Vi raccontiamo la data italiana del piu’ ambizioso tour che la band americana abbia mai affrontato.
ICED EARTH
Quasi tre ore di concerto, quasi tre ore di “pure Iced Earth”. Senza dubbio coloro che sono accorsi stasera hanno potuto assistere a uno show fuori dal comune, che difficilmente si ripetera’. La scelta della band di non avere gruppi di supporto e di proporre una scaletta lunghissima con tutti i propri classici aveva lasciato perplesse non poche persone, sia per il fatto che molti considerano trascurabili i primi lavori della band, sia perche’ il riffing del leader Jon Schaffer tende spesso a ripetersi il che avrebbe dato l’impressione, nell’arco delle tre ore, di sentire piu’ o meno sempre il solito pezzo. Per quanto mi riguarda avevo un certo timore in questo senso, piu’ che altro temevo che la durata fosse eccessiva e che avrebbe stancato anche il fan numero uno degli statunitensi, invece, durante lo show ho dovuto ricredermi: Schaffer e compagni hanno suonato ottimamente, riuscendo a coinvolgere i presenti per tutta la durata del concerto nonostante un volume ridicolo che non faceva affatto risaltare gli intrecci di chitarra e mettendo del tutto in secondo piano la sezione ritmica. I rocciosi riff tipici della band sono percio’ risultati innocui e privi di quel mordente e di quell’impatto tipici dei loro live shows, minando cosi’ l’esecuzione di diversi brani tra cui “The Hunter” e “Stand Alone”. Sono convinto che se non ci fosse stato questo inconveniente si sarebbe trattato di un concerto realmente epocale invece tutto cio”mi ha lasciato un po”di amaro in bocca e a tratti, come durante l”secuzione dei succitati brani, davvero irritato. Come ho detto pero’ la prova dei nostri e’ stata piu’ che buona, in particolar modo il cantante Mattew Barlow si e’ confermato un buon frontman e un ottimo cantante, riuscendo nell’impresa di reggere per quasi tre ore ad ottimi livelli. Particolarmente riuscite sono state le riproposizioni di “Pure Evil”, “Angels Holocaust” e “Travel In Stygian” durante la prima parte dello show, di “Watching Over Me”, “I Died For You” e della trilogia “Prophecy”, “Birth of The Wicked”, “The Coming Curse” durante la seconda parte, con una coreografia ispirata all’artwork di “Something Wicked This Way Comes”. Ovviamente non potevano poi mancare i brani tratti dall’ultima fatica “Horror Show”, con riuscitissime versioni di “Demian”, “Jack” e “Dracula” tra le altre, con l’ovvia coreografia costituita dai mostri citati nell’album. Concluso lo show la band ha salutato i presenti per poi tornare sul palco pochi minuti dopo per una potentissima “My Own Savior”, conclusione di un bel concerto che, a dispetto del basso volume, ha comunque regalato tre piacevolissime ore ai fans della band.