11/12/2024 - JAG PANZER + GATECLOSER + THE NEWBORN ANGER @ Alchemica Club - Bologna

Pubblicato il 14/12/2024 da

Il triplo appuntamento italico per i maestri dell’Us metal Jag Panzer, dopo Milano e prima di Roma, ha fatto tappa a Bologna in quel dell’Alchemica, locale che è sempre presente quando si tratta di ospitare cult band di tale caratura.
E così dopo Vicious Rumors, Omen e tanti altri, ecco arrivare nel capoluogo emiliano anche la storica band del Colorado, che per questa calata europea festeggia i quarant’anni del loro capolavoro assoluto, quel “Ample Destruction”, dato alle stampe nel 1984 e considerato caposaldo della scena metal classica a stelle e strisce.
Certo, di quella formazione rimane solamente l’accoppiata formata da Mark Briody assieme alla voce tagliente e possente del grande Harry Conklin, ‘il Tiranno’, ma tanto basta per rendere ancora meritevole ogni occasione di vedere all’opera questo grandissimo gruppo.

Fatica a riempirsi l’Alchemica, ma è anche vero che l’orario di inizio, fissato per le 19.30, è piuttosto impegnativo per molti che arrivavano anche da fuori regione.
I THE NEWBORN ANGER speravano sicuramente di esibirsi davanti a qualche appassionato in più, ma tant’è: il loro è un heavy metal abbastanza classico che prende spunto da Iron Maiden e Judas Priest, proposto con passione da questi giovani ragazzi.
Purtroppo anche noi ci perdiamo gran parte della loro esibizione e riusciamo a gustarci solamente un paio di pezzi.
Attorno alle 20.25 salgono sul palco i più scafati GATECLOSER, gruppo arrivato dalla vicina Forlì e supportato da qualche amico e fan. Intanto il pubblico comincia a scaldarsi e sono alcune decine di metalhead a posizionarsi davanti al palco, armati di birretta per assistere allo show: la loro proposta risulta forse troppo ricca di influenze, dall’heavy metal più tradizionale al lato più alternativo fino a qualche divagazione punk; certamente i cinque musicisti si danno da fare, tenendo il palco molto bene, sfruttando alla perfezione le doti eccelse del chitarrista che viaggia rapido sulle sei corde con assoli sfavillanti. Davvero un gran talento il suo.
In generale tutta la band si dimostra preparata e colpisce con un buon impatto e tanta energia. I brani, estratti principalmente dal loro nuovo disco, intitolato “The Fall Of God”, sembrano ancora un pò acerbi, ma gli applausi sono più che meritati quando è tempo di lasciare il palco, dopo una mezz’ora abbondante ricca di adrenalina.

C’è poco da fare, dopo un antipasto che non ha fatto altro che innalzare l’acquolina in bocca, ecco il momento dei tanto attesi JAG PANZER; un pubblico caldissimo, seppur non molto numeroso, accoglie tra gli applausi la salita sul palco di Conklin e soci.
La scaletta, poi, sarà un vero e proprio turbine di emozioni ed esaltazione. Il tocco iniziale, melodico ed ottantiano di “Chain Of Command”, sembra quasi voler dirci: “Scaldate le ugole, che ci sarà da divertirsi!”, con il suo ritornello tutto da cantare!
Ma, come detto, siamo qui anche, se non soprattutto, per celebrare il grande “Ample Destruction”, che verrà riproposto quasi nella sua interezza: l’opener “Licensed To Kill” irrompe con energia, alzando il livello di adrenalina a livelli esagerati, con Harry al microfono che si riconferma essere uno dei migliori, se non il numero uno in assoluto, tra le voci all’interno della scena Us metal – ma è davvero tutta la band a suonare compatta senza alcuna sbavatura.
Siamo al quattordicesimo show in sedici giorni per dei musicisti che, tranne il giovane batterista, vantano diversi anni all’anagrafe; sembra quindi giusto concedere loro qualche attimo di pausa tra un brano e l’altro, anche perchè poi, quando si inizia a suonare, il quintetto non si risparmia per niente.
“Black” ed “Iron Eagle” sono due brani di una potenza incontrollabile, ed il pavimento dell’Alchemica sembra quasi cedere quando viene messo a dura prova dalle chitarre robuste della coppia Briody-Rodarte. Quest’ultimo, entrato in formazione ufficialmente da un paio di anni, ma da tempo nella squadra live dei Jag Panzer, si dimostra ancora una volta musicista eccelso. E John Tetley al basso, non solo è preciso ma è uno di quei musicisti capaci di trasmettere grande carica al pubblico.

“King At A Price” colpisce con decisione, pescata dal tanto amato “Thane To The Throne”, mentre l’inno metallico “Harder Than Steel” dà il fischio di inizio alla carica più pura e sincera; tutti cantano e iniziano ad agitarsi sui riff infuocati che conducono questo pezzo il quale, assieme alla successiva “Symphony Of Terror”, forma un’accoppiata tritaossa della quale tutti potranno raccontare ai nipotini (metallari si spera) tra qualche anno.
Quasi ci si dimentica che lo scorso anno la band ha dato alle stampe l’ottimo “The Hallowed”, ed i pezzi estratti da questo disco dimostrano anche dal vivo di possedere un gran tiro, vedasi la possente “Onward We Toil” con il suo coro che viene innalzato a gran voce da tutti, e poi la fumante “Stronger Than You Know”, con un gran lavoro alla chitarra da parte di Ken Rodarte.
Forse l’unico momento sottotono arriva con la meno coinvolgente “Take To The Sky”, ma quando si ritorna al passato e vengono aperti i cancelli, lasciando uscire con veemenza la selvaggia “Cardiac Arrest” e soprattutto le super hit “Warfare” e Generally Hostile”, non c’è scampo per i presenti che, ormai presi dall’atmosfera perfetta creatasi tra musicisti e pubblico, lasciano sul campo le ultime energie rimaste cantando a squarciagola ed accennando del pogo.
Mark e soci lanciano ai propri fan plettri, polsini, collanine, grati del calore mostrato dai presenti, che hanno intonato per minuti interi il nome della band, ma anche forse per farsi perdonare del fatto di essere arrivati in Italia con il merch completamente sold-out.
Se ne vanno tra l’ovazione di un pubblico che continua ad invocarli sperando in un bis, ma dopo un’ora e quaranta minuti di uno show intenso, ritroveremo la band al completo sotto il palco per concedere strette di mano, abbracci, foto ed autografi.
Spinti da un Harry Conklin maestoso alla voce e da una precisione elevata da parte di tutti, i Jag Panzer si sono resi protagonisti ancora una volta di uno show infuocato confermandosi band di punta della scena metal a stelle e strisce. Ogni occasione di poterli vedere in sede live vale la pena, siete avvertiti!

Setlist:
Chain Of Command
Licensed To Kill
The Watching
Black
Iron Eagle
King At A Price
Onward We Toil
The Mission (1943)
Harder Than Steel
Symphony Of Terror
Reign Of The Tyrants
Dark Descent
Stronger Than You Know
Take To The Sky
Cardiac Arrest
Warfare
Generally Hostile

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