troppo di scarsa professionalita’ ed esagerare nel far trasparire il mio immenso entusiasmo tra questa manciata righe. Solo un’ultima cosa: grandi Metallica!

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