A cura di Raffaele “Salo” Salomoni
20 Novembre 2008. In una nottata milanese già piegata ai voleri del rigido inverno alle porte, solo la voce del norvegese Jorn Lande poteva scaldarci e confortarci. Giunto nel piccolo locale milanese Legend 54, nel bel mezzo di un tour che toccherà le principali località europee, il biondo e strepitoso singer ha lasciato il segno nei numerosi fan, giunti da mezza Italia per assistere ad uno tra i concerti più attesi della stagione. Hanno aperto la serata i norvegesi Triosphere e gli svizzeri Pure Inc., che purtroppo ci siamo persi a causa di alcune difficoltà nel raggiungere la venue in orario.
JORN
Un concerto di Jorn, per molti di noi estimatori della sua strepitosa voce, rappresenta sicuramente una enorme attrattiva, specialmente se consideriamo che è davvero raro vederlo suonare da queste parti, in veste solista. La band che lo accompagna è di tutto rispetto, soprattutto considerando la presenza del pittoresco e abilissimo Tore Moren alle chitarre (compagno di Jorn negli ultimi dischi, e soprattutto ascia degli Arcturus), ed il tripudio è prevedibile quando le note di “Soul Of The Wind”, estratta dall’ultima fatica da studio del biondo norvegese, si impongono dal palco. E’ uno Jorn in gran forma quello che ci troviamo davanti questa sera, e la sua voce dal vivo emoziona ed assale ancora di più di quanto accada su disco. L’irruenza hard rock dei pezzi trova suo territorio ideale sulle assi del palco, coinvolgendo il pubblico in una serie di pezzi validissimi, che spaziano dall’intera discografia del cantante, concentrandosi come prevedibile maggiormente sui pezzi estratti dall’ultimo “Lonely Are The Brave”, e lasciandoci gustare una riproposizione adrenalinica del classico dei Deep Purple “Stormbringer”. Un omaggio sentito di un grande estimatore del rock classico ad una delle band più grandi del genere. Tutto come da copione, quindi, ma già da metà concerto ci rendiamo conto che l’unica cosa che davvero manca a Jorn è una vera dote da front-man. Lo vediamo infatti estremamente concentrato sull’interpretazione (e sui fotografi!), tanto da tralasciare l’importantissimo lato dell’intrattenimento e del coinvolgimento. Tutto questo a lungo andare ha creato negli ascoltatori meno accaniti una qualche fatica nell’ascolto, che tuttavia non ha intaccato minimamente il ricordo del concerto di una voce che si conferma tra le migliori in ambito hard rock. Se tutti lo vogliono ci sarà un motivo…
Setlist:
Soul Of The Wind
Shadow People
We Brought The Angels Down
Stormcrow
Man Of The Dark
The Inner Road
Tungur Knivur
Tore Moren Guitar Solo
Blacksong
Are U Ready
Duke Of Love
Out To Every Nation
Stormbringer
Shadow People
We Brought The Angels Down
Stormcrow
Man Of The Dark
The Inner Road
Tungur Knivur
Tore Moren Guitar Solo
Blacksong
Are U Ready
Duke Of Love
Out To Every Nation
Stormbringer
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Wild Willy Bendiksen Drums Solo
War Of The World
War Of The World