A cura di Maurizio “MorrizZ” Borghi
Foto di Francesco Castaldo
Sugli In This Moment l’Italia arriva a fatto compiuto, ovvero dopo la gavetta, l’ascesa, il fenomeno Maria, il cambio lineup con la svolta musicale/stilistica, la firma con major e il quinto album in studio. Solo i più attenti alle tendenze Oltreoceano hanno seguito le sorti della coppia Brink/Howorth, che hanno mantenuto e sviluppato una visione a loro modo unica arrivando all’incarnazione attuale. La prima volta degli ITM nello Stivale è annunciata in pompa magna nel modernissimo Fabrique, ancora una novità nella capitale meneghina: una sala concerti molto curata e capiente (fino a 3000 persone) che si affianca all’Alcatraz come il club definitivo per ospitare live di livello. Scopriamo anche che la Blood Legion è presente anche in Italia ed è composta in gran parte da esponenti del gentil sesso, che venerano l’Hottest Chick in Metal come un modello. In giro anche tanti curiosi, soprattutto tra stampa e addetti ai lavori, per circa 500 presenze in totale. Manchiamo del tutto gli Starset: si tratta di una rock band americana che ha debuttato l’anno scorso su Razor & Tie e che ha come riferimenti Linkin Park, Breaking Benjamin, Skillet e Orgy. Chi li ha visti è rimasto poco impressionato, e si ricorda più che altro del casco da astronauta del frontman…
FEARLESS VAMPIRE KILLERS
Si presentano come ‘theatrical alternative rock’, ma a noi i cinque inglesi paiono semplicemente fuori tempo massimo: i FVK sono la classica rock band che viaggia (senza accelerazioni o sbandate) tra emo-rock e pop-punk, con tanto di melodie facili super scontate più ciuffo ed eyeliner d’ordinanza, come nel più classico degli stereotipi dell’era MySpace. Hanno anche qualche sostenitore nel pubblico, visti la risposta e il coinvolgimento, ma nonostante il supporto di Kerrang!, Rocksound e Big Cheese, ci sembrano destinati a restare un fenomeno prettamente inglese. Mezz’ora di alti e bassi, ma un sacco di mani strette durante la serata grazie alla disponibilità dell’intera formazione, che si dedicherà alle public relations vicino al bar per quasi tutto l’happening.
IN THIS MOMENT
Un’ora di cambio palco separa gli opener dagli In This Moment. Un’attesa degna dei Guns ‘N’ Roses, per la quale ci si aspetta chissà quale stage show. Si traffica dietro un enorme telone bianco e l’attesa sale, fino a quando si spengono le luci e lo spettacolo comincia sulle note di “Sick Like Me”. Ci mettiamo un po’ a capire cosa sta realmente succedendo davanti ai nostri occhi e non siamo gli unici ad essere un po’ confusi. Di sicuro non ci troviamo davanti al ‘solito’ live. Gli In This Moment, in questo momento della loro carriera, hanno spinto oltre il concetto di ‘teatrale’ elaborato da Alice Cooper e portato avanti da generazioni di shock rocker, per fondersi ad un’esperienza puramente pop (“ma siamo a un concerto di Lady Gaga o cosa?”): questo significa avere i riflettori esclusivamente per l’icona dell’abbondanza Maria Brink, che pilota l’attenzione su di lei e sulle due ballerine che ne amplificano la presenza scenica. Ogni canzone viene interrotta da un cambio palco, dove a luci spente la Regina, come fosse Madonna o Katy Perry o Nicki Minaj, si va a cambiar d’abito per diventare ‘Black Widow’, ‘Sex Metal Barbie’ con tanto di fascia da miss, o ‘Whore’ con cappello a punta. Assieme a lei si cambiano le due ballerine e ogni volta c’è una piccola modifica scenica che, unita a giochi di luci e un uso sapiente di fumo e ventilatori, rende il tutto molto teatrale. Abbiamo parlato di uno show ‘coreografato’ riferendoci agli Slipknot e a molti big con un mega palco e grandi effetti scenici, ma nel loro caso si tratta di posizionamenti e spostamenti funzionali a non venire arsi vivi dai fuochi o schiacciati dalla coreografia. Qui parliamo di un vero e proprio spettacolino, tra teatro, burlesque e un concerto vero e proprio. Fa impressione da subito notare come la stessa Maria indossi un set cuffia-microfonino fissato al volto per avere le mani libere e poter dimenarsi secondo i minimali balletti abbinati alla canzone. Anche la stessa frontwoman, sommersa dalla cascata di capelli biondo platino, è truccatissima e strizzata in una tutina/baby doll con stivaloni super appariscenti, tanto da render difficile capire fino a che punto si tratti di vera bellezza. Come avete capito gli In This Moment sono arrivati a calpestare del tutto l’essenza di un concerto heavy metal, portandoci a parlare solo di palco e coreografie! Se andiamo ad analizzare le prova vocale, superati i primi minuti, dove la biondona si sbracciava per segnalare qualche problema tecnico, dobbiamo ammettere che Maria oltre ai polmoni ha anche la voce, e mira a dimostrarlo con il lento “Into the Light”, unico episodio minimale dell’intera esibizione, forse un po’ troppo enfatico ma comunque più che discreto. La band, tenuta in penombra durante l’intero concerto, ha qualche minuto tutto per se durante pochi momenti, ovviamente quelli dove la diva è a rifarsi il trucco: parliamo del medley centrale, dove si citano Metallica e Pantera dimostrando buona perizia strumentale, e l’assolo di batteria. Se vi diciamo che quando si spengono le luci sono passati 70 minuti dall’inizio, capite quanto questi siparietti siano del tutto superflui, soprattutto quando scaletta alla mano ci si rende conto che i pezzi suonati sono nove in totale. Quando “Blood” termina e il concerto si chiude, ci accorgiamo che i fan del gruppo sono sicuramente molto soddisfatti, lo sono forse meno una parte dei curiosi e lo sono del tutto quelli che non sono entrati nell’ottica del gruppo, che ha deciso di portare sul palco un’esperienza diversa. In quest’ottica gli In This Moment hanno realizzato la loro visione originale, andando addirittura a creare qualcosa di nuovo, e stasera hanno fatto bene. Per chi non lo accetta si tratta e si tratterà sempre di una porcheria pop infantile ed infarcita di basi, e il 19 febbraio sarà la prima ed ultima volta ad un concerto della Signora Melona. Voi da che parte state?
Setlist:
Sick Like Me
Adrenalize
Sex Metal Barbie
Burn
Into the Light
Beautiful Tragedy
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medley e assolo di batteria
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Big Bad Wolf
Whore
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Blood