25/05/2019 - KATATONIA + CELLAR DARLING + WHEEL @ Islington Assembly Hall - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 06/06/2019 da

La pausa dei Katatonia è durata solamente un anno e mezzo. Dopo avere allarmato fan e addetti ai lavori con un comunicato sibillino nel dicembre del 2017 – “dopo molte riflessioni, abbiamo deciso di mettere la band in pausa. Abbiamo bisogno di tempo per rivalutare il futuro” – la formazione svedese non ha evidentemente impiegato troppo tempo per ritrovare la voglia di suonare insieme. E’ bastato un anno o poco più, tanto che viene da pensare che la band avrebbe anche potuto fare a meno di diramare un tale aggiornamento. Chissà… forse le cose hanno preso una piega inaspettata persino per gli stessi musicisti, oppure si potrebbe anche ipotizzare che il tutto sia stato concepito come un’astuta mossa di marketing per dare un’ulteriore spinta alla carriera e lanciare al meglio il decennale di “Night Is The New Day”, la cui nuova ristampa in formato deluxe è fra i motivi per cui i Katatonia sono oggi nuovamente in tour, impegnati a riproporre il disco per intero in una breve serie di date in Nord Europa, tra le quali figura Londra.
Al di là di tutto, fa comunque piacere riavere fra noi il quintetto di Stoccolma, da anni autore di dischi curatissimi, all’insegna di una proposta altamente personale che davvero in pochi osano imitare. Con l’ultimo “The Fall of Hearts”, ormai vecchio di tre anni, il gruppo si è reso protagonista dell’ennesima svolta della propria carriera, conferendo al proprio sound uno spiccato taglio progressive, tuttavia, in questa sede, presente e futuro non vengono contemplati. Si guarda al passato, per riscoprire e celebrare un album particolare e sofferto come appunto “Night…”, originariamente pubblicato nell’autunno del 2009. I Katatonia questa sera sono accompagnati da due band di supporto – Wheel e Cellar Darling – ma, poiché impegnati in un’intervista con Jonas Renkse nel backstage del locale, riusciamo a seguire di sfuggita solamente lo show dei secondi. Siamo invece ben posizionati al lato del palco quando le luci della Assembly Hall si spengono e il gruppo fa il suo trionfale ingresso…

I Katatonia sono tutto fuorché nuovi ad operazioni auto-celebrative come questa. Nel corso della carriera, gli svedesi hanno più volte proposto un loro vecchio album in tour: “Last Fair Deal Gone Down”, “Viva Emptiness” e “The Great Cold Distance” infatti sono tutti stati oggetto di riscoperta e celebrazione in tempi più o meno recenti. Di norma troveremmo quindi stucchevole un ennesimo ricorso a questo tipo di esibizione, ma questa volta siamo inclini a chiudere un occhio, dato che il gruppo è reduce da un periodo incerto che avrebbe anche potuto portare allo scioglimento.
La platea difatti pare quasi esalare un sospiro di sollievo all’ingresso dei musicisti. I Katatonia sono ancora qui e sembrano quelli di sempre. “Night Is The New Day”, fra l’altro, vanta l’opener perfetta per infiammare gli animi e scacciare la paura: “Forsaker” e il suo incipit heavy e nervoso introducono una band pimpante e che ha evidentemente ritrovato il piacere di suonare insieme. Jonas Renkse, parecchio dimagrito rispetto alle ultime apparizioni, resta un frontman statico e schivo, ma la sua voce appare più sicura e calda, come se sorretta da un nuovo entusiasmo. Accanto a lui, Anders Nyström, Niklas Sandin e Roger Öjersson si muovono con disinvoltura, fra headbanging e cenni di intesa con il pubblico.
Non è semplice proporre dal vivo un album come “Night…”: al di là della succitata prima traccia e di un paio di altri brani, siamo di fronte al lavoro più riflessivo e delicato della discografia del gruppo, dove toni da ballata e arrangiamenti particolarmente raffinati dominano la scena. La rinnovata vena canora di Renkse, l’importante apporto alle backing vocals dei due chitarristi e una notevole chiarezza nei suoni agevolano però la band, che ben presto riesce a trovare il giusto ritmo e a creare una profonda intesa con i fan, sempre molto rispettosi e attenti nei momenti più rarefatti. A ben vedere, anche un teatro come la stessa Assembly Hall contribuisce a rendere la performance speciale: l’atmosfera di questa vecchia struttura sembra infatti calzare a pennello con lo spirito dei brani e con l’aria compassata del cantante che li sta interpretando. Insomma, la cinquantina di minuti del disco volano via senza quasi che ce ne si accorga, fra una toccante “Onward Into Battle”, una doomy e marziale “Nephilim” e una sempre commovente “Departer”, quest’ultima cantata in parte da Öjersson.
Per fortuna, anziché congedarsi subito, i cinque allestiscono un breve bis comprendente tre hit del repertorio recente – “Lethean”, “Old Heart Falls” e l’apprezzatissima “July” – e una inaspettata cover di “Night Comes Down” dei Judas Priest, peraltro già inclusa in un’edizione giapponese di “The Fall Of Hearts”. Non è facile immaginare un gruppo come i Katatonia alle prese con un brano dei ‘defender of the faith’ per eccellenza, ma la riuscita è notevole, se non altro per il carattere vagamente nostalgico del pezzo, non così lontano da certi episodi degli svedesi. Fra applausi scroscianti e un’esplosione di coriandoli, si chiude qui un concerto particolarmente riuscito per il gruppo, bravo a ripresentarsi motivato, ben affiatato e soprattutto con una resa sonora e una produzione curate nei minimi dettagli. Come primo passo fuori dalla ‘crisi’, non si poteva chiedere molto di meglio.

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