12/03/2023 - KILLING JOKE @ Royal Albert Hall - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 15/03/2023 da

Report di Simone Vavalà

La parola ‘evento’ è spesso abusata, ma indubbiamente quella di stasera è un’occasione speciale. I paladini del post-punk e della generazione degli squat londinesi tornano a giocare in casa, e lo fanno in quella che è forse la più prestigiosa sala per concerti della capitale inglese, la Royal Albert Hall inaugurata dalla Regina Vittoria in onore del defunto consorte. Un bel contrasto rispetto all’immaginario dei Killing Joke, al loro approccio anarchico e contro il sistema, e a ben vedere anche con la folla che si raduna questa sera – composta quasi integralmente da vecchi punk e sopravvissuti vari: allegri, colorati, sfrontati, ben poco attenti all’etichetta del luogo. Per darvi un’idea dell’atmosfera, arrivati alla venue incrociamo vicino a uno degli ingressi un gruppo di persone, a metà strada tra gli Hare Krishna e i suonatori di bonghi, tra cui Youth che balla allegramente con loro.
L’apertura della serata, che inizialmente prevedeva un dj-set di Alex Paterson, storico leader di The Orb e vecchio amico (nonché roadie illo tempore) della band, subisce un cambio all’ultimo per motivi di salute; tocca quindi a James Lavelle degli UNKLE scaldare l’ambiente per un’oretta, anche se, complice un volume molto basso e la voglia di birrette, il grosso del pubblico attende l’esibizione principale nel bar del teatro. Ma alle 21 arriva infine l’ora X, quella in cui “Killing Joke confirm your worst fears”…

La scaletta della serata era annunciata – ossia la riproposizione per intero dei primi due album della band – con giusto lo spazio di qualche eventuale sorpresa nei bis. L’assenza di dubbi sulla sequenza dei brani non riduce però l’impatto e l’emozione che scaturiscono dal palco fin dalle note di tastiera che aprono l’iconica “Requiem” e l’intero concerto.
Al di là di un minimo assestamento nei suoni durante questo primo brano, la band si dimostra in gran forma; il raggiungimento di un palco così prestigioso li riempie evidentemente di orgoglio (e del resto Jaz lo sottolinea nel corso dello show) e tutti sembrano trasfigurati nella miglior versione possibile di se stessi.
Il già citato Coleman, in tuta da lavoro con ragno di Nazca come da tradizione, balla e canta da sciamano, offrendo una prova senza pecche su qualsiasi registro vocale; Geordie è come al solito statico, eppure magnetico nelle sue pose beffarde, mentre la sezione ritmica è a dir poco tellurica: il basso, complice un nuovo setting completo, è senza dubbio lo strumento in primo piano dell’intera serata, mentre dietro le pelli Big Paul è una furia, preciso e tribale insieme, e ringraziamo tutto sommato la nostra posizione defilata e piuttosto in alto, che ci permette di vederlo perfettamente in azione.
Tornando alla musica, c’è poco da aggiungere. I sedici brani di “Killing Joke” e “What’s This For…!” vengono suonati in sequenza e riescono a proiettarci nell’atmosfera del tempo, e contemporaneamente fuori dal tempo; le sonorità, i testi, le proiezioni che ininterrottamente si susseguono alle loro spalle evocano quelle che erano distopiche visioni, diventate spesso la cupa realtà del mondo contemporaneo. Se brani come “Wardance”, “Complications” o “Follow The Leaders” fanno ballare furiosamente, quasi a esorcizzare i demoni della tecnocrazia, “Unspeakable” o “Madness” sono vere e proprie discese all’inferno, cupe e raggelanti. Al momento dei bis, viene completato il quadro 1979-1981 pressoché per intero – resta infatti fuori solo la reaggaeggiante “Nervous System”, mentre “Are You Receiving?” e “Turn To Red” ci avvolgono in spirali a cavallo tra new wave e dub che erano avanti anni luce, e mantengono immutato il loro fascino.
La chiusura è affidata, come spesso, all’allucinata “Pssyche”, con lo sguaiato contributo vocale di Youth e una carica di adrenalina che ci accompagna a lungo anche una volta fuori dal teatro. Una serata quasi irripetibile, che pare aver emozionato anche la band al momento dei saluti.

Setlist:
Requiem
Wardance
Tomorrow’s World
Bloodsport
The Wait
Complications
S.O.36
Primitive
The Fall Of Because
Tension
Unspeakable
Butcher
Follow The Leaders
Madness
Who Told You How?
Exit
Are You Receiving?
Change
Turn to Red
Pssyche

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