Le Orme sono senz’altro uno dei gruppi più importanti del rock progressivo italiano: alle loro spalle, ci sono qualcosa come cinquantasei anni di attività e il loro moniker attualmente viene portato avanti dal batterista Michi Dei Rossi, unico rimasto dei componenti storici, specialmente dopo la separazione con Aldo Tagliapietra nel 2009 che, com’è noto, portò anche una serie di beghe legali (con strascichi le cui ripercussioni, a quanto pare, arrivano ancora oggi).
Infatti, l’idea alla base di questo tour era quella di celebrare Le Orme coinvolgendo vari musicisti che hanno fatto parte di questa formazione nel corso degli anni e anche alcuni amici. Partendo da questo presupposto, è stato realizzato un triplo CD, intitolato proprio “Le Orme & Friends”, che ha visto collaborare, oltre a diversi protagonisti del prog rock italiano, appunto anche ex membri della band, ad eccezione però proprio di Tagliapietra, che non ha risposto positivamente alla proposta.
Per il successivo tour, è stata annunciata comunque la presenza di un altro componente storico, Tony Pagliuca (che aveva lasciato il gruppo già all’inizio degli anni ’90), nonchè del chitarrista Tolo Marton, che aveva suonato con la formazione veneziana per un breve periodo a metà degli anni ’70, collaborando all’album “Smogmagica” (in una delle poche date precedenti, ad Ottobre a Cascina, aveva suonato anche Lino Vairetti degli Osanna).
Purtroppo, però, appena arrivati al teatro dove si svolgerà il concerto, apprendiamo subito che Marton non sarebbe stato presente a causa del Covid-19 ma che, a quanto pare, stasera non avrebbe suonato neanche Pagliuca. Insomma, quello che doveva essere un evento molto particolare, si traduce di fatto in un concerto delle attuali Orme, senza special guest o amici.
Il teatro non è certamente pieno ma c’è una buona affluenza di un pubblico parecchio maturo, vista la longevità del gruppo (in effetti, dobbiamo dire che per il Banco alcuni mesi prima avevamo riscontrato invece una maggiore presenza anche di giovani).
Quello che avevamo sentito al nostro arrivo viene subito confermato all’inizio del concerto: neanche Pagliuca è partito a causa di un improvviso malore in aeroporto. Sul palco sale dunque il ‘solito’ quartetto, con Michi Dei Rossi accompagnato da Michele Bon all’hammond e tastiere e dai nuovi arrivati, ovvero Luca Sparagna (in line-up dal 2021), che si alterna anche tra basso elettrico e chitarra acustica e Aligi Pasqualetto (piano e tastiere).
Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dalla pubblicazione del capolavoro “Felona E Sorona” ma, come precisato, la band non ha voluto guardare solo al passato, per cui più che celebrare questo disco ha invece realizzato un nuovo full-length con tantissimo materiale nuovo, rileggendo in maniera attuale il lavoro del 1973: la prima parte della scaletta viene proprio dedicata all’esecuzione della lunga suite che occupa la prima parte del disco, ovvero “Il Leone E La Bandiera”, dedicata dal gruppo veneziano alla “Serenissima” e alla sua storia.
La suite, divisa in sette parti, dà ancora una volta testimonianza della raffinatezza e della classe che hanno sempre caratterizzato Le Orme, con parti strumentali complesse (come in “Caigo”) o testi di autentica poesia, come nel caso di “Acqua Di Luna” e “Lucciole Di Vetro”. Finora questi brani sono stati eseguiti pochissime volte dal vivo e in effetti abbiamo notato come i musicisti abbiano cercato di essere particolarmente concentrati per evitare errori: al di là di qualche piccola imperfezione possiamo dire che abbiamo apprezzato parecchio il nuovo materiale proposto.
Si prosegue, con evidente maggiore disinvoltura, con alcuni grandi classici degli anni ’70, con una duplice doppietta da altri due capolavori come “Collage” e “Uomo Di Pezza”, rispettivamente la title-track e “Era Inverno” per il primo e, per il secondo, “Figure Di Cartone”, seguita dalla bellissima “Gioco Di Bimba”, cantata a gran voce da tutto il pubblico. Questa prima parte si conclude con una canzone tratta da “Smogmagica”, “Amico Di Ieri”, che immaginiamo avrebbe dovuto rappresentare il momento di maggior risalto per la chitarra di Marton (essendo quello proprio l’album a cui lui aveva collaborato).
Viene annunciata una pausa di un quarto d’ora e si riparte con altri brani degli anni ’70, quali “Vedi Amsterdam…” e “Canzone D’Amore”, per poi passare a “Cemento Armato”, con una lunga sezione strumentale. Michi Dei Rossi si diverte per tutto il tempo a coinvolgere il pubblico a seguire i suoi ritmi, e si passa poi ad una sezione dedicata a brani tratti “Felona E Sorona”, impreziosita peraltro da un suo assolo. Nel finale, come bis, viene proposta la meravigliosa “Sguardo Verso Il Cielo”.
Alla fine del concerto, i quattro musicisti si sono affrettati a lasciare il palco per recarsi all’ingresso del teatro, dove si sono intrattenuti a firmare autografi e a salutare quanti hanno voluto stringere loro la mano.
Possiamo dire che, alla fine, è stato certamente un peccato per le pesanti assenze, ma abbiamo trascorso piacevolmente un paio di ore di grande musica e, pensando anche che questo potrebbe essere il loro ultimo tour, siamo stati sinceramente molto lieti di aver potuto apprezzare comunque per una serata la musica di questa straordinaria band.
Scaletta:
Prima Parte
Il Leone E La Bandiera:
Ouverture
Acqua Di Luna
Ferro E Fuoco
Lucciole Di Vetro
L’Alba Della Partenza
Rosa Dei Venti
Caigo
Collage
Era Inverno
Figure Di Cartone
Gioco Di Bimba
Seconda parte
Vedi Amsterdam…
Canzone D’Amore
Cemento Armato
Sospesi Nell’Incredibile
Drum Solo
Felona
L’Equilibrio
Ritorno Al Nulla
Encore:
Sguardo Verso Il Cielo