18/05/2018 - INCANTATION + SUICIDAL CAUSTICITY @ Circus Club - Scandicci (FI)

Pubblicato il 27/05/2018 da

Report a cura di Edoardo De Nardi

Sono ben cinque le date italiane che vedono coinvolti i paladini del death metal Incantation, instancabili bulldozer da tour e da disco che promuovono in questo caso, con orgogliosa dedizione verso il pubblico italiano, l’ultimo arrivato “Profane Nexus”, pubblicazione risalente in realtà già all’anno passato, ma solamente oggi sostenuta sul versante live dai quattro di Johnstown. Per l’occasione, troviamo i Suicidal Causticity ad accompagnar loro in tutto il tragitto, cogliendo l’occasione per presentare a loro volta il materiale piuttosto recente di “The Human Touch” insieme al repertorio più datato, per una proposta che allarga non poco gli orizzonti assimilabili al death metal.

 

 

SUICIDAL CAUSTICITY
Figli più di Nile ed Hour Of Penance che di Incantation ed Autopsy, i Suicidal Causticity portano con orgoglio il loro spirito tecnico e sfrontato sul palco del Circus dopo qualche data di rodaggio con gli americani headliner, cominciando quindi a segnare un certo passo nello svolgimento della loro performance, stasera particolarmente sentita ma forse meno impeccabile di altre volte in passato. Come scritto, la loro attitudine veloce e brutale non si avvicina immediatamente all’approccio old school degli Incantation, rendendo però lo svolgimento della serata più variegato grazie alla loro musica più moderna e scoppiettante. I ragazzi giocano in casa e l’apprezzamento dei presenti non tarda ad arrivare sulle note di “The Human Touch”, composto da canzoni più ragionate e dinamicamente più complesse, fino alle vere e proprie badilate in faccia del debut album, sicuramente i momenti più agili ed affiatati di questo concerto. Tra le facezie ideate dal cantante tra una canzone e l’altra, si arriva piuttosto rapidamente al termine del tempo a disposizione dei Suicidal Causticity che, nonostante una performance in un contesto a loro non proprio idoneo, riescono a portare a termine con professionalità e passione uno show basato primariamente sulla vincente coordinazione di tutte le sue parti, avviandoci con ardore verso l’altro tipo di malvagità scatenato dagli Incantation.

INCANTATION
Chiunque abbia avuto modo di vedere almeno una volta gli Incantation in azione sopra e sotto il palco sa benissimo con quanta dedizione il frontman John McEntee si dedichi alla causa del suo gruppo e della musica underground in generale, trasudando una passione ancora viva e famelica dopo decenni di onorata carriera con la band. In questo senso, il clima intimo e sudato del Circus sembra perfetto per ospitare l’ora abbondante di devastazione perpetrata dagli americani, che si trovano in questo caso letteralmente faccia a faccia con i sostenitori più incalliti della loro musica infernale. La scaletta ricalca quella presentata pochi giorni fa al Las Vegas Deathfest e pesca a piene mani dalla corposa discografia del quartetto alternando inni immancabili ad alcune perle più ricercate e gloriosamente rispolverate oggi con rinnovata violenza. Si parte da lontano, omaggiando il fondamentale “Onward To Golgotha” con la bruciante “Christening The Afterbirth” ed è subito chiaro il tenore oscuro che assumerà il resto della serata: i suoni sono da subito melmosi ed opprimenti, perfetti per lanciare gli estratti dall’ultima fatica in studio, quali “Muse”, “Lus Sepulcri” e “Xipe Totec”, brani scritti con esperienza e contenenti tutti gli elementi per rendere devastanti i loro effetti anche e soprattutto in sede live. Non possono mancare naturalmente capisaldi del death metal come “Impending Diabolical Conquest” o “The Ibex Moon”, pezzi monumentali eseguiti sempre con impeccabile vigore da una formazione, ad eccezione dell’ultimo arrivato alla chitarra Sonny Lombardozzi, ormai affiatata da anni e anni di unione, a cui si vanno ad aggiungere però anche alcuni dei migliori episodi del recente passato della band, con una “Carrion Prophecy” su tutte che acquista un peso specifico smisurato eseguita sul palco del Circus stasera. Il pubblico fiorentino ricorda ancora con rispetto ed ammirazione la grande prestazione di qualche anno fa ad opera dei quattro da queste parti, ma possiamo affermare con assoluta certezza di aver assistito anche in questa occasione ad una manifestazione di forza di pari potenza ed intensità, grazie alla qualità nei brani, alla loro esecuzione e ad un impatto sonoro così spesso e massiccio da poter rientrare senza dubbio tra le grandi lezioni death metal che gli Incantation continuano a dispensare dopo molti anni ad ogni occasione possibile. Le foto, gli autografi e le chiacchiere con i presenti chiudono una serata impeccabile e soddisfacente per tutti, rinsaldando ulteriormente il legame con un pubblico italiano sempre particolarmente apprezzato dal brizzolato McEntee.

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