- INSOMNIUM + IN MOURNING + KVAEN @ Legend Club - Milano

Pubblicato il 04/12/2023 da

Report di Roberto Guerra
Foto di Monica Ferrari

Tre realtà abbastanza diverse per quanto riguarda il filone di partenza, ma accomunate dalla capacità di rendere la componente melodica un tratto essenziale di una proposta di origine estrema: dal black metal dal retrogusto pagano degli Kvaen, passando per i più progressivi In Mourning, fino ai ben noti esponenti del melodic death metal Insomnium.
Questo è il programma che ha permesso questa sera al Legend Club di Milano di mettere a segno un sold-out per certi versi inaspettato, ma che non può che alimentare la nostra convinzione di trovarci in un periodo davvero proficuo per la situazione live legata alla nostra musica preferita. Non mancherà qualche perplessità a concerto finito, ma rimane comunque l’ennesimo centro per il metal in territorio italiano, perlomeno parlando di affluenza e voglia della gente di gettarsi a capofitto di fronte a un palco. Buona lettura!

Iniziamo con quella che è, almeno per chi vi scrive, l’esibizione più attesa della serata, ovvero quella degli svedesi KVAEN, il cui black metal pagano, melodico e tecnico è già da tempo riuscito a stregarci sia dal vivo che su disco, grazie a delle vibrazioni che trasudano Dissection e gusto melodico da ogni nota.
Certo, è un peccato che quella che, a parere di chi scrive, è ritenuta una delle grandi sorprese black degli ultimi anni questa sera abbia tempo per suonare solo sei canzoni, ma per quanto ci riguarda è più che sufficiente per tastare nuovamente le capacità in sede live del polistrumentista Jacob Bjornfot e del suo entourage.
Ben quattro pezzi pescano direttamente da quel gioiellino che è il loro secondo album “The Great Below”, ma c’è spazio anche per due menzioni all’esordio “The Funeral Pyre”, che a differenza del successore risulta leggermente più grezzo, seppur non con un’accezione negativa.
Lo show è breve, affilato, diretto al punto e suonato con cura maniacale, nonché con una dose non scontata di tecnica, soprattutto in fase solista in piena tradizione melodic black/death; e il risultato è un pubblico a tratti stupito e coinvolto da quanto percepito stasera, e questo troverà conferma nei numerosi album venduti a fine concerto. Volendoci sbilanciare un po’, riteniamo che la loro prova verrà ricordata da molti come la più convincente del lotto, e noi ne siamo entusiasti, in quanto crediamo fermamente nel futuro di questa giovane realtà.
Proseguiamo rallentando il tiro e incrementando la componente più cupa e gotica in compagnia degli IN MOURNING, anch’essi provenienti dalla Svezia e dediti ad un sound decisamente più trasversale e difficile da identificare, pur rimanendo comunque a stretto contatto con il sound melodic death metal: troviamo infatti un’attitudine progressive, abbinata a delle influenze di derivazione gothic e doom metal, che risulta francamente efficace solo a tratti in questa sede, in quanto non tutti i brani riescono a coinvolgere i presenti allo stesso modo.
Inoltre, complice la durata non indifferente delle canzoni (la conclusiva “Colossus” sfiora i dieci minuti), alla fine della fiera la scaletta risulta composta da soli cinque atti, eseguiti certamente con una notevole precisione strumentale, anche grazie all’ausilio di ben tre chitarre, ma con un piglio generale inferiore rispetto a chi li ha preceduti. Ciò nonostante è evidente che il leader Tobias Netzell sappia il fatto suo come compositore ed esecutore, malgrado la sua proposta risulti essere la meno ‘intrattenente’ della serata anche per via della sua natura più articolata e complessa, e anche per questo saremmo curiosi di rivederli prossimamente, magari con uno show più completo e duraturo.
All’ingresso on stage degli INSOMNIUM ci spiace notare dinnanzi a noi una formazione parzialmente modificata rispetto a quella che conosciamo, dal momento che Jani Liimatainen e Ville Friman, quindi ben due dei tre chitarristi ufficiali (di cui uno è anche tra i fondatori della band), risultano assenti in questa sede, lasciando al solo Markus Vanhala e al ben noto Nick Cordle il compito di far cantare le sei corde.
Quest’ultimo già in passato ha collaborato con la band in veste di turnista, e avendo nel suo curriculum ruoli di rilievo all’interno di band come Arch Enemy e Arsis riteniamo sia una scelta oltremodo azzeccata.
A parte questo fattore, la nostra attesa risulta comunque presente, complice anche il nostro gradimento per il loro recente lavoro “Anno 1696”, la cui title-track è anche la opener di oggi. In questo caso i pezzi presenti, a differenza di chi li ha preceduti, sono ben quindici, e la resa generale appare certamente di buon livello, come da sempre ci ha abituato la formazione finlandese, anche se si nota un impatto generale meno dirompente di quanto da noi rammentato in altre sedi, nonché un pathos meno tangibile, se pensiamo alla forte carica emozionale dei loro album, inclusi quelli recenti.
Gli stessi presenti però sembrano gradire, come si può notare anche dal moshpit che si palesa nelle fasi più movimentate, sulla falsariga di “Only One Who Waits”, e da determinate espressioni rapite in quelle più introspettive, come “And Bells They Toll”, per dirne una; ma ciò nonostante si nota come un accenno di freddezza qui e là tra gli astanti.
La sensazione è un po’ quella di un’esibizione di buona fattura, ma col freno a mano parzialmente tirato; non ci è dato sapere se un palco più grande avrebbe potuto giovare, ma allo stato attuale ci sentiamo di promuovere lo show con qualche riserva. Inoltre, giusto per aggiungere qualcosa, non avremmo disdegnato sentire almeno un paio di estratti dai primi due lavori, pur senza nulla togliere a quella gemma del terzo album “Above The Weeping World”, di cui la band ci propone alcuni estratti illustri, come “Change Of Heart” e l’accoppiata “The Gale”/”Mortal Share”.

Setlist:
1696
Ephemeral
White Christ
Pale Morning Star
Only One Who Waits
Change Of Heart
And Bells They Toll
Lilian
The Rapids
The Gale
Mortal Share
Song Of The Dusk
The Primeval Dark
While We Sleep
Weighed Down With Sorrow

 

KVAEN

IN MOURNING

INSOMNIUM

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